CAPITOLO 11

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"Sei pazza"

"E' stato un errore" - Draco fece un respiro profondo alla mia frase improvvisa, e con tutta calma mi guardò dritto negli occhi. Ci furono 30 secondi di silenzio, e l'attesa di una sua risposta rendeva la tensione ancora più alta. 

"Esatto." - rispose in tono pacato con lo sguardo rivolto verso il basso, giocherellando con i suoi anelli d'argento alle dita. 

"Non possiamo continuare così Draco, è tutto troppo strano." 

Tornò a guardarmi alzando la testa, i suoi occhi che mi guardavano, erano diversi rispetto alle altre volte. Risultavano più brillanti, a differenza del solito color ghiaccio. Quasi sembrava gli dispiacesse.

Dì qualcosa, ti prego.

Non parlava, ritornò a puntare lo sguardo verso il basso, sentivo il suo sospiro pesante anche se in lontananza. Volevo reagisse, volevo mi dicesse un "No, ti sbagli, possiamo provarci." , speravo fosse in disaccordo, o che almeno in lui ci fosse un lato sentimentale. Ma l'orgoglio per lui prevaleva su ogni cosa, su questo punto di vista eravamo uguali, in fondo. 

"Non hai niente da dire?" - chiesi con voce roca. 

"Hai ragione, t/n, io e te non saremo mai niente, e non perdo tempo dietro alle troie come te." - rialzò la testa con uno sguardo diverso, in soli pochi secondi è riuscito a trasformarsi, e a tornare ad essere il Draco Malfoy di sempre. 

Come mi ha chiamata? 

"Sei sempre il solito, Malfoy" - risposi con voce amara, mentre notavo i suoi occhi cupi. Quelle parole mi avevano fatto male, ed avevano un significato diverso rispetto a quando mi ha chiamata così poche ore prima a letto. Percepivo del rancore da parte sua,  l'intento di volermi ferire in qualche modo, e ci era riuscito in questo. Una maledizione probabilmente mi avrebbe fatto meno male. "Ecco brava, torniamo a chiamarci per cognome."

"Esci da questa stanza." - gli comandai e in meno di un secondo si affrettò ad alzarsi e uscire. Si bloccò per un secondo una volta aperta la porta, mentre aveva la mano sulla maniglia, si voltò in mia direzione e con un sorrisetto malvagio disse "D'altronde, è stata una bella scopata, Wilson." 

Non dissi nulla, tanto meno lo guardai. 

In parte, sentivo di aver fatto la scelta giusta, e non ne ero pentita, almeno così credevo. 

Cercavo di convincere me stessa che fosse giusto così. 

Appena sentii la porta chiudersi mi buttai sul letto, distrutta, e rimasi lì fino a che non fece ritorno Pansy. Anche lei aveva l'aria stanca, sfinita. Aveva trascorso tutto il pomeriggio in biblioteca e fortunatamente non tornò prima di quell'orario, in quanto fino all'ora prima stavo scopando con Malfoy. 

"Non penso di arrivare a fine anno con tutto questo studio" - Lamentò Pansy ad alta voce. 

Non dissi nulla, tornai alla mia posizione, fissando il soffitto in silenzio. 

"Stai bene?" - mi chiese preoccupata. 

"Eh? Si, si, tutto bene." 

"Sei sicura? Se vuoi parlarne.." 

"Ho detto che sto bene, grazie." - alzai la voce e risposi categoricamente alla sua domanda, in tono fastidioso. Mi pentii subito dopo aver notato la sua faccia dispiaciuta - "Scusami, non volevo." - il mio tono si addolcì tentando di tranquillizzarla, non c'entrava nulla e non potevo scaricare tutta la mia rabbia su di lei. 

"E' solo che, non mi va di parlare, sono stanca, tutto qui." - mi rispose con un sorriso sincero e si diresse verso il bagno per una doccia, ancora mi pentivo per averle risposto male, non se lo meritava, e speravo di non averla ferita per quello. Alcune volte mi rendevo conto di quanto potessi essere irritabile, anche se non lo facevo di proposito. 

LIAR - Draco Malfoy X Reader story (18+)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora