One: senza fiato e senza difese.

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C'erano davvero poche cose che Jeongguk odiava e una di quelle era cenare da solo. Non era abituato, gli era capitato talmente raramente da quando era arrivato a Seoul per studiare che se avesse saputo che anche quella sera sarebbe rimasto da solo, avrebbe preferito rimanere fuori in mezzo a gente sconosciuta.

Ormai era passata una settimana, sette giorni e Taehyung ancora non gli rivolgeva la parola.

Jeongguk non capiva cosa fosse successo, aveva pensato e ripensato ad ogni singola frase che aveva detto, ad ogni loro conversazione, ogni singola espressione del viso del maggiore ma era al completo oscuro di quale fosse l'evento scatenante di quel mutismo. Taehyung era tornato a casa una sera e si era chiuso in camera, non aveva voluto cenare, non gli aveva raccontato cos'era successo, lo aveva bellamente ignorato e la situazione, dopo una settimana intera, non era ancora cambiata.

Jeongguk era demoralizzato, triste, si sentiva solo. Erano coinquilini da circa tre anni e Taehyung, dopo esserci laureato, era rimasto a Seoul in quell'appartamento perché si era trovato bene a vivere con il minore e perché aveva trovato un lavoro. Jeongguk invece aveva ancora l'ultimo anno da affrontare prima di considerare concluso il suo percorso di studi. Adorava dividere l'appartamento con un ragazzo più grande che fin dall'inizio si era preso cura di lui, gli aveva insegnato anche la più banale delle cose, non lo aveva lasciato solo un secondo e Jeongguk si era sentito salvo, compreso, come se fosse uscito da un ambiente familiare per entrare in un altro.

Taehyung e Jeongguk avevano cenato insieme ogni singola sera per tre anni, certo era capitato che uno o l'altro invitassero altri amici però non era mai rimasti solo, mai. Ecco perché il minore soffriva e non riusciva a comprendere quella situazione. Desiderava solo che il suo hyung preferito riprendesse a parlargli, a sorridergli, a fargli compagnia durante i pasti.

Anche quella sera mangiò in fretta e poi rimise tutto in ordine, lavando i piatti e pulendo le briciole sul tavolo. Chiuse a chiave la porta di casa prima di incamminarsi lungo il corridoio che portava alla sua camera da letto ma si fermò prima, di fronte a quella di Taehyung. La osservò a lungo, quasi sperasse di poterci vedere attraverso ma anche quella sera non funzionò. Però alzò il braccio, chiuse la mano a pugno e anche se titubante, provò a bussare un paio di volte, non troppo forte ma neanche troppo piano. Nessuno rumore provenne dalla stanza, nessuno rispose, nessuno gli aprì.

"Hyung? So che sei lì." Appoggiò la fronte al legno freddo e sospirò. "Io ho finito di cenare. Mi trovi in camera mia se vorrai, non lo so, chiacchierare? Raccontarmi qualcosa? In caso contrario...beh, buonanotte e sogni d'oro." Avvicinò l'orecchio ma non sentì assolutamente, come se quella stanza fosse completamente vuota anche se lui aveva perfettamente sentito Taehyung rientrare e chiudersi lì dentro.

Niente. Silenzio.

Jeongguk rinunciò, continuando a camminare ed entrando definitivamente in camera sua. Non chiuse la porta però, la lasciò socchiusa perché una piccola parte di lui ancora ci sperava, una piccola parte di lui sapeva che prima o poi si sarebbe aperta e lui non sarebbe più stato solo.

Si sedette sul bordo del letto e si buttò giù all'indietro finché la sua schiena toccò il materasso. Recuperò il telefono e decise di rispondere a qualche messaggio che gli era arrivato nel corso della giornata e ai quali non aveva ancora risposto perché nessuno era chi gli interessava davvero. Un suo compagno di corso, Jaehyun, gli aveva linkato anche un paio di video divertenti e Jeongguk aveva deciso di occupare la testa guardandoli e fu anche a causa di questo che non sentì la serratura dalla camera di fronte alla sua scattare, la porta aprirsi e poi richiudersi, non sentì i passi nel corridoio. Ciò che però percepì fu la porta di camera sua aprirsi con un cigolio, spostò lo sguardo dallo schermo del telefono e ciò che vide gli sembrò quasi una visione angelica.

Pierced for you | kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora