Grace Earth - Fuoco e Lampi
Prologo
Hunter
È una serata piovosa questa. In cielo le nuvole si addensano sempre di più, e l'elettricità che si avverte nell'aria preannuncia l'arrivo di un temporale.
Lei sta tornando a casa. La osservo farsi avanti lungo la strada che la condurrà al suo nuovo appartamento, l'ennesimo in cui si è trasferita negli ultimi tempi.
Io mi trovo già sul tetto ad aspettarla. Ancora non riesco a scorgere bene i lineamenti del suo viso, ma riconosco comunque la sua andatura rapida e decisa. Quando si trova fuori casa, non credo di averla mai vista godersi una vera e propria passeggiata. Se lei deve spostarsi da un luogo a un altro, lo fa e basta, cercando di impiegare il minor tempo possibile. Come se tutto ciò che sta nel mezzo non abbia importanza.
Credo sia perché, in realtà, non sappia affatto dove andare, o cosa debba fare. È una ragazza che vive nella frenetica ricerca di un qualcosa che non sa nemmeno lei.
Le gocce d'acqua che piovono dal cielo si fanno sempre più insistenti, confermando le mie previsioni sull'imminente tempesta. È una fortuna che io non abbia minimamente paura dei tuoni.
Do un'occhiata veloce al paesaggio che mi circonda. Dall'alto di questo palazzo, ho una quasi perfetta visuale della città. Ancora mi chiedo perché lei sia voluta tornare proprio qua... proprio a Graceview.
Un posto interessante e ricco di storia. Peccato che i suoi abitanti non ne conoscano nemmeno la metà di essa, ignorandone completamente le sue origini. Ma forse è meglio così. A quanto ho sentito dire, le sue strade sono state spesso teatro di eventi insoliti, non sempre facilmente spiegabili con il solo uso della ragione. E la gente, si sa, quando gli capita di assistere a qualcosa che sconfina leggermente dalla loro norma, vanno fuori di testa. Ciò la rende, ad ogni modo, una città estremamente affascinante. Affasciante e pericolosa al tempo stesso.
Forse, il fatto che lei sia tornata qui, non dovrebbe sorprendermi più di tanto. È solo un'ulteriore conferma che si tratta della ragazza giusta.
Mi sporgo di più sul cornicione e, all'improvviso, la linea luminosa ed irregolare di un lampo squarcia il cielo, seguita qualche secondo dopo dal suo forte frastuono.
Torno subito a concentrarmi su di lei, che nel frattempo è arrivata al portone. D'istinto si tira il cappuccio della felpa sopra la testa e si sfrega le mani, queste ultime contornate da spessi guanti neri che le lasciano scoperte soltanto le dita, probabilmente gelate.
Avrei potuto benissimo riconoscerla anche solo dal suo abbigliamento. Lievemente trasandato, anche se pur sempre femminile, e con una predilezione per i colori scuri. Credo che si troverà a suo agio quando la porterò su Arret. Alcune zone, ormai, sono diventate talmente cupe e desolate, che portare troppi colori addosso risulterebbe del tutto inappropriato.
Ma che cosa ho per la testa? Ho davvero intenzione di riportarla indietro con me? Sarebbe rischioso, ma forse anche la cosa più saggia da fare. Oppure no. Cosa ne so io ormai della saggezza, dopo tutto quello che ho fatto?
Trovo riparo sotto la grondaia e mi soffermo altri dieci minuti a fissare il vuoto, perso nelle mie contorte riflessioni, incurante del rumore della pioggia che si abbatte sopra al pavimento. Anzi, devo dire che lo trovo un suono incantevole e che mi aiuta a rendere la mente più limpida.
Giunto lo stesso a nessuna conclusione, e ancora senza alcuna certezza, scendo per le scale antincendio fino a raggiungere la sua finestra. Faccio presto, visto che l'appartamento si trova all'ultimo piano dello stabile. Cerco di muovermi il più agilmente possibile tra ostacoli e inferriate, e in men che non si dica, mi posiziono accovacciato lungo il cornicione in prossimità della vetrata che dà sulla sua camera.
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Presentazione: I miei Libri
FantasyCiao a tutti! Qui vi presenterò mano a mano copertine, trame, prologhi e contenuti esclusivi, riguardanti i libri che pubblicherò. Spero che vorrete continuare a seguirmi anche in queste nuove avventure, che non vedo l'ora di condividere con voi! :)