Three: la persona giusta per lui.

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Jeongguk si ritrovò ad osservare il calendario che aveva appena in camera sua. 13 febbraio.

Quella X rossa marcata più volte sopra il giorno successivo, quella X sulla quale Taehyung gli aveva fatto milioni di domande, chiedendogli anche se avesse avuto un appuntamento quella sera, se aveva in programma di uscire con qualcuno. Ma Jeongguk aveva sempre trovato un modo per sviare l'argomento e anzi, aveva rigirato la domanda, chiedendo al maggiore se lui avesse avuto qualche programma ma quello gli aveva risposto che no, quell'anno non sarebbe uscito con nessuno, non era interessato a nessuno, non voleva vedere nessuno.

Jeongguk guardò quella X e si portò una mano al nuovo piercing che aveva fatto su una particolare zona del suo corpo. Non sentiva più dolore, non sentiva più fastidio, la ferita era completamente guarita tant'è che lui aveva anche provato a toglierlo, disinfettare l'astina e poi rimetterlo. Si era anche guardato allo specchio e adorava guardarselo, sentirselo addosso ma ancora di più desiderava sentire la lingua di Taehyung avvolta intorno. E in un secondo soltanto decise che non serviva aspettare un giorno in più, non poteva aspettare neanche un minuto in più.

Uscì dalla sua stanza come una furia, camminò svelto fino alla porta della camera di Taehyung e bussò piano, con il cuore che gli stava martellando la cassa toracica.

"Puoi entrare."

Prese un respiro profondo prima di appoggiare il palmo della mano sulla porta e spingerla per fare in modo che quella si aprisse. Taehyung era seduto alla scrivania di fronte al computer e stava catalogando alcuni file all'interno della memoria esterna, probabilmente per lavoro o forse per noia. Jeongguk pensò che forse lo aveva disturbato.

"Sei occupato?" Chiese.

"No...certo che no, stavo solo-" Gesticolò indicando lo schermo del pc ma poi non concluse la frase. Sorrise al minore, si alzò e gli andò in contro. "Hai bisogno di qualcosa?"

"I-io...ehm..." Si portò una mano tra i capelli e se li scompigliò, titubante e nervoso con sé stesso perché non appena aveva visto il maggiore, tutta la sua sicurezza era svanita nel nulla. "In effetti sì...sì ho bisogno di te per una cosa, hyung."

"Dimmi pure, ti aiuto volentieri." Taehyung sorrise e inclinò la testa, cambiò la gamba di appoggio da quella destra a quella sinistra. "Fin dove mi è possibile, ovviamente." Aggiunse e Jeongguk avrebbe voluto sprofondare e scomparire in quell'esatto istante.

"Okay i-io...cioè tu...ecco vedi, hyung..." Balbettò, aveva avuto quasi dieci giorni di tempo e non si era fermato neanche un secondo a pensare a cosa avrebbe potuto dirgli per introdurre l'argomento.

"Sì, Gguk?"

Prese un respiro profondo, poteva farcela. Poteva chiederglielo esattamente come il maggiore aveva fatto con lui, rapido, chiaro e conciso.

"Ho fatto un piercing." Buttò fuori, Taehyung sgranò gli occhi. "E ho bisogno di capire se ho ancora la stessa sensibilità di prima." Certo, così era piuttosto manifesto il suo intento.

"C-come? Gguk, cosa? E dove lo hai fatto?"

"Dove l'ho fatto?" Ripeté la domanda e Taehyung annuì.

Gli occhi di Jeongguk si incastrarono a quelli del maggiore e con le mani raggiunse l'orlo della propria maglietta. Cominciò ad alzarla lentamente mentre sentiva il suo corpo tremare e rabbrividire ma anche sudare freddo allo stesso tempo. E poi il cotone si strusciò contro il piercing ma Jeongguk non si fermò, alzò ancora di più l'indumento, se lo sfilò dalla testa e lo lasciò cadere a terra.

Pierced for you | kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora