5. Il modo in cui Dalila guarda Moren.

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Non passa molto tempo, forse una ventina di minuti o mezz'oretta.

Non so cosa fare, quindi guardo il ragazzo correre a destra e a sinistra con la palla da football tra le mani per parecchio tempo.

Quando si ferma con il fiatone e il sudore che gli imperla le spalle, capisco che è il momento di tornare al dormitorio.

Con delle grosse falcate sale di nuovo sugli spalti e si siede un po' più vicino di prima, respirando pesantemente.

«Hai intenzione di rimanere qua ancora per molto?» domanda aprendo una bottiglietta d'acqua.

Se la porta alle labbra in attesa di una mia risposta e ne beve avidamente mezza in pochi secondi.

«In teoria sì» commento, facendogli alzare gli occhi al cielo.

«No, no signorina Porter. Se non vuole fare un'altra discussione con me le conviene correre al riparo nella sua camera» mi guarda alzando un sopracciglio, facendomi scoppiare a ridere.

«Morris, io ho sempre ragione, posso distruggerla quando vuole» scherzo come ha fatto lui, facendolo alzare fintamente indignato.

«Che insinuazioni, Porter! Dai, ti accompagno al dormitorio, non accetto un no» mi fa segno di seguirlo, poco convinta mi alzo.

«Non sembri il tipo di architettura» sussurra mettendosi le mani in tasca, mentre scendiamo dagli spalti con lentezza.

«Sì... Già. Nemmeno tu» mi fa cenno di passare dalla porta stretta.

«Non so nemmeno cosa ci faccio qua» continuo mentre lui mi affianca.

«E io allora? Mi ci vedi come architetto? No. Ma sai, mio padre lo è e io e mia sorella siamo destinati alla stessa fine. Wow, sono tragico. Da dove vieni?» domanda, facendomi distogliere lo sguardo.

«Ohio. Tu?» chiedo a mia volta camminando lungo il campus deserto.

«New York» alza le spalle come se non gli importasse tanto.

«Adoro New York, ci sono stata qualche volta con mio padre» gli faccio sapere, facendolo annuire debolmente.

«È caotica» commenta, facendomi portare gli occhi sui suoi.

«È dinamica» ribatto, facendolo ridere.

«Le persone che ci vivono sono stressate, Lola» continua, dando un calcio ad un sasso.

«Lo stress non viene dalla città ma dalle persone che ci vivono, Moren» rispondo, cercando di trattenere un sorriso.

«Okay, okay. Non andremo mai d'accordo su tutto ciò» non mi sono nemmeno resa conto di essere praticamente davanti alla mia camera con le sue chiacchiere.

«Aspetta, ti restituisco le tue felpe» lo informo aprendo velocemente la porta della camera per poi richiudere ricordando che tra Moren e Dalila non scorre buon sangue.

«Em...» cerco di inventare una bugia gonfiando di nuovo le guance e guardando in alto.

«Dalila è da Queen a guardare un film» commenta come se mi avesse letto nel pensiero.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 28, 2021 ⏰

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