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Caldo.
Kirishima sentiva solo questo nella sua stanza, nonostante avesse il ventilatore davanti la faccia.
Seduto alla scrivania difronte al suo letto mentre cercava di studiare in vista degli ultimi esami prima di riuscire a prendere la licenza da eroe.
Il rosso non riusciva a capire nemmeno di cosa il libro stesse parlando, era fermo sulla stessa pagina da almeno trenta minuti senza riuscire a fissare i concetti. Credeva di aver perso le speranze, quando invece gli venne in mente l'unica persona che potesse aiutarlo... Bakugou.

[...]

«Quindi si tratta semplicemente di un concetto di economia circolare?» chiese ancora insicuro Kirishima.
«Era ora capelli di merda!» sbuffò arrabbiato il biondo, mentre si stiracchiava sul letto dell'amico.
«Almeno ci sono riuscito e solo grazie al tuo aiuto Bakugou!» disse il rosso sorridendo mentre appoggiava la testa nelle braccia che teneva incrociate sulla scrivania «Adesso mancano solo altri due paragrafi».
«Benissimo, tu comincia a studiarli e poi rivediamo tutto insieme, ma adesso ho bisogno di una pausa» disse Bakugou adagiandosi sul letto.
Il rosso si fece scappare una risatina e ricominciò a studiare la lezione.

[...]

«Hey Baku, credo di-» Kirishima si bloccò non appena notò che Bakugou si fosse addormentato sul suo letto e si perse nel vederlo tra le braccia di Morfeo.
'Quanto è dolce quando dorme' pensò tra sé e sé. I suoi occhi si soffermarono sul viso del biondo e non poté fare a meno di trovare adorabile l'espressione che Bakugou aveva in quell'istante: le ciocche di capelli sparsi per il cuscino e le labbra rosee socchiuse, del medesimo colore del rossore sulle sue gote dovuto al caldo impertinente.

Il ragazzo dai capelli rossi sorrise arrossendo, abbassando la testa come se qualcuno potesse vederlo e capire quello che lui stava cercando di tenere nascosto: Kirishima era innamorato di Bakugou.
Sperava che nessuno, soprattutto il diretto interessato, venisse a conoscenza di quei sentimenti che potevano rovinare il rapporto che aveva costruito con il suo migliore amico, quindi si era impegnato a non far trasparire nulla per i tre anni del liceo.
Ma restava comunque un problema da risolvere per Kirishima: dover mostrare resistenza alla scena che si ritrovava davanti.

Si avvicinò cauto verso il suo letto e una volta giuntovi, vi si inginocchiò per poter essere alla stessa altezza su cui si trovava l'amico, 'Il viso di Bakugou è ancora più bello a questa distanza...' pensò ancora con le gote arrossate, ma scacciò via i pensieri scuotendo la testa: è vero che amava il biondo dal profondo del suo cuore, ma dall'altra parte si credeva una ragazzina alle prese con la sua prima cotta che non riusciva a confessare i suoi sentimenti per paura di un rifiuto e tutto questo non rientrava nel suo concetto di "essere virile".
Si fece avanti e deglutendo rumorosamente bisbigliò all'amico.
«Bakugou...» scosse il biondo cercando di svegliarlo, che di risposta emise un mugugno.
«Bakugou... svegliati... hai detto che mi avresti aiutato a ripetere...» lo scosse per l'ultima volta appoggiando il mento sul materasso e finalmente il ragazzo stropocciandosi gli occhi sembrò svegliarsi.

Bakugou sollevò leggermente il busto e si lasciò scappare uno sbadiglio, dopodiché proferì parola.
«Capelli di merda... che ore sono?»
Kirishima diede uno sguardo alla sveglia che si trovava sul suo comodino prima di rispondere.
«Sono le sette. Se ci sbrighiamo in un ora ti ripeto tutto e alle otto scendiamo dagli altri per cenare».
Bakugou dopo un paio di secondi in cui teneva lo sguardo fisso sul pavimento, alzò la testa.
«Hey... ti va se... dopo cena restassimo ancora assieme per... non saprei... aah lascia stare» concluse scocciato e con un velo di rossore in viso.

Kirishima non capiva cose stesse prendendo all'amico, non era usuale per Bakugou comportarsi così, era davvero confuso, tuttavia l'idea di poter passare del tempo con il suo migliore amico anche dopo lo studio, non gli dava per nulla fastidio.
«S-se vuoi, appena finiamo di cenare ritorniamo qui in camera e giochiamo ai videogiochi o a qualche gioco da tavolo... che ne dici?» chiese il rosso imbarazzato.
«Va bene, però sbrighiamoci: prima finisci di ripetermi la lezione e prima ceniamo, così avremo più tempo da passare insieme» disse Bakugou con ancora il rossore sulle sue gote.
Kirishima annuì energicamente sorridendo e trascinò fino alla scrivania anche l'amico, che stranamente, prese a ridere.

𝖩𝗎𝗌𝗍 𝗍𝗁𝖾 𝗍𝗐𝗈 𝗈𝖿 𝗎𝗌 - 𝘬𝘪𝘳𝘪𝘣𝘢𝘬𝘶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora