-°•killer bullet•°-

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La notte copriva la montagna, facendo nascondere tra le fronde dei grandi alberi quella piccola casetta di legno, una casetta nascosta, quieta, dentro cui dormivano tranquilli Gabi Falco e Kaya, o almeno così sembrava. La ragazza guardava il soffitto in silenzio, i grandi occhi castani illuminati mentre il riflesso della luna brillava in essi, non riusciva a dormire, silenziosamente, si tirò su a sedere rimanendo per qualche secondo ferma, a guardare le lenzuola che la avvolgevano, non aveva nessun pensiero in quel momento, eppure non riusciva a dormire e non voleva farlo, si alzò cautamente, spostando le coperte e girando il bacino al lato del letto, appoggiò i piedi per terra e si alzò con una piccola spinta mettendosi dritta. Si guardò intorno, i due dormivano tranquilli, lo sguardo monotono e tranquillo, si sentiva strana, lei stessa capiva che in quel momento la avvolgeva una calma che non era sua, le labbra serrate e rilassate, si incamminò fino alla porta d'ingresso, inserì le ciabatte e appoggiò la mano sulla maniglia, tirandola verso il basso e aprendo la porta. La chiuse alle sue spalle il più silenziosamente possibile, non voleva svegliare nessuno, quella era una questione che riguardava solo se stessa. Si avvicinò alla ringhiera che si trovava su quel piccolo terrazzo, subito dopo la porta, appoggiandoci sopra le braccia. Il vento freddo entrò in contatto con la sua pelle calda, provocandole un brivido, il pigiama leggero faceva svolazzare i bordi cullati dal vento, sporse un braccio accarezzando con i polpastrelli i fiori di ciliegio dell'albero di fronte a lei. La primavera era arrivata ed i primi alberi avevano iniziato a sbocciare, sorrise leggermente puntando nuovamente il suo sguardo davanti a sé, amava la natura e la primavera, Durante questo periodo si teneva un festival giù in città, quindi di notte si potevano scorgere le luci artificiali e i sentieri illuminati dalle lanterne di carta. La ragazza sorrise chiudendo gli occhi e facendosi cullare da quel venticello «She Lost her Brother a mouth ago.... His picture on the Wall... And It reminds me» riaprì le pupille facendo un sorriso triste, se lo ricordava ancora, quell'evento, quel festival, quella sera, quel discorso. «When she brings me coffee, her smile, i Wish I could be with her, until my last day» guardava il cielo adornato dalle stelle, mentre il venticello cessava facendo calare tutto nel silenzio, come se il tempo si fosse fermato d'un colpo «She said, She gave all her love to me» abbassò lo sguardo riportandolo sulla ringhiera «We dreamt a new Life, some place ti be at peace..» piegò le labbra in un piccolo sorriso triste «But things change... Suddenly» se lo ricordava ancora, quello sparo, quel proiettile che tagliava l'aria, quella ferita, quel sangue, quelle urla, quel corpo caldo steso per terra «I Lost my Dreams, in this disaster» gli occhi le pizzicavano mentre i ricordi le riaffiorano alla mente "Stupida" si asciugò le iridi "Stupida, Stupida, Stupida" chiuse gli occhi nascondendo il viso tra le mani e singhiozzando "Scusami... Sasha" Lo conosceva, conosceva il nome di quella ragazza a cui aveva tolto la vita, nonostante lei stessa gliel'avesse salvata "Scusami tanto" alzò il viso tirando su con il naso cercando di non piangere, non la conosceva di persona, ma averla sulla coscienza le pesava, eccome se le pesava, quei suoi amici... Jean e Connie? Erano così che si chiamavano quei ragazzi? Erano stati loro a raccontarle di com'era Sasha, il suo carattere, ciò che le piaceva, ciò che amava e odiava fare, la sua famiglia, i suoi rapporti con gli altri. Si asciugò un ultima lacrima ribelle schiudendo le labbra e prendendo un respiro profondo, l'aria fredda le attraversò i polmoni gelandole il petto, la sentiva, anche se poteva essere sua impressione, la sentiva, sentiva quella presenza di fianco a lei, leggera, cauta, gentile e socievole. "Chissà se è lei?" Più volte se lo era ritrovata a pensare, anche se non ci aveva mai creduto troppo, in fondo... Chi perdonerebbe mai il suo assassino? Poteva solo rimanere così, a chiederle scusa in eterno, non sapeva se quell'anima fosse arrabbiata, se cercasse vendetta, o semplicemente, se la capisse. Non sapeva cosa pensare, non sapeva come agire. Si trovava lì, in una notte di luna piena, le lanterne che coloravano il paese e le strade, i fiori di ciliegio che contornavano il luogo. E lì. Accanto a lei, quell'angelo, quella donna che non aveva mai visto prima, quel suo nemico che l'aveva risparmiata. «I'm crying, Missing my lover, I don't have the power, On my side forever» si strinse il petto mentre le lacrime tornavano a minacciarla, Perché? Perché piangeva? Perché diventava così fragile in quel momento? Puntò lo sguardo al cielo cercando di non far scorrere le lacrime, quello sparo, quel maledetto proiettile che la tormenterà a vita «Oh, where is my lover? And I got no power, I'm standing alone, no way, Calling out your name» ormai era inutile continuare a lottare contro se stessa, era inutile provare a trattenersi, le lacrime erano già tornare a fluire sulle sue guance risplendendo argentee «Perdonami...» sussurrò tra le lacrime prendendo un petalo di ciliegio tra le mani e osservandolo «Perdonami, sorellona




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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 02, 2021 ⏰

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||One Shot|| ~°Gabi x Falco°~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora