𝑶𝒏𝒆𝒔𝒉𝒐𝒕 - 4

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Headcanon dove Sirius e Remus sono vivi e felicemente sposati :,)

(L'ho scritta in tipo poco tempo e spero vi piaccia hihi)

Era una tranquilla domenica mattina, e Sirius aveva appena versato del caffè nella tazza sua e di Remus.
Si sedette al tavolo, guardando fuori dalla finestra, e tossì per attirare l'attenzione del marito.

<Tutto ok, Sir?>
Sirius si schiarì la gola ancora una volta, per poi girarsi verso Remus.
Era un po' nervoso, anche se sapeva di non averne motivo.
<Sì, beh, volevo parlarti di una cosa.>

A Remus si gelò il sangue nelle vene. Da bravo paranoico, la sua mente iniziò a viaggiare.
Che cosa aveva da dirgli, con quel tono poi? Sentiva che Sirius non fosse tranquillo e i peggiori scenari gli attraversarono il cervello.

<Dimmi, ti ascolto.> disse, sedendosi più composto e bevendo un sorso di caffè.
Sirius si grattò nervosamente il collo.
<È un bel po' che ci penso e sono sicuro che questa cosa che sto per dirti sembrerà impulsiva. Ma in effetti lo è. È solo che devo assolutamente dirtela.>
<Che ansia. Continua.>

<Beh, come sai, noi siamo sposati.>
<Sì, immagino di sì.>
<Da ormai tre anni.>
<Mh.>
<E insomma, pensavo che forse...>
<Pensavi che forse?>
Sirius non arrivava al punto e Remus stava iniziando ad innervosirsi.

Sirius prese un lungo respiro.
<Che forse potremmoallargarelafamiglia.>

Sputò fuori quelle parole talmente velocemente che nemmeno lui riuscì a capirle del tutto.
Si passò una mano tra i lunghi capelli e guardò il marito.

<Rem?>
<Sì?>
<Mi hai sentito?>
<Certo tesoro, non sono sordo.>
Sirius bevve dell'altro caffè, guardando Remus, che era completamente tranquillo.
<E...non dici niente?>
<Cosa dovrei dire? Va bene, non capisco perché tu sia così nervoso. Non c'è niente di male nell'adottare un animale. Io sono d'accordo.>

Sirius voleva morire. Sul serio? Per tutta la vita aveva creduto che Remus fosse la persona più intelligente che avesse mai conosciuto, ma stava per ricredersi.

<Un animale?>
<Sì, no? Sai cosa sono? Cani, gatti, pesci?>
<Rem, sono serio.>
<Anche io! Che conversazione strana è questa? Mi stai chiedendo di prendere un animale quando porti a casa cose di ogni genere senza chiedermi niente? Non ti capisco, a volte.>

Sirius era senza parole.
Si schiarì la voce di nuovo.

<No, hai capito male...io non voglio altri animali domestici> Remus alzò un sopracciglio <io parlavo più di...bambini.>

A quelle parole, Remus rischiò seriamente di strozzarsi con il caffè.
Sirius guardò con espressione tra il preoccupato e l'ansioso il marito, torturandosi l'unghia del pollice.

Quando la situazione si calmò, Remus si alzò dalla sua sedia, si sedette su una accanto a Sirius e gli appoggiò una mano sulla gamba, guardandolo negli occhi.

<Sirius.> disse, solennemente.
<Spiegami, per l'amor del cielo, come fai a dire una cosa del genere.>
Sirius non sapeva cosa dire.
<Io ti amo più della mia stessa vita ma...un bambino? Noi...noi non siamo adatti.>
<Non dire così, Rem! Te lo avevo detto che è stata un'idea impulsiva. Fa strano anche a me dirlo. Ma lo siamo, secondo me. Siamo...adatti. Credo.> disse Sirius, che sembrava essersi risvegliato
<No che non lo siamo, non ti ricordi quando Lily e James ci hanno chiesto di guardare Harry un paio d'ore?>

Sirius parve pensarci.
<Sì...è stato solo un momento di panico. Sono sicuro che siamo migliorati.>
<Migliorati? Non abbiamo fatto nessun tipo di pratica e dubito che con noi un bambino possa crescere senza traumi infantili.>
<Sei così catastrofista. Se non proveremo non lo sapremo mai.>

Remus si passò una mano sulla fronte.
<Va bene, ma tu capisci che non è che adotti un bambino per fare pratica. Cioè, non è un gioco!>
<Lo so bene! Però non lo so...secondo me potremmo. Anche se forse non saremmo i genitori migliori del mondo.>
<Sirius, ne va la sanità di un essere umano! Dobbiamo essere sicuri al 101 percento per queste cose. E...ora come ora non credo che saremmo pronti.>

Sirius non rispose, prendendo la sua tazza di caffè per finirlo e girando la testa verso la finestra.
Remus tornò al suo posto (davanti a Sirius) e lo guardò.
<Non dirmi che ti sei offeso.>
<Io? Offeso? No.>
Remus sbuffò.
<Oh, eddai, mica voglio farti un torto. Abbiamo solo ventisei anni in fondo...c'è tempo.>
Sirius annuì solo.
<E poi un bambino è un impegno molto importante e bisogna fare tanti sacrifici. Tu non sei pronto.>
<Senti un po' chi parla.>
<Guarda che non sono pronto nemmeno io.>

Rimasero un po' in silenzio, ma poi, a parlare, fu Sirius.
<Ok, forse hai ragione. Però sai, era da tanto che volevo dirtelo e forse mi aspettavo una reazione...diversa? Anche se devo dire che sono piuttosto sollevato. Forse non siamo pronti ad un...passo così grande.>
Remus sorrise.
<Esatto. Hai fatto bene comunque a dirmelo.>
Sirius sorrise a sua volta, guardando poi distrattamente il fondo della sua tazza.

<Ma quindi...possiamo prendere un cane?>
<No, ti prego, non un altro!>

𝘞𝘰𝘭𝘧𝘴𝘵𝘢𝘳 𝘪𝘯 𝘱𝘪𝘭𝘭𝘴 (𝘧𝘦𝘢𝘵. 𝘵𝘩𝘦 𝘮𝘢𝘳𝘢𝘶𝘥𝘦𝘳𝘴)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora