8. Ci sono sei Justin Bieber. Posso prenderne uno?

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Capitolo 8.

«Ok, ho bisogno di un consiglio, dove sei?» Chiedo velocemente dopo aver digitato il numero di Justin, sbagliandolo sei volte di fila.

«In macchina. Che ti serve? Assorbenti? Dolci? Vodka?» Ma bravo il nostro Justin. Innocente, mi dicono.

«No, veramente un vestito.» Bofonchio, esplorando la mia camera a grandi passi.

«Ecco, questo non posso prendertelo. Non so nè la tua misura nè ciò che ti piace.» Risponde tranquillamente, e sento una macchina nel sottofondo.

«Ascolta, puoi parcheggiare un attimo? Solo un attimino, devo farti vedere una cosa!» Di' di sì, dai!

Sospira e lo sento fermare la macchina. «Sono nel bel mezzo dell'autostrada, spero sia importante.»

«Ok, vieni su Skype dal telefono e aiutami a decidere cosa mettere.»

Rimane in silenzio per un po', per poi parlare. «Eve, mi hai fatto fermare in mezzo all'autostrada per aiutarti a scegliere un vestito?!» Sbotta seccato.

Ridacchio. «Sì. Prima mi aiuti, prima riparti. So che non vedi l'ora di arrivare qui e-»

Mi interrompe. «Ok, ok! Facciamolo.»

«Facciamolo? Dimmi solo un posto e sono lì. Ma non vengo da te in autostrada, oppure chissà che penseranno i paparazzi.» Scuoto la testa amareggiata.

«Entra su Skype, cretina!» Ride.

Qualche minuto dopo siamo in collegamento.

Oh, quant'è carino con la maglietta blu.

«Quello è perfetto, mi piace.» Dice appena gli mostro un vestitino estivo rosa chiaro. «Però abbinaci qualche maglione.»

«Ci sono 40 gradi fuori.» Lo guardo.

«Chi lo sa quando potrei portarti a casa?» Sorride, prima di scuotere la testa. «Ti prego, non fare battutine sul sesso!»

Rido. «Non ho tempo per quello, ora. Vado a cambiarmi, e quando arrivi fai finta che tu non sapessi cosa avrei indossato, ok?»

Non faccio in tempo a sentire la sua risposta che stacco la connessione, impegnandomi a mettermi il vestito addosso.

Alla fine, dopo circa venti minuti di traffico con il mascara che andava a finire anche sui peli del naso ma mai sulle ciglia, posso considerarmi pronta. Il campanello suona e mi precipito al piano di sotto, seguita dallo sguardo divertito di Jimmy.

Apro la porta e Justin sorride. «Ma sei bellissima!» Mi prende la mano e mi fa fare un giro su me stessa.

Ridacchio nervosamente. «Beh, grazie.»

«Hai scelto tu come vestirti? Hai un ottimo gusto, davvero.»

Gli picchio la spalla ridendo. «Stupido. Andiamo.» Chiudo la porta alle mie spalle e andiamo verso la sua bellissima, bianchissima, costosissima... Mustang decappottabile.

Lo guardo, mi guarda, poi spostiamo entrambi lo sguardo sull'auto.

«Perchè mi vuoi fare questo?» Gli chiedo piano, raggiungendo l'auto e entrando.

Ridacchia e si siede al volante. «Non ho idea di cosa tu stia parlando, Evelyn.»

Scuoto la testa. «La vedrò mai la tua Ferrari?»

«Sì, in garage.» Sorride, mettendo in moto l'auto e partendo.

«Quindi mi vuoi portare a casa tua, eh? Eh?» Lo punzecchio con il dito e gli faccio l'occhiolino.

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