Era morta nella Battaglia di Hogwarts.Qualche sanguinoso gesto da martire che le era costata una Maledizione Mortale da parte di Bellatrix. Draco tuttora non sapeva esattamente cosa fosse stato, e non aveva intenzione di chiederglielo.
La McGonagall aveva detto che era spuntata durante le opere di ricostruzione e aveva iniziato a ragguagliare la squadra su come ristrutturare al meglio la Biblioteca, a sbraitare contro i lavoratori quando innalzavano un muro che prima non c'era. Aveva chiesto di rimanere ad Hogwarts, e di mantenere la sua nuova condizione taciuta a Potter, ai Weasley, e a chiunque altro non fosse ritornato a scuola. Un'altra cosa che Draco non aveva intenzione di chiederle.
Quanto a Draco, il suo stesso atto da martire durante la Battaglia lo aveva tenuto fuori da Azkaban. All'ultimo momento, aveva spostato la McGonagall dalla traiettoria di una Maledizione Mortale, solo per poi alzare lo sguardo e vedere suo padre all'altra estremità della bacchetta. Le iridi grigie di Lucius lo avevano fissato, perplesse, fino a quando la McGonagall non aveva lanciato uno Stupeficium e trascinato Draco assieme a lei nell'androne più vicino.
Quella era stata l'ultima volta che aveva visto suo padre. Si era rifiutato di indagare su cosa esattamente lo avesse ucciso.
Il trentuno agosto di quell'anno, un grigio gatto soriano era apparso ai margini dei reparti di Materializzazione del Maniero. Draco l'aveva fissato, e poi era andato a sbrigare le sue commissioni. Quando al ritorno si era Smaterializzato, il gatto era ancora lì. Aveva sospirato e l'aveva affrontato.
La McGonagall si trasformò dinanzi a lui, rimise a posto gli occhiali e disse: «Non è educato far aspettare una donna, signor Malfoy.»
«È più educato fissare appuntamenti, Minerva.» Aprì il cancello e si voltò per condurla lungo il sentiero del giardino fino al Maniero, ma lei non lo seguì.
«Horace sta morendo.»
Lui la guardò da sopra le spalle, osservando i suoi occhi vacui.
La donna continuò: «Una qualche maledizione della Battaglia. Ha preparato delle pozioni per mantenersi in vita, ma ieri mi ha informata del fatto che... si è indebolito.» Strinse le labbra, come se desiderasse anche lei di poter essere stanca.
«Posso aiutare nel preparare le pozioni? C'è qualcosa... c'è qualcosa che io possa fare?»
Lei estrasse una busta dalle sue vesti e gliela porse. «Potresti presentarti domani mattina a King's Cross, alle undici in punto.» Draco fissò la lettera a lui indirizzata. «Abbiamo bisogno di un professore di Pozioni.»
Si Smaterializzò prima che lui potesse rifiutare o controbattere. Perché lei lo conosceva troppo bene.
Dopo il discorso di benvenuto, e dopo che la sua ansia si fu placata dal momento che nessuno aveva sbuffato all'annuncio di lui come insegnate di Pozioni, afferrò un panino per cena e un Zuccotto di Zucca, ritirandosi nei vecchi alloggi di Severus per cercare di capire cosa avrebbe spiegato il giorno seguente. Il primo anno era una cosa, ma il settimo? Lui stesso aveva a malapena superato il settimo anno, passando per poco i M.A.G.O.
Svoltò l'angolo e trovò la Granger, che fissava un ritratto, trasparente.
Un freddo pungente gli attanagliò i polmoni, costringendolo a fermarsi di colpo. Lei si librava da terra, e indossava una felpa con il cappuccio e una giacca di jeans. Si girò e lo vide lì, in piedi, immobile. C'era del sangue secco sulla sua tempia.
Lo squadrò dall'alto in basso.
«Allora,» disse, e la sua voce era proprio come la ricordava, «anche tu hai scelto di infestare il castello?» Sollevò le sopracciglia. «Io sono morta. Qual è il tuo pretesto?»

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Kiss me, haunt me, kill me
ФанфикDISCLAIMER: La storia qui presente non mi appartiene, è semplicemente la traduzione dell'opera originale inglese di @Lovesbitca8, pubblicata originariamente sulla piattaforma AO3 e successivamente qui su Wattpad. Pertanto non ne detengo alcun diritt...