Occhi indiscreti

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*Angolo Autrice*

Buongiorno miei piccoli raggi di sole, spero stiate tutti bene. Ci tenevo a scrivervi perchè volevo ricordarvi alcune piccole cosette. Questo è il penultimo capitolo che andrò a pubblicare, prossima settimana ci sarà una sorta di capitolo conclusivo che non so se avrà un continuo, probabilmente si, ma non voglio darvi false speranze, lascio questo grande punto interrogativo e il tempo ci darà le risposte. Intanto ci tengo a ringraziarvi per avermi accompagnata in questo percorso e per ogni bella parola, vi lascio alla lettura. Alla prossima settimana. 

Capitolo 18


Quel loro tenero bacio durò poco più di alcuni secondi, eppure non era passato inosservato a quattro occhi indiscreti dall'altro lato della strada.

"Quella in macchina non è la figlia di Cora e Henry?" chiese Geltrude al marito Armando.

"Penso proprio di sì" disse Armando spegnendo il motore della macchina che aveva messo in moto pochi istanti prima, per lasciare il posteggio.

Armando e Geltrude erano vecchi amici della famiglia Mills, ogni domenica Armando e Henry organizzavano una battuta di caccia, mentre le mogli si aggiornavano sui casi che stavano seguendo e parlottavano della gente della città.

"Dovremmo andare a salutarla, non credi?" disse Geltrude uscendo dalla macchina e lasciando che lo sportello si chiudesse.

"Non vorrei disturbarla, è con una sua amica, credo stiano parlando" disse l'uomo chiudendo a sua volta la portiera per poi avvicinarsi alla moglie.

"Sciocchezze, le farà piacere vedere delle facce amiche" disse Geltrude trascinando il marito per un braccio verso il maggiolino giallo, quando improvvisamente si bloccarono.

Rimasero con la bocca aperta a fissare la scena che si stava svolgendo davanti ai loro occhi.

"Credo che dovremmo andare" disse Geltrude trascinando il marito nuovamente in macchina e incitandolo ad aprire la serratura.

"Armando" disse la donna per risvegliare il marito dal suo stato di trance.

"Regina stava..."

"Si lo so."

"Regina, la figlia di Henry e Cora stava baciando una ragazza" disse Armando sedendosi sul sedile fissando dritto davanti a sé.

"Armando, ti prego, non iniziare con le tue solite scenate" disse Geltrude.

Armando faceva parte del gruppo capeggiato da Henry, poteva ritenersi il suo co-fondatore, quindi era ben facile intuire che quella scena l'aveva lasciato esterrefatto.

"Dovremmo dirlo ai suoi genitori" disse Armando mettendo in moto la macchina.

"Direi che non sono affari nostri" disse Geltrude lanciando un'altra occhiata a quel maggiolino.

Geltrude non era contraria, ma non era nemmeno pienamente a favore, era in una via di mezzo.

Finché mi lasciano in pace, possono fare quello che vogliono aveva sostenuto durante uno dei pranzi della domenica a casa Mills, ma sapeva che entrambi i coniugi non la pensavano allo stesso modo.

"Henry è mio amico da più di vent'anni. Abbiamo visto crescere Regina, certo che sono affari nostri. Dobbiamo dirglielo."

Geltrude si lasciò scivolare sul sedile e chiuse gli occhi, sapeva che quella cosa sarebbe andata a finire molto male.

***

Armando aspettò la settimanale battuta di caccia per parlare con Henry.

"Come stai oggi, mio caro amico?" chiese Armando sorridendo in modo teso verso Henry.

"Alla grande amico mio. Tu sei un po' pallido, sicuro che vogliamo continuare?" disse Henry puntando con il suo fucile verso uno stormo di anatre, per poi fare fuoco.

"Centro" gridò correndo a recuperare la sua preda.

Armando deglutì forzatamente e seguì l'amico.

"Ci sarebbe una cosa di cui dovrei parlarti" disse Armando respirando profondamente.

"Tutto bene?" chiese Henry.

"Che ne dici se ci andiamo a sedere su quel tronco in mezzo al bosco?" suggerì Armando.

Henry annuì e seguì l'amico.

"Di cosa volevi parlarmi?" disse Henry non appena entrambi presero posto.

"Qualche giorno fa io e Geltrude siamo andati al ristorante che mi avevi consigliato, il Lux."

"Avete preso l'aragosta come vi avevo consigliato?"

"Squisita, ma non è di questo che volevo parlarti."

Henry scrutò l'amico e lo lasciò parlare.

"Stavamo tornando a casa quando ho notato tua figlia seduta dentro un maggiolino con una ragazza bionda. Erano posteggiate dall'altro lato della strada e Geltrude ha insistito perché andassimo a salutarla."

Armando si interruppe un attimo, giusto il tempo per capire quale fosse il modo migliore di dire al suo migliore amico che sua figlia sarebbe andata all'inferno.

"Mentre ci stavamo avvicinando ci siamo accorti che tua figlia stava baciando l'altra ragazza" sputò tutto in una volta Armando.

Henry sbiancò.

"La mia bambina? Stava baciando una ragazza?" disse prendendosi la testa tra le mani.

"Vi sarete sbagliati, non può essere lei. L'avrete scambiate per un'altra persona" disse Henry alzandosi di colpo.

"Henry se non fossi stato certo non te l'avrei detto, era lei" disse Armando sinceramente costernato.

Henry fece per parlare ma richiuse immediatamente la bocca. Armando gli poggiò una mano sulla spalla e lo invitò a dirigersi verso la macchina, la battuta di caccia era terminata.

***

Ma se Henry l'aveva presa male, Cora l'aveva presa malissimo.

"Cosa?" aveva urlato Cora facendo vibrare le vetrate della loro camera da letto.

Henry aveva pregato Armando di non dire niente, gli aveva detto che avrebbe parlato lui con Cora. Aveva aspettato che il pranzo fosse finito e che i loro invitati fossero andati via. Così eccoli lì, chiusi in camera da letto, ad affrontare il più grosso problema della loro vita.

L'omosessualità della loro bambina.

"L'hanno vista mentre si baciava con una ragazza. Presumo sia la sua coinquilina, in base alla descrizione che mi ha fatto Armando" disse Henry lasciandosi cadere sulla poltrona vicino alla finestra che dava sul giardino.

Cora si passò le mani sulla nuca, per poi massaggiarsi le tempie.

"Quella piccola insulta manipolatrice" disse Cora guardando fuori dalla finestra con la rabbia che zampillava nei suoi occhi.

"Regina non è capace di fare queste cosa, sarà stata manipolata, forse quell'insulsa ragazzina l'ha costretta con la forza. Sappiamo quanto sia vulnerabile la nostra bambina" disse Cora rivolgendo ora lo sguardo verso Henry.

"Regina può essere ancora salvata e sta a noi farlo" disse Henry alzandosi vigorosamente dalla sedia, dirigendosi verso la moglie.

"Cosa possiamo fare?" chiese Cora puntando gli occhi su quelli del marito.

"C'è un'unica soluzione" disse Henry cingendo le spalle della moglie con il braccio.

"Procedi" disse Cora annuendo, capendo a cosa si riferiva il marito, convinta anche lei che quella potesse essere l'unica soluzione per salvare la loro bambina dalla dannazione eterna.

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