capitolo 2.

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  Alvisio iniziò a girovagare per la foresta disperato in cerca di un posto per la notte.

  Come se non bastasse, cominciò a piovere e la rana proprio non sopportava la pioggia perché lo faceva sentire ancora più viscido e appiccicoso di quello che generalmente era, aveva però fortunatamente il suo fidato cappello che lo proteggeva e lo accompagnava in questa avventura.

  All'improvviso udì un tuono e corse a ripararsi. una volta finito il tuono, Alvisio aprì gli occhi e si trovò davanti ad uno stagno. Era molto spaventato perché non si era mai addentrato in quella parte della foresta prima d'ora. 

  Di punto in bianco comparve un fungo molto alto e fatto, Alvisio was like : first reaction SCHOK, but then il fungo fatto parlò: 

< che cazzo fai ALVISIO >

  Alvisio basito perché non aveva mai visto un fungo parlare.

< ALVISIO, te non lo sai ma io ti seguo fin da quando eri solo un girino insignificante>

<Buon a sapersi, quindi hai un posto per la notte o dormivi anche tu in casa mia? Perché non so se sai la  novità ma non c'è più, puf , distrutta > replicò Alvisio.

  Con tono ironico e tanto sarcasmo, il fungo fatto (che si è scoperto poi essere un fungo padrino) propose :

< okay, allora facciamo un patto : io ti permetterò di restare sotto la mia cappella per una notte mentre te mi donerai la tua anima >

  Alvisio accettò.

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