"Avete paura entrambi, ma vince chi la nasconde."
Ernia, Fuoriluogo.
Con tutto quello che è accaduto nei giorni passati non ho neanche avuto il tempo di realizzare di trovarmi in carcere. Ho cercato di limitare i miei pensieri fino al momento in cui non ho ricevuto la notizia certa della morte di Lorenzo e, da quel momento fino a domenica sera, la consapevolezza della mia situazione si è fatta strada in me. Non so se trarre vantaggio dall'irraggiungibile vicinanza del mare o se considerarla un'ulteriore causa d'angoscia. Lo osservo dalle sbarre della finestra e sembra talmente vicino che potrei tuffarmi tra le sue onde senza alcun problema, ma poi le sbarre ostruiscono con insistenza la mia vista e mi riportano alla realtà. Rigirandomi tra le coperte del mio letto la notte scorsa, mentre le mie emozioni continuavano a sopraffarmi e mi impedivano di dormire, ho cercato di ricordare la solita me razionale per riprendere in mano la bussola della mia mente. Sicuramente nessuna situazione mi aveva mai messa alla prova come quella che sto vivendo attualmente, ma è proprio in questi momenti che dovrei sfruttare i tratti migliori del mio carattere. Di certo non lascerò che qualcuno possa intravedere il mio malessere o che mi manchi di rispetto solo perché non mi ritrovo nel mio tipico contesto; d'altronde ho sempre avuto un grande spirito di sopravvivenza.
"Forza ragazze, svegliatevi! Brava Sofia, almeno tu sei già sveglia!" afferma Liz, sporgendosi oltre l'entrata della cella. Nonostante io non sia riuscita a dormire molto, mi sono comunque svegliata molto presto.
"Avanti, Naditza! Muoviti!" riprende ancora la mia compagna di cella, poco prima di dirigersi anche nel resto delle celle per svegliare tutte le altre. Naditza sbuffa e si rigira ancora un po' tra le coperte prima di mettersi a sedere e osservarmi, mentre sto ancora sulla sedia della piccola scrivania in legno.
"Ma da quanto tempo stai là?" mi domanda assonnata mentre si alza dal letto.
"Da circa un'ora. Mi sono svegliata molto presto." replico.
"Potevi chiamarmi, così non stavi sola." ribatte lei, quindi io le sorrido sinceramente. Anche se non le ho chiaramente espresso il mio stato d'animo, ha sicuramente dedotto da sé che non sia uno dei migliori. Anche nei momenti peggiori della mia vita, ho sempre tentato di celare il mio umore ma con Naditza non ho stranamente riscontrato questa necessità. Sin dal primo giorno, ho avvertito di poter essere "vulnerabile" in sua presenza. Non saprei bene per quale motivo, considerando anche che la conosco da soli due giorni. Qualcosa in lei mi ha indubbiamente portata a fidarmi e penso che la cosa sia reciproca.
Qualche attimo dopo usciamo dalla cella e, guidate da una cooperatrice, ci dirigiamo verso la mensa con tutte le altre detenute. Oltre a Naditza, ho conosciuto solo altre due ragazze: Silvia e Serena. Non ho parlato con nessun altro e, onestamente, non ho alcuna voglia di farlo. Dopo aver sceso una rampa di scale e percorso una serie di corridoi, ci ritroviamo finalmente nella mensa, quindi mi siedo ad un tavolo insieme a Naditza e le altre dopo aver preso dei vassoi. Mangio svogliatamente, finché Silvia interrompe il silenzio mattutino.
"Ragazze, ma lo sapete che forse vogliono organizzare dei laboratori a cui parteciperemo insieme ai ragazzi? Ho sentito due guardie parlarne!" ci informa entusiasta. Troppo entusiasta.
"In cosa dovrebbero consistere?" domando con un tono decisamente meno esaltato del suo.
"Facciamo semplicemente delle attività insieme, ma ovviamente quelle sono l'ultimo interesse di Silvia..." replica Serena.
"Addirittura? Hai standard bassi, mi sa." mi rivolgo a Silvia guardandola scettica, ma lievemente divertita.
"Ma così almeno non mi annoio!" esclama, alzando gli occhi al cielo. Io preferirei morire di noia, piuttosto che degnare quelli della mia attenzione, ma lei deve essere veramente annoiata.
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Mare Fuori
De TodoCosa succederebbe se il mare fuori si rivelasse più burrascoso di quanto potessimo mai immaginare? Cosa succederebbe se ci rendessimo conto, dopo esserci sempre affidati alla sua apparente e perpetua calma, della sua vera natura burrascosa e impreve...