SECONDO CAPITOLO.

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Era passata una settimana,orami erano giorni che non mangiavo più e non ne sentivo il bisogno.
Non andavo a scuola da quel maledettissimo giorno,la professoressa aveva chiamato a casa per sapere da mia madre che fine avessi fatto.
Mia madre gli aveva detto che avevo la febbre,ma non era vero.
Mentre pensavo al giorno del bacio sento bussare la porta.
-"Avanti,dissi."
Era mia madre.
-"Tesoro,posso entrare?"
-"Certo mamma,dimmi è successo qualcosa?"
-"A me niente, più tosto a te. Cosa ti succede? Perché non vuoi andare a scuola?"
-"Ma no mamma,cosa potrebbe succedermi?,Ahahah"
Gli rispondo con una risata isterica.
-"Sofia,é una settimana che non tocchi cibo,se continui così non so dove potrei ritrovarti"
-"Mamma ma io non ho fame,ora sono stanca lasciami sola."
-"Vabbene,a domani tesoro,ti voglio bene"
-"ti voglio bene anch'io"

Avevo apprezzato il fatto che mia madre si fosse interessata di me.
Non succedeva da tempo,precisamente da quando lei e papà si separarono.

Andai in cucina,e mangiai un piatto di pasta,lo feci solo per mia madre.
Poi un paio di minuti dopo andai a vomitare tutto.
Ero dimagrita tantissimo,non mi riconoscevo più.
anche i vestiti più piccoli mi andavano larghi,ero diventata ancora più brutta di quello che ero.
Non sentivo nessuno da una vita,avevo tenuto spento il telefono per tutta la settimana.

Era lunedì,e dovevo rientrare a scuola.
Era mattina,mia madre mi svegliò.
Io mi preparai presi le cuffie e mi incamminai per la scuola.

Mi faceva strano ripercorrere quella strada,dopo tutto quello che era successo.

Vidi Andrea nel punto esatto di dove ci baciammo,io cambiai strada.
Lui mi vide e gridò a squarciagola il mio nome.
Io feci finta di non sentirlo e continuai a camminare come se nulla fosse.
Ma anche se gli apparvi indifferente non smetteva di gridare il mio nome.
mi girai incazzata dicendo.
-"La smetti testa di cazzo?"
-"Sofia,Sofia. Che fine avevi fatto?Ho provato a chiamarti più di una volta ma eri irraggiungibile"
-"Cazzi miei,ora lasciami in pace"
-"Mi manchi"
-"Sti cazzi andrè"
Me ne andai lasciandolo da solo imbambolato davanti alle mie parole.
Non me ne fregava niente,lo odiavo!
Per di più mi toccava passare 5 ore nella stessa gabbia con lui.
infastidita dal clima della classe chiesi alla professoressa d'uscire per andare in bagno,lei approvo'.
Appena uscita dalla classe sentii delle braccia stringermi sotto a quel poco di seno che avevo.
Era Andrea.
-"Andrea devi lasciarmi in pace,ti prego"
-"No Sofy,non stai bene. Sei dimagrita troppo,hai le occhiaie,sei spenta,non sembri tu."
-"Sei stato tu a ridurmi così,quindi lasciami in pace è meglio"
-"Sofy io mi sono innamorato di te"
-"Io sono innamorata di te da quando eravamo piccoli. tu hai avuto tanti amori,il mio sei stato tu e lo rimarrai per sempre. Ecco perché ogni volta che mi parli di qualche ragazza io non ti ascolto,perché ci sto male. E vederti baciare un'altra mi ha fatto morire. per di più non l'hai mai capito. Sei uno stronzo,ti odio! e ora vaffanculo"
-"Sofia io tiamo"
-"Se se,eri innamorato anche della milanese,andre' vattelo a prendere nel culo,mi stai consumando le ossa,sono stanca di te anche se ti amo con tutta me stessa"
A quel punto mi tira col braccio e mi bacia.
Lo amavo,lo amavo tantissimo,lo amavo anche quando mi faceva soffrire,lo amavo tanto.
Era uno stronzo,un bastardo,ma quanto mi era mancato.
Avrei voluto mandarlo a fanculo per tutto quello che mi stava facendo passare,ma quando si ama una persona non si smette mai di farlo. E io di amarlo non ho mai smesso,e mai lo faró.

Tornai a casa,non felice ma confusa.
Ripensai a tutto.
Al bacio,alla milanese,alla stazione e a stamattina.
Ero in totale confusione.
Volevo credere a tutte quelle cose che mi aveva detto quella stessa mattina,ma non ci riuscivo.
Quelle erano solo parole,i fatti dimostravano il contrario.
Decisi di chiamarlo,erano le 1:30 di notte.
-"Andrea"
-"Sofia..."
-"Dobbiamo parlare un pò"
-"anche adesso"
-"perfetto,vieni alla stazione,ti aspetto lì".

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