Il troppo caldo che proveniva principalmente dalla sua fronte ma si estendeva per tutto il corpo la svegliò del tutto. Mugolando aprì gli occhi che poi però richiuse di scatto per la troppa luce. - Mh... Chiudete le tende per favore-. -Oh sei sveglia. Bene- disse una voce calma e gentile che la convinse ad aprire gli occhi -Come ti senti?- chiese la voce. Si decise ad aprire del tutto gli occhi nonostante la luce. La stanza era chiara e ben illuminata dalla finestra sulla sua sinistra. Anche le lenzuola del suo letto erano bianche ma avevano un decoro d'oro sul lato. L'uomo che aveva davanti era sulla quarantina, o almeno lo sembrava, aveva la barba corta e tagliata ordinatamente, i capelli brizzolati e lasciati crescere fino alle orecchie. Indossava una giacca marrone, con le toppe sui gomiti e una camicia bianca sotto. Era seduto su una sedia a rotelle con le gambe sotto una coperta a quadri.
Riluttante, mettendosi seduta sul letto di mogano su cui era stata lasciata a dormire, lei rispose - abbastanza bene. Mi gira leggermente la testa-. L'uomo le porse un bicchiere con un liquido denso e quasi dorato dentro. La ragazza fissò l'uomo negli occhi - Tranquilla è nettare. Serve per farti sentire meglio- disse con ancora il bicchiere in mano. la ragazza riluttante prese due sorsi del liquido ed effettivamente la testa sembrò stare meglio. Lui la guardò meglio - come ti chiami?- Lei esitò ma poi rispose -Emrys...Emrys domhnall. Si pronuncia doughnall è irlandese- - Molto piacere Emrys. Io sono Chirone- disse tendendogli la mano per stringerla. Emrys sgranò gli occhi -C-Chirone? Come nei miti greci?- chiese stringendogli la mano.
L'uomo la guardò e poi con tutta calma rispose - Sì sono io-. Emrys sgranò gli occhi - In che senso sei tu? Non puoi essere ancora vivo. Chirone è vissuto quando? 2000 anni fa? E poi era un centauro, no?- l'uomo sorrise e si alzò in piedi. Già era strano il fatto che un uomo in sedia a rotelle si stesse alzando ma la ragazza rimase ancora più scioccata quando dalla sedia uscì letteralmente la parte posteriore di un cavallo. - Oh... Ok allora penso di doverti credere... Aspetta tu hai allenato Achille e Patroclo giusto?- Chirone annuì - Allora puoi confermarmi che si amavano e che non erano solo amici o cugini come dicono certi storici idioti, giusto?-. Il centauro scoppiò a ridere - Ho visto poche persone provare l'amore che quei due provavano l'uno per l'altro. E ho un sacco di anni come hai notato tu prima - Emrys scoppio a ridere - Lo sapevo! È fantastico adoro tropo la patrochille canon-. In quel momento la porta si aprì - Hey non si è ancora sveg- oh.. Sei sveglia- la voce apparteneva al ragazzo che aveva salvato Emrys nel bosco. Ora leggeva chiaramente la scritta sulla maglietta arancione: "campo mezzosangue". Era anche meno alto di quanto lo aveva creduto la prima volta che lo aveva visto. Probabilmente dipendeva anche dall'angolazione in cui si trovava. - Piacere io sono Percy Jackson- disse sorridendo. Quel ragazzo era veramente familiare in una maniera che quasi la spaventava. - Sono Emrys Domhnall. È irlandese si pronuncia doughnall- disse ricambiando il sorriso. Poi si accorse di avere la stessa maglia di Percy. - Ahm.. I miei vestiti?-. -Quello che ne è rimasto è su quella sedia- rispose Chirone indicando una sedia alle sue spalle. I suoi jeans e le sue Vans si trovavano lì, ma la maglia no. Probabilmente era talmente distrutta e rovinata dal suo sangue che l'avevano semplicemente buttata via. Notò con piacere che invece sulla sedia c'era anche il suo zaino.
-Ok. Potete spiegarmi dove sono per favore? Deduco sia un campeggio basandomi sulla maglia che indossiamo noi due ma... Perché mezzosangue?-
Percy si mise a spiegare -Con mezzosangue si intende una persona che è per metà dio e metà umano. Come me e, visto che sei riuscita a entrare nel campo passando attraverso la barriera, te. Sei una mezzosangue Emrys-
-S-sono una... Sono metà dio? C'è mio padre è un dio?-. Chirone la guardò - Sai chi è il tuo genitore mortale?-. Emrys sbottò e con aria scocciata disse - Sì, mia madre. È morta- tagliò corto la ragazza facendo capire di non volerne parlare. - Bene allora stasera al falò sapremo chi è il tuo genitore divino.
-Percy?- chiese Emrys - tuo padre è Poseidone vero?- lui la guardò confuso e leggermente sulla difensiva- Come fai a saperlo?-. Emrys semplicemente rispose - Nella foresta eri asciutto nonostante l'umidità. E poi non so... Mi dai questa sensazione. E di solito il mio istinto non sbaglia.-
-Beh si mio padre è Poseidone. Hai indovinato- rispose lui ridacchiando. Un suono di conchiglia li interruppe. - Emrys riesci a camminare? È ora del falò. Probabilmente verrai reclamata dal tuo genitore divino e sapremo dove metterti a dormire questa notte.-
-Nel senso che dividete i ragazzi per il loro genitore?- chiese la ragazza. Chirone annuì. Emrys guardò poi Percy. - Tu con chi sei?-.
-Beh di solito a casa mia a nuova Roma con la mia ragazza. Ma quando sono qui sono da solo. A volte c'è mio fratello Tyson ma lui è un ciclope e sta sott'acqua-. Emrys sentiva la testa scoppiare. - Un ciclope... Certo... -
-Beh ti aspettiamo all'arena noi. Tu cambiati e poi raggiungici ok?- disse Chirone avviandosi verso la porta. La ragazza annuì. Non voleva dormire da sola quella notte e un po' le dispiaceva per Percy ma non ci pensò troppo. Si alzò dal letto e iniziò a vestirsi.
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wait. are you my sister?
FanfictionUna nuova ragazza arriva al campo in una sera d'autunno e giusto fuori dalla barriera viene soccorsa da il semidio più famoso degli anni 2000. La storia è ambiantata dopo le sfide di apollo. Percy e Annabeth vivono insieme a nuova Roma. Annabeth si...