-Una gita da dimenticare!-

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<Cosa pensate gli sia successo?> bisbigliò Cristiana, una ragazza alta e con i capelli lunghi e castani
<Magari saranno andati a fare una delle loro solite bravate, sapete come sono fatti> disse in tono rassicurante Vittoria sistemandosi gli occhiali che le erano scesi sulla punta del naso
<Non credo proprio, ma una cosa è certa... dobbiamofarequalcosa e andare a cercarli!> esclamò imperterrita Marta infilandosi le scarpe e aggiustandosi l'enorme capigliatura riccia
<Hai ragione, sono già passate ventiquattro ore e di loro ancora nessuna traccia> osservò attenta Cristiana.
Nella totale oscurità le tre ragazze uscirono dalla loro stanza nel più assoluto silenzio e cercando di scendere le scale dell'Hotel Santa Maria senza svegliare nessuno.
Erano quasi sul punto di uscire dall'imponente struttura, dovevano solo tirare la maniglia e il gioco era fatto.
Marta strinse forte il pomello e lo tirò, ma esso invece di aprire il portone in legno che segnava il confine tra il dentro e il fuori fece un'assordante rumore, segno che l'edificio era munito di un efficace sistema di sicurezza.
E senza neanche avere il tempo di capire cosa fosse successo si accese una potente lampadina che le accecò, e insieme ad essa una signora bionda e in vestaglia da notte entrò nel campo visivo, sorprendendole.
<Ragazze cosa succede?> disse Karine Lacroix Leclercq con una strana maschera verde su tutto il viso
Lei era la moglie del proprietario dell'Hotel, una donna molto alta e bella, tant'è che anche in condizioni così sciatte e trasandate sembrava una modella appena uscita dalla copertina di Vogue.
Anche se sembrava sempre gentile e disponibile a loro non era mai andata molto a genio, pareva davvero troppo ipocrita e anche quando si rivolgeva al signor Leclercq, ovvero suo marito sembrava strana quasi come... se stesse fingendo.
<Ehm... niente, avevamo solo... sete> rispose titubante Marta
<Allora andate in camera che è tardi> disse con un sorriso fintamente preoccupato
Le tre ragazze fecero come disse la donna, e senza ribattere tornarono in camera.
[...]
Erano passate già svariate ore da quando avevano incontrato Karine sull'uscio della porta e da quando avevano iniziato a costruire e distruggere varie ipotesi, le quali molte di esse troppo fantasiose e inverosimili.
<Secondo me è stato l'autista> disse Cristiana
<Ma cosa dici è sicuramente colpa di Apolline, la cuoca> controbattè Marta
<State girando a vuoto, è ovvio che è un piano architettato da Karine!> esclamò Vittoria convintissima della sua tesi
<Cosa te lo fa pensare?> chiese incuriosita la riccia di capelli
<Non avete visto tutti quegli sguardi con il signor Rousseau, scommetto che è un loro piano!> rispose l'amica
<E mi spieghi perché avrebbero dovuto farlo!?> chiese adirata Marta pensando che la ragazza stesse scherzando su un argomento serio come quello
<Ok, ok diamoci una calmata!> intervenne Cristina separando le due che ormai stavano per iniziare una litigata bella e buona, e quello non era proprio il momento adatto per farlo
<Ma non è ovvio... secondo me Loris e Federica hanno scoperto qualcosa che non avrebbero dovuto saper-> disse la maggiore venendo poi interrotta da Marta
<Non dirmi che... pensi davvero che...>
<Si è proprio quel che penso...> le rispose
<Bhe se è così, dobbiamo subito andarlo a dire al signor Leclercq!> esclamò decisa la minore
<Ma sei impazzita!? Non ci crederebbe mai, in fondo ama troppo sua moglie, e poi chi crederebbe a delle ragazzine di soli 13 anni>
<Scusate, posso sapere di cosa state parlando?> brontolò Cristiana per il fatto che le altre la stessero ignorando
<È molto semplice> disse Vittoria raggiungendo la scrivania e aprire un cassetto da cui estrasse la mappa dell'Hotel
<Che cos'è?> chiese la voce velata dell'amica che era ancora ignara di tutto
<Oh... è una piantina dell'edificio c'è l'ha data in dotazione la receptionist il primo giorno, nel caso che se ci dovessimo perd-> iniziò il suo solito chiacchiericcio Marta
<Ma non è questo il punto...> continuò Vittoria spiegandole in seguito il complotto che secondo lei era avvenuto
Erano passati almeno tre giorni da quella strana e bizzarra parlata notturna, e dei loro amici ancora nessuna traccia.
Anche se erano molto giovani d'età, le tre ragazze avevano capito subito che qualcuno stava in tutti i modi ostacolando le loro indagini.
Karine era diventata molto appiccicosa, e anche se sosteneva di non aver niente da nascondere, loro percepivano continuamente gli occhi della donna addosso, e questa sensazione non faceva che accrescere in loro la sicurezza sul fatto che fosse colpa sua.
Era tutto deciso: quella stessa notte avrebbero deciso.
Ormai erano le 01:25, il trio iniziò ad avanzare nel corridoio in modo silenzioso per non dare troppo nell'occhio.
<Siete proprio sicure che sia una buona idea?> domandò impaurita Cristiana, nascondendosi anche lei dietro l'angolo del corridoio, come già in precedenza avevano fatto due delle sue migliori amiche, nonché compagne di questa bizzarra bravata che stavano per compiere
<Bhe no ... ma se segui le mie supposizioni ed osservazioni ti sembrerà tutto molto più sensato, inoltre penso che anche voi abbiate visto come sorvegliano quel corridoio dalla scomparsa di Loris e Federica, come se volessero nascondere qualcosa, o qualcuno ...> osservò cautamente Vittoria
Ovviamente come sempre c'era la cuoca Apolline che, con un pacco di biscotti e un te caldo si sedeva su una sedia posta all'entrata del corridoio e non si muoveva da lì fino al mattino seguente, povera donna, pensavano le ragazze, deve essere stancante dormire ogni notte su una sedia.
Visto che era addormentata, le tre presero al volo l'occasione e muovendo cautamente dei passi la superarono e scesero le scale che portavano dall'altra parte dell'edificio.
Fecero un brevissimo tratto di strada, quando all'improvviso sentirono delle grida di aiuto soffocate provenire dalla parte inferiore della scalinata dall'altra parte dell'androne.
Seguendo le quasi impercettibili suppliche d'aiuto, il terzetto giunse davanti ad una porta chiusa, fonte delle grida disperate.
Le voci che provenivano dall'altra parte dell'ingresso, erano fin troppo note alle tre ragazze per essere confuse, sapevano perfettamente chi fossero; erano coloro che per
tutto questo tempo avevano cercato, i loro amici, all'improvviso le grida cessarono.
Tutto ciò che li separava dal trovarli e dallo scoprire la verità era un misero adito, sarebbe
stato tutto più semplice se solo non ci fossero tutte quelle catene a bloccare loro l'entrata.
Avevano già pensato varie opzioni sul come oltrepassare il portone, ma la più efficace sembrava buttare giù la porta, cosa alquanto surreale contando il fatto che avessero soli 13 anni.
E nella mente di Vittoria, come per magia parve accendersi una lampadina, e non ci pensò due volte a mettere in atto la sua idea.
<Vitty ma si può sapere cosa stai facendo?>chiese la minore non capendo cosa ci facesse l'amica dietro le sue spalle
<Stai un attimo ferma!> disse sussurrando indispettita la diretta interessata facendo subito
fermare la ragazza che si stava dimenando
Dopo pochi secondi la maggiore estrasse dallo chignon della riccia di capelli una forcina, ma nonostante lo sguardo interrogativo delle più piccole continuò con il suo piano senza dare spiegazioni, infondo lei era così, molto spesso astuta e silenziosa, ma in quel suo silenzio si nascondeva sempre una mente pensante e laboriosa.
Una volta preso l'oggetto lungo e sottile ne modellò la parte appuntita fino a raggiungere la forma di una chiave dai denti un po' storti, la infilò nel lucchetto.
La porta dopo varie girate di "chiave" si aprì, mancavano pochi passi e tutto sarebbe venuto alla luce.
Ma davanti ai loro occhi non apparve lo scenario che avevano immaginato, infatti i loro amici erano ridotti in pessime condizioni, erano bianchi come dei cenci, come se non avessero mangiato da giorni, cosa che preoccupò molto le tre ragazze, le cui li fecero alzare da quel logoro pavimento.
Subito Federica mise nella mano di Cristiana un anello apparentemente molto costoso, il che fece accrescere in loro il desiderio di sapere di chi fosse e come lo avessero avuto, ma i due poverini erano troppo stanchi e abbattuti per dare spiegazioni alle loro domande, e svennero.
Marta e Cristiana cercarono di sostenere i due ragazzi, che, secondo Vittoria erano sotto l'effetto di sedativi, mentre la maggiore li guidava fuori da quell'oscuro scantinato pieno di ragnatele e polvere.
Salite le scale però le ragazze non avevano tenuto conto della grassa cuoca ormai sveglia che appena le vide con i due ragazzi in spalla parve colta di sorpresa, e le ragazze non ebbero altra scelta se non quella di correre per tutte le scale, cosa alquanto difficile contando gli amici privi di sensi.
Raggiunsero la reception e si misero ad urlare a squarciagola sperando che riuscissero a scappare dalle grinfie della cuoca che ancora le inseguiva, ormai era fatta, avevano salvato i loro amici, che seppur svenuti e pallidi erano ancora vivi.
La prima persona che si precipitò fuori dalla stanza era la loro professoressa di Italiano, nonché coordinatrice di classe, che subito chiese alle ragazze cosa fosse successo, e loro anche se un po' intontite raccontarono tutto, o almeno ciò che sapevano, in tanto tutti erano usciti dalle loro camere, inclusi Karine e Loup che guardavano falsamente preoccupati e sconvolti la scena per la ricomparsa di Loris e Federica.
...
Passò una settimana da quando le due vittime confessarono ciò che era successo in quello scantinato.
<La mattina del giorno del rapimento io e Federica scoprimmo che Karine stava tradendo il signor Leclercq con il signor Rosseau, per non farci scoprire ci nascondemmo dietro la porta ma purtroppo essa cigolò per poi aprirsi del tutto, non riuscimmo a fuggire in tempo e così ci presero> incominciò Loris per poi far concludere la sua amica
<Ci portarono in quello squallido seminterrato pieno di polvere e sporcizia, poi ogni due giorni ci davano dei sedativi molto potenti per assicurarsi che stessimo buoni, all'inizio tentammo di scappare ma poi capimmo che quei calmanti ci prosciugavano le energie e riuscii solo a recuperare l'anello che era caduto a Karine prima di svenire, l'ultimo mio ricordo è che diedi la fede a una delle mie amiche in modo che potessero riconoscerla e capire chi ci fosse dietro tutto>
<Ma le avevamo sottovalutate perché loro già avevano scoperto tutto e capito cosa ci fosse dietro la nostra scomparsa>
...
Il signor Leclercq dopo la scoperta del tradimento chiuse l'hotel perché qualunque cosa lì dentro riportava tutto a Karine: il quadro posto all'ingresso che ricordava il giorno del loro matrimonio, la loro stanza matrimoniale dove tenevano tutti gli effetti personali della donna e in se e per se tutto l'edificio, dato che lo avevano ricevuto come dono di nozze dal padre della sua amata prima che morisse.
Karine stava frequentando il reparto psichiatrico dell'ospedale di Bordeaux, all'inizio doveva rimanere agli arresti domiciliari ma poi un giorno a disarmato un ufficiale della polizia, e da li si era scoperto che era diventata matta per soli tre mesi di arresti, cose da non credere!
E invece Cristiana, Loris, Marta, Vittoria e Federica erano ritornati a scuola e conducevano una vita da normali Teenager: andavano in spiaggia, facevano lunghe passeggiate oppure se c'era brutto tempo rimanevano a casa a preparare biscotti e a guardare qualche film horror, insomma cose normali!
E anche se quell'accaduto era impresso nelle menti di tutti, loro cercavano di non pensarci, e di ricordare quell'evento come prova che gli amici ti salvano da ogni situazione.

Fine
Scritto da Cristiana, Federica, Vittoria e Marta

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