Three, two, one, the night is young.
Il fatto era che era andato tutto così bene, dannatamente bene, e lui non riusciva a capacitarsene. Aveva quell'insoppotabile tendenza a rovinare le cose proprio sul più bello. Intendiamoci, non era una cosa intenzionale, semplicemente, a volte (o spesso), accadeva. Forse era una cosa psicologica, forse era una testa di cazzo. In ogni caso, chiunque conoscesse un minimo Louis Tomlinson, sapeva che era un campione nel mandare tutto a puttane.
La vigilia di Natale, ovvero il giorno del suo compleanno, ebbe l'onore di stare con Harry. Non chiesero spiegazioni alla Modest! sul perchè fossero stati così indulgenti, msemplicemente, per una volta, decisero di godersi le vacanze. Si erano chiusi nel loro appartamento a Londra ed erano stati a letto tutti il giorno mangiando schifezze, guardando Grease, facendo l'amore, guardando Grease, bevendo the, guardando Grease e facendo ancora l'amore. In totale avevano guardato quel dannato film quattro volte e mezzo (alla quinta Harry si era spazientito e aveva massacrato Louis di solletico fin quando non si era convinto a farlo ancora una volta), poi avevano deciso di cambiare film. Optarono per Love Actually, con immensa gioia del minore.
Il giorno dopo, comunque, Harry camminava a stento e Louis si svegliò con un ghigno soddisfatto sul viso.
Questo è per avermi impedito di finire Grease, Curly.
In fondo non era tanto arrabbiato, non dopo che Harry l'ebbe chiamato Zuko venendo copiosamente due volte di fila. Verso le nove il riccio l'aveva svegliato saltando mentre urlava "E' Natale Boo, è Natale!"; Louis amava tremendamente il suo bambino. Erao scesi in cucina (Harry l'aveva costreto ad indossare uno stupido cappello da Babbo Natale) e poi si erano accucciati davanti all'albero per scartare i regali. Il maggiore non faceva altro che sbadigliare mentre guardava il suo piccolo agitarsi e sfoggiare sorrisi tutti fossette. Non riusciva a capacitarsi di quanto fosse bello e di quanto fosse suo.
Quando li ebbero aperti tutti, si scambiarono i loro. Louis odiava fare regali, lo odiava davvero. Non era affatto bravo, in più faceva schifo con i pacchetti e non riusciva a scrivere dei biglietti decenti, neanche lontanamente. Perciò al momento dello scambio era sempre teso ed imbarazzato. Non che Harry fosse il mago dei pacchetti, in ogni caso, ma a Louis non importava perchè era perfetto comunque.
''Ok, apri prima il mio. Non è niente di che, solo pensavo fosse carino, sai..''
Ovviamente il riccio on lo stava ascoltando, troppo preso dalla foga di sapere cosa fosse. E quella volta era valsa la pensa di uscire a comprare qualcosa per il suo ragazzo, perché lui sembrava così felice. Non era abituato a fare cose dolci, pensieri carini e tutto il resto. A quello ci pensava Harry, lui si limitava ad esprimere i suoi sentimenti in modo goffo ed impacciato, e al minore era sempre andato bene così. Perciò Harry proprio non si aspettava di ricevere un regalo così infantile e dolce, assolutamente.
''T-ti piace?'' chiese Louis titubante. Ok la sopresa, ma cominciava a spazientirsi del silenzio di Harry. ''Harry, ti pia--" insistette, quando si ritrovò stretto fra due braccia, il collo solleticato da un cespugio di ricci.
''Grazie Boo, sono bellissime.'' sussurrò. Fra le mani reggeva ancora due copertine, una rosa ed una blu. Sì, Louis Tomlinson aveva pensato che sarebbe stato carino avere delle coperte lui&lei da tenere quando erano lontani. Fin troppo sdolcinato.
Quando Harry si fu staccato cominciò a scartare il suo regalo, con le guance arrossate e uno stupidissimo sorriso stampato sul viso.
''Harry è... è...'' provò ad esprimersi guardando il volto orgoglioso del suo ragazzo. Continuava a fissare la grande cornice che teneva fra le mani, riempita da una miriade di foto che ritraevano loro due insieme. Non sapeva che Harry fosse esperto di bricolage, ma gli piaceva tantissimo. ''E' stupendo amore, grazie.'' concluse infine dandogli un bacio sul naso e beandosi del suo sorrisetto timido.
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Three, two, one, the night is still young
FanfictionIl fatto era che era andato tutto così bene, dannatamente bene, e lui non riusciva a capacitarsene. Aveva quell'insoppotabile tendenza a rovinare le cose proprio sul più bello. Intendiamoci, non era una cosa intenzionale, semplicemente, a volte (o s...