Con la testa affacciata alla finestra sto godendo tutto il panorama che mi riserva questo mondo.
Mondo che non mi ha riservato niente di bello fino ad oggi. Ha solo lasciato domande senza una risposta e molti perché.
Del tipo, perché proprio a me?
Se c'è qualcosa di duraturo nelle vita questo è il dolore. Imparare a conviverci è l'unico rimedio per non impazzire.
Continuo a fissare le stelle per tutta la serata.
le stelle mi trasmettono molte cose, felicità, solitudine, tristezza, paura.
Alcune persone, invece, vedono solo dei pallini gialli nel cielo.
Penso che se qualcuno mi vedesse in questo momento penserebbe che sono una pazza, ma sinceramente non mi importa, non mi importa del parere della gente e non mi importa delle altre persone.
Tanto odio tutte le persone, sono talmente asociale che sono senza amici. E probabilmente è meglio così, la solitudine mi fa riflettere molto e non ho bisogno di impegnarmi a compiacere altre persone parlando dei loro problemi, d'altronde problemi insignificanti.
Dopo varie conoscenze ho capito che la maggior parte delle persone sono false, e che possono rovinarti la vita con delle piccole parole.
Mi sposto dalla finestra e mi butto sul letto, fissando il tetto di camera mia in silenzio.
Bisogna impararlo il silenzio. Ascoltare le sue vibrazioni, averci confidenza. C'è quello empatico e denso di chi ascolta, quello leggero di chi sogna. Quello di fuoco di chi aiuta. E poi c'è quello crudele di chi ignora. E' fatto di ghiaccio e vento freddo. Ti può ferire in qualsiasi momento.
Ho cominciato a rendermi conto che si può ascoltare il silenzio e imparare da esso. Ha una qualità e una dimensione tutta sua.
<<Sandy, scendi, dobbiamo parlarti di una cosa!>> grida mia mamma dalla cucina. Anche sapendo che quel soprannome non lo sopporto continua a chiamarmi così.
Mia mamma, la donna più severa e senza cuore che abbia mai conosciuto. E credetemi, ne ho conosciute tante di persone.
Scendo le scale e vado in cucina controvoglia.
<<Che succede?>> rimango sullo stipite della porta aspettando una risposta.
<<ti volevamo dire che cambierai scuola, devi ricominciare tutto da capo. Nella tua scuola hai dei voti a dir poco bassi e pensavamo che se provassimo a farti cambiare ambiente probabilmente i tuoi voti potrebbero migliorare>>
Rimasi in silenzio a fissare il muro davanti a me. Mia madre rimase lì ad aspettare una reazione.
<<ok>> dissi e camminai lentamente per le scale.
Non cambia niente, sono sicura che sarà tutto uguale.
Mi lancio sul letto e faccio quello che stavo facendo prima.
𝒔𝒑𝒂𝒛𝒊𝒐 𝒂𝒖𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆
ciao a tuttii, questa è la prima storia che scrivo, spero che continuerete a leggerla. bacii✋🏻
STAI LEGGENDO
il silenzio delle stelle
ChickLitAlicia è una ragazza che non giudica un libro dalla copertina, ma è difficile non giudicare Nathan Torres. Nathan è il solito ragazzo popolare della scuola che gioca a football e si diverte ad usare le ragazze per una notte e via. Ma c'è qualcosa so...