Capitolo uno

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Erano le sei di mattina di un sabato e Harry era completamente stordito dal pungente freddo di febbraio.
La nebbia offuscava la visuale del meraviglioso paesaggio che stava disegnando e il silenzio gli sembrava così bello ma allo stesso tempo fastidioso, sapeva che nessuno sarebbe arrivato a fargli compagnia.

Era solo un ragazzino di diciassette anni, eppure aveva la sensazione di aver fatto molte più esperienze rispetto ai coetanei, il trasferimento improvviso, la morte della madre e la sensazione di essere sempre la persona sbagliata nel momento sbagliato.

Viveva con la zia da parte di padre, Duchessa Isabel de La Rose nel suo castello a Doncaster, dove tutto sembrava troppo perfetto e programmato per un artista come lui.
Tutti erano sempre perfettamente in orario, perfettamente vestiti e sapevano cosa avrebbero fatto da lì a venti giorni, mentre Harry non sapeva neanche se si sarebbe svegliato la mattina successiva.
L'incertezza continua che lo circondava non lo metteva a disagio, ma probabilmente dall'atteggiamento degli altri nei suoi confronti, per loro era così, quasi a volergli ricordare quanto lui non fosse adeguato a il luogo in cui si trovava.

A volte come in quel momento, si chiedeva cosa avrebbe fatto se fosse ancora nella reggia a Holmes Chapels con sua madre, e beh, probabilmente in questo momento starebbe dormendo, ma ora Harry non dormiva più molto, e per quel poco che lo faceva non era un sonno tranquillo, ma piuttosto interrotto da incubi.
Era già capitato più di una volta in quel paio di settimane da cui era arrivato che una signora del personale lo fosse andato a svegliare a causa delle urla provocate da uno dei suoi tanti incubi.

Harry non amava molto sua zia, non ha mai avuto un rapporto stretto, sua zia non ha mai fatto niente per crearlo, ma anche lui non era da meno.
Sicuramente però, entrambi condividevano la passione per la pittura e l'arte in generale.
Era da un paio di settimane infatti, da quasi subito dopo il suo arrivo nel castello, che stava scartando modelli su modelli per le sue opere, nessuno lo convinceva abbastanza, infatti ormai aveva perso le speranze.
Era molto selettivo, il protagonista delle sue opere sarebbe dovuto essere sicuramente maschio, le ragazze erano scontante e ad Harry non piacevano le cosa ovvie, sarebbe dovuto essere abbastanza giovane ma non un suo coetaneo, non troppo alto ma soprattutto che emanasse sicurezza ed anche virilità.

Una volta finito il disegno, Harry lo mise accuratamente nella borsa, e si diresse verso il castello, dove di lì a poco avrebbe avuto un'altra selezione.

Questo è poco muscoloso...
Questo è troppo alto....
Questo ha qualcosa che non mi convince...
No ew...Troppo peloso...
Troppo magro...

I candidati erano finiti e come al solito, non aveva trovato nessuno che fosse esattamente come il riccio lo desiderasse.
Ormai ci aveva seriamente perso le speranze, quando sentì dei veloci passi arrivare.

Si trattava di un ragazzo non troppo alto, anzi mediamente basso, occhi azzurrissimi e capelli scompigliati.

Harry lo osservò a lungo, si sentiva quasi a disagio di fianco al ragazzo che ha scoperto chiamarsi Louis e avere origini francesi. Non dovrebbe essere troppo più grande di lui pensa, ma deve avere come minimo una ventina d'anni.
A Harry il ragazzo piace, non riesce a staccargli occhi di dosso, ha dei muscoli definiti ma non eccessivi, è rasato da tutte le parti come piace a lui e gli ispira imponenza, uno dei requisiti fondamentali ed anche tutti gli altri sono rispettati.

Bene, Harry ha deciso, sceglie Louis.

Il giorno seguente avrebbe iniziato il primo quadro, e se da un lato ne era più che entusiasta, dall'altro si sentiva in soggezione con Louis.
I tratti del ragazzo francese furono stampati nella testa del più piccolo per il resto della giornata, Harry si ricordava perfettamente la mascella definita, le labbra rosse, il sorriso furbo, e il corpo modellato da dio in persona probabilmente.

Il giorno seguente Harry come suo solito era in ritardo, ma Louis non era da meno.

"Sei in ritardo... Nuovamente" disse quasi sussurrando il riccio.

"Anche voi" disse con quel tono sicuro e un po' di impertinenza il maggiore, sorridendo.

"Mi devo spogliare completamente o cosa?" continuò.

Harry rimase un po' scioccato dalla domanda, ovviamente non avrebbe dipinto Louis nudo, era troppo piccolo e probabilmente anche ingenuo per farlo.

"No, basta solo... il gilè e se puoi, mhh, sbottonati la camicia"
L'espressione di Louis si trasformò in un altro sorriso pieno di furbizia, come se avesse captato tutta l'insicurezza, l'imbarazzo e l'innocenza di Harry nella sua voce, ma si mise come richiesto e molto silenziosamente Harry iniziò il suo lavoro.

"Allora voi siete il nuovo Duca Harold Edward de La Rose"

"Harry, solo Harry" rispose il più piccolo che era perfette concentrato su ciò che c'era sotto alla camicia sbottonata si Louis che quasi faceva fatica a capire ciò che gli stesse dicendo.
"E come siete arrivato qui Solo-Harry"

"Quando non s'hanno più possibilità di decisione si va dove si è obbligati ad andare" rispose Harry, che mano a mano stava salendo sempre nel disegnare, era arrivato alle labbra color sangue.

"Quindi qualcuno vi ha obbligato a venire qui?"

"No Louis, non è così"

"e allora com'è?"

Harry non rispose, arriccio le labbra e morse il labbro inferiore fino a fargli uscire un po' di sangue.

Louis sapeva di aver messo in soggezione il ragazzino, aveva raggiunto il suo intento.

"E tu come mai sei qui Louis?" chiese il riccio.

"Beh, perché voi mi avete scelto ovviamente " affermò occhi azzurri.

Harry alzò lo sguardo dalla tela lentamente, guardando il suo modello in attesa di risposta.

"Perché ti sei presentato al provino allora?"

"Sapete Harry, non tutti saremo tristi di essere costretti a vivere qui, in mezzo al denaro, alla vita di corte"

Harry riflette una decina di minuti, mentre si concentrava nel realizzare il viso.

"Non conta solo il denaro nella vita, sai?"

Gli occhi di Louis si puntarono nei pozzi verdi di Harry e con nonchalance, con una tranquillità spaventosa rispose.
"Nella vita, il denaro può farti ottenere tutto ciò che può renderti felice"

"E l'amore? Non si può comprare con il denaro"

"Harry, l'amore non esiste, è solo una favola che si racconta ai bambini"

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