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Era passato l'ennesimo giorno, un giorno noioso. Era diventato tutto monotono da quando aveva cominciato il secondo anno, ma poco gli importava. Preferiva una vita del genere piuttosto che tornare indietro. Non voleva, non voleva e continuava a ripeterlo come se fosse un mantra. Non era solo questo quello che seguitava a ricordarsi, forse era proprio quello che non riusciva a nominare che gli faceva più male.

Sospirò prima di prendere l'ultimo plico di fogli da dover potare in sala insegnanti. Non doveva farsi notare e si era ritrovato ad essere il rappresentante di classe, cominciava a odiare il destino. Non riusciva a comprendere il motivo per cui uno degli ultimi arrivati nell'istituto doveva prendersi un incarico del genere. Non era più corretto chiedere di essere rappresentati da qualcuno che si conosceva da più tempo? Questo era quello che lui pensava, inoltre era quello che sapeva di meno della scuola fra tutti.

Non sapeva a cosa stesse pensando o dove avesse messo i piedi, ma quando si trovò nei pressi delle scale si trovò sbalzato indietro. Lui e i fogli finirono in terra, erano ovunque e stavano pure cadendo giù per le scale. Forse dovrebbe arrabbiarsi o mandare a quel paese la persona che gli era finita contro, ma non sentiva nessun tipo di emozione negativa. Si sentiva normale, perché incidenti del genere erano dei classici. Si sentiva così bene che non sarebbe stato in grado di innervosirsi nemmeno se volesse. Tentò di nascondere un sorriso mentre cominciava a raccattare quanti più fogli riusciva prima di alzarsi e inseguire quelli sulle scale. Non alzò la testa fin quando non finì di prendere quello che aveva più vicino. Non si aspettava di essere aiutato, sapeva di non essere in uno di quei film che aveva visto o comunque erano davvero rare le volte in cui accadeva.

Il ragazzo che gli si parava davanti sembrava imbambolato ad osservarlo e non sapeva come interpretare questo comportamento. Anche lui rimase ad osservarlo, aveva i capelli blu a parte un paio di ciocche rosse sparate in aria. Gli occhi erano cremisi e saettavano un po' ovunque senza fermarsi effettivamente su un punto preciso.

« I-io ... Scusami, ti do una mano » disse il ragazzo alzandosi per andare a prendere i fogli che erano rimasti sul piano. Scesero le scale insieme così da riuscire a raccattare tutto quello che era rimasto in terra. Questi gli consegnò quanto era riuscito a prendere scusandosi per l'ennesima volta. Sorrise per fargli intendere che le aveva accettate e proseguì verso l'aula insegnanti dove depositò quanto aveva tra le mani. Fortunatamente avevano tutti la stessa stampa, così non avrebbe dovuto spiegare che potevano essere sottosopra.

Salutò gli insegnanti presenti nella stanza e si avviò verso la mensa, sicuro di non riuscire più a trovare molto da mangiare. Dovevano scegliere di fare un questionario proprio l'ora prima della pausa pranzo! Sospirò rassegnato tentando di aumentare il passo, ma qualcuno lo fermò prima di riuscire a svoltare l'angolo del corridoio. Uno dei docenti lo aveva rincorso per consegnargli una carta che non credeva avrebbe ripreso a toccare così velocemente. Ringraziò e poi guardò il nome della carta, Mago Gagaga. Decisamente non faceva parte del suo deck, era sicuramente del ragazzo di prima. Magari nello scontro gli era caduta e si era confuso in tutta quella marmaglia di carta.

Come sospettava non era rimasto molto da mangiare, quello che aveva nel piatto era quasi tutta verdura. Non è che gli dispiacesse, ma avrebbe preferito avere qualcosa di diverso oltre al contorno. L'unico lato positivo era che poteva sedersi più o meno dove ne aveva voglia. Avrebbe tanto voluto sapere che cosa si provava quando qualcuno ti aspettava, ti teneva il posto e ti parlava da amico. Si era abituato a restare solo, erano ormai passati dei mesi da quando aveva parlato di un qualunque tipo di argomento con qualcuno.
Si guardò in giro cercando un punto abbastanza isolato affinché nessuno gli venisse a chiedere qualcosa da riferire a qualche docente. Decise di cambiare programma quando vide la testa del ragazzo con cui si era scontrato poco tempo prima. Il tavolo a fianco al suo aveva qualche posto libero.

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