Prologo

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Musa venne svegliata di soprassalto dal suono della sveglia. Premé il cuscino sulle sue orecchie, aprendo gli occhi controvoglia. Anche oggi iniziava per lei una noiosissima giornata, inutile come tutte le altre. A maggior ragione, era il primo giorno del terzo anno di scuola superiore, e avrebbe di gran lunga preferito fare un giretto all'inferno, piuttosto. "Per carità, non sarò l'ultima della classe...", pensava, "...anzi me la cavo abbastanza bene", ma odiava lo stesso andare a scuola. Almeno aveva le sue amiche... senza di loro la sua vita non sarebbe stata la stessa: si conoscevano dalle medie, da quando i loro genitori per un motivo o per un altro avevano deciso di spedirle tutte in una scuola privata. Vivevano in un grande appartamento messo a disposizione dalla scuola, a soli due minuti dall'istituto. Musa non poteva però negare che all'inizio non la pensava allo stesso modo. Vedeva quelle 5 ragazze come totalmente diverse da lei: popolari, bellissime e con una vita perfetta; con il tempo ha capito però che sono ottime amiche e bravissime persone, sono loro la sua famiglia. Da quando la sua mamma morì non faceva altro che isolarsi, ascoltando la sua amata musica, ma dal momento che le ha conosciute, tutto questo è cambiato; ha imparato anche a credere più in sé stessa e avere autostima. Oltre le 5 amiche aveva Nick, il suo ragazzo. Stavano insieme dall'estate, lui più grande di lei di 2 anni... Nick era uguale a lei, riusciva quasi sempre a capirla. Aveva perso suo padre qualche anno prima, entrambi erano cresciuti senza un genitore. Poi la trattava come una principessa, era bellissimo ed era anche uno dei ragazzi più popolari della scuola. Comunque, tutte le ore di tutti i giorni, Musa passava del tempo con le sue amiche. Stella era la ragazza più alla moda della scuola, faceva del suo stile la sua essenza vitale. Diretta, solare e spesso molto permalosa, unica nel suo genere. Bloom invece era un po' la leader del gruppo. Se si dovesse descrivere in poche parole sarebbero sicuramente coraggiosa, astuta e brillante. Di Flora si potrebbe esaltare la gentilezza e la solidarietà, oltre che la bellezza. Amante della natura, la più saggia del gruppo, sempre disposta a dare ottimi consigli. Poi Aisha: un'atleta, capitano di tutte le squadre sportive della scuola. Il suo sport preferito era il nuoto, considerava se stessa un tutt'uno con l'acqua. Tecna, una maga con la tecnologia. Se pensate di conoscere il mondo di Internet e dell'elettronica, sicuramente non avete mai conosciuto Tecna! Infine... Musa. Se lei stessa si dovesse iniziare a descrivere a parole probabilmente non finirebbe più. Un miscuglio di qualità e difetti, ma ciò che la rappresentava completamente era la musica, la sua fonte vitale. Sua madre era una cantante, la musica scorreva tra le sue vene: cantava e suonava da quando aveva 3 anni. Un'altra cosa che amava con tutta sé stessa era la magia. Musa pensava che la magia esistesse tra di noi, che fate, streghe, draghi e mostri siano soltanto ben nascosti nella folla, per farci dubitare della loro esistenza. Stava leggendo un libro, in quel periodo, che trattava la storia di 6 fate... per lei sarebbe stato un sogno vivere con dei superpoteri, ma le sue amiche dicevano che avrebbe dovuto lasciare stare queste cose "immaginarie ed infantili" e pensare alla vita reale.

Musa si alzò finalmente dal letto e andò subito a svegliare Tecna. "Tec, devi alzarti, dobbiamo andare a scuola." disse alla sua amica sbadigliando.

"Dai Musa, ancora 5 minuti." Tecna si girò dalla parte opposta dal letto, quindi lei andò a svegliare le altre sue coinquiline. Flora e Bloom erano già operative, nell'intento di cambiarsi e truccarsi.

"Stella e Aisha?" chiese sbadigliando nuovamente. "Forse andare a dormire alle 4 di notte non è stata un'ottima idea..." pensava.

"Ancora 5 minuti." rispose Bloom alzando gli occhi al cielo

Ad un tratto Musa ebbe un'idea... prese il cellulare e accese lo stereo, mettendo il volume al massimo. Aprì la sua amata playlist rock, facendo partire una canzone a tutto volume.

"Musa Brooks, inizia a correre perché se ti prendo ti picchio." Stella urlò uscendo dalla stanza, con la stampa del cuscino impressa sulla guancia.

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