Capitolo 1: Il suo ritorno

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<< Nonno >> dissi cercando di richiamare la sua attenzione << mi spieghi perché non vuoi che vada all'accademia U.A. ? >>

Satoshi Kimura(così si chiamava) non era il mio nonno biologico, ma lo trattavo come tale da quando mi aveva presa con sé.

<< Ancora con questa storia? >> incalzò << Quante volte te lo devo dire che è inutile che fai tutte queste storie? Lo sai che cambio difficilmente idea. >>

Era vero. Non ero mai riuscita a fargli cambiare idea, quindi come potevo riuscirci questa volta che si era impuntato così tanto?

<< Ma almeno spiegami il motivo. Dici solo che non vuoi che vada, però non mi dici il perché. >>

<< Un giorno, quando sarai abbastanza grande da comprenderlo. >>

Ed ecco che ci risiamo. Ogni volta che gli chiedevo il motivo, lui rispondeva con quellesatte parole. Capii che era meglio lasciare stare, per la millesima volta.

<< Va bene, ho capito. >> sbuffai.

<< Non me lo chiederai più? >>

<< No, nonno. Non cè verso di farti cambiare idea >>

<< Sono contento che tu labbia capito. >>

Avevo mentito, non potevo certo rinunciarci così. Ci tenevo veramente a entrare in quella scuola e avrei fatto di tutto per entrarci.

Decisi di uscire a fare una passeggiata. Presi il telefono con le cuffie e il cappotto, e mi avviai verso la porta.

Nell'aprire la porta sbattei contro qualcuno.

<< Ehi, che bella accoglienza. >> disse beffardo.

Riconobbi subito a chi apparteneva quella voce, e lo abbracciai.

<< Così mi soffochi. Stai per caso cercando di uccidermi oggi? >> scherzò lui.

<< Non preoccuparti. La tua ora non è ancora arrivata. >>

<< Stai dicendo che vuoi ammazzarmi? >> ispose lui ironico. Entrambi scoppiammo a ridere.

<< Comunque che ci fai qui? Non dovresti lavorare? >> chiesi.

<< Dovrei, ma ho preferito tornare a casa per qualche giorno. >>

<< Sul serio? >>

<< Certo. Volevo passare un po' di tempo con te e il nonno. >>

Lo riabbracciai felice di sapere che saremmo stati insieme per qualche giorno.

Il nonno accortosi delle voci provenienti dal genkan(piccolo ingresso), si avvicinò a noi.

<< Keigo, come mai sei qui? >> chiese il nonno sorpreso nel vederlo.

<< Come avevo appena detto a Kiyomi, sono tornato per passare un po' di tempo con voi. >>

<< Dovresti pensare a lavorare, invece che venire qui a non fare niente. >>

<< Dai, nonno. Non lo sgridare. È venuto solo a farci un po' di compagnia. >> mi intromisi.

<< La tua compagnia basta e avanza, non ho bisogno di un altro marmocchio che gironzola per casa. >>

<< Non sono più un bambino, ormai ho 22 anni. >> rispose Keigo.

<< Proprio per questo dovresti essere a lavoro, piuttosto che venire qui a dirci che vuoi passare del tempo con noi. >>

Diversi ma UgualiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora