Capitolo 6.

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All'udire quelle parole il mio imbarazzo svanì e venne sostituito dalla rabbia.

Serrai le mani in due pugni per l'irritazione e mi girai di scatto pronta per cantargliene quattro.

"Come caz...?!"

Non finii neanche la frase appena incontrai gli occhi del ragazzo appoggiato con la spalla al muro.

Appena lo vidi strabuzzai gli occhi. Non ci posso credere. Lui. Il tizio sconosciuto e arrogante del parco. Harry.

I miei occhi lo squadrarono dall'alto verso il basso. Portava degli skinny neri che fasciavano le sue lunghe gambe. La camicia nera abbastanza aderente è aperta leggermente verso l'alto che lasciava intravedere piccoli tatuaggi. La sua bocca sottile e rosa, piegata in un fottutissimo sorriso malizioso sparì subito. I suoi occhi verde scuro stanchi, che probabilmente lo facevano apparire più vecchio di quel che è. I capelli ricci erano tirati indietro in modo non preciso ed alcune ciocche gli ricadevano sugli zigomi. La mascella squadrata e le sue labbra rendevano il suo viso perfetto.

Poi in quella posizione sembra un dio è così sexy e ... (Enrico Pasquale Pratticò, che zappa a vigna, direbbe SECS. Okay no)

*Jessica Preston piantala di dire stupidaggini! Ripigliati! lo stai fissando* mi dissi. Ritornata al mondo reale e la rabbia si impossessi di nuovo di me!

" Come cazzo ti permetti! - dissi mentre mi avvicinavo- Sei solo altezzoso, maleducato e testa di ..."

"Non osare finire la frase perché te ne farò pentire, ragazzina insulsa che non sa neanche curare a una bambina di 3 anni" mi tuonò con voce dura (mentre la sua rabbia era visibile sul suo viso) e si staccò dal muro raggiungendomi, fermandosi a un palmo dal mio viso.

Tutte e due eravamo accesi dalla rabbia. Si poteva sentire la nostra tensione a 1000 miglia.

Ma lui con le sue parole mi ha ferita. Come cazzo si permette di giudicarmi e criticarmi.

Lui non sa niente di me.

Della mia vita.

Dei miei sacrifici.

Di quello che sto passando.

Senza pensarci la mia mano saettò sulla sua guancia. Così forte da lasciargli il segno delle mie 5 dita.

"Tu non osare mai più criticarmi. Non sai un cazzo. Non mi conosci. Sei sono un ragazzino che cerca di fare l'uomo- sputai fuori tutte queste parole, mentre sentivo gli occhi diventare lucidi- mi fai pena!" E con questo mi diressi verso il mio ufficio a un passo spedito mentre ormai le mie lacrime minacciavano di uscire.

**

A pranzo, come il giorno scorso, mi sono ritrovata con Eleanor, ne presi l'occasione per accennarle ciò che era successo con quel pervertito.

"Sai- dissi finendo l'acqua che avevo nel bicchiere- oggi sono andata a prendere qualcosa di caldo alle macchinette, ad un certo punto lo sportello non si apriva, allora io mi sono piegata, poi - risi al pensiero della scena, probabilmente mi prenderà per una ragazza facile- è arrivato un certo Harry, non so se lo conosci, e con un sorriso malizioso mi disse 'sai, non mi dispiaceva la posizione in cui eri' " dissi cercando di imitare la sua voce. "allora mi sono alterata e gli ho tirato uno schiaffo, ho preso e me ne sono andata, dimenticando la cioccolata nella macchinetta!"

Eleanor iniziò a ridere, si mise la mano davanti alla bocca e si scusò.

"Oddio non ci posso credere. Di solito si fa vedere poco in giro! A dire la verità, l'avrò visto poche volte da quando sono qui! Hai sbagliato a tirargli lo schiaffo, non la passerai liscia..." Perché?!

Continuammo a mangiare e a fare 'scoop'.

**

Sbloccai il telefono per vedere che ore fossero, 2.35 pm

"Sarà meglio avviarsi in ufficio, non vorrei avere problemi già alla prima settimana!"

Ci alzammo e ci prendemmo a braccetto, come le amiche che si conoscono da tanto fanno! Washington in quell'orario era piuttosto trafficata, intendo dire, più del solito. Arrivate di fronte all'imponente edificio mi staccai dalla mia 'amica'.

"Grazie mille El, davvero, non so come farei senza di te! Mi stai aiutando tantissimo e non so proprio come ringraziarti!"

"Ow! Di niente -disse mentre le sue gote iniziavano ad arrossirsi- sai, stavo pensando, non so, magari sabato ti andrebbe di venire con me a fare shopping? E' il giorno di San Valentino, e io sono single e non voglio stare in casa a deprimermi, quindi mi chiedevo se ti andasse..." il suo tono era molto insicuro, come se avesse paura di ciò che avrei potuto rispondere.

"Oh certo che si! Ci sono problemi se viene anche mia sorella? Sai, non ha nessuno con cui stare a casa e penso che Jay sia al lavoro.."

"Non c'è nessun problema! Io amo i bambini e diventeremo ottime amiche!" disse ridendo, la sua risata era carina rispetto alla mia.

Ci salutammo e ognuna andò nel proprio ufficio.

**

Arrivata a casa andai subito in camera mia per cambia e mettermi dei vestiti più comodi.

La giornata di lavoro alla fine è andata bene, a parte il piccolo inconveniente con "miss-so-tutto-io".

Poi c'era Eleanor che mi aiutato con alcune pratiche. E mi ha fatto da visita turistica per tutta l'azienda! È una ragazza gentile, è molto educata. Penso di aver trovato una nuova amica. Sono felice!

" Mamma! Sei a casa?" Disse Ally dal corridoio.

"Si tesoro! Sono in cucina!" Dissi mentre i piedini di Ally sfrecciavano sul pavimento.

"Mi sei mancataa!" disse cingendo al mio collo e lasciando un bacino.

Non mi diede nemmeno il tempo di risponderle che subito si trasformò in una logorroica.

"Lo sai che oggi al parco Gemma non c'era, magari è ammalata, poi con Jay abbiamo preparato i biscotti e sono buonissimi. All'asilo un bambino mi ha detto che sono bellissima e io gli ho detto di non dirlo mai più." Chiuse gli occhi e iniziò ad annuire a mo' di saputella.

"Ma che stupidinaaa! Come si chiama questo principe?"

"Michael, è proprio brutto e non è un principe."

"Ma non si dicee! Dai, vai a chiamare Jay che devo chiedergli una cosa!"

"Agli ordini capo!" rise e iniziò ad urlare il nome di Jay.

Arrivarono in cucina, Ally sembrava una scimmia, era attaccata alla gamba di Jay e lui la tirava dietro come se niente fosse...

"Buongiorno anche a voi!"

Jay mi abbracciò e si assicurò che la mia giornata fosse andata al meglio, gli raccontai l'avvenimento della macchinetta e mi disse di stare tranquilla.

"Allora, per San Valentino cosa fate donzelle?" Chiese Jay mentre sorseggiava la sua tisana alla liquirizia.

"Una mia collega mi aveva proposto di andare a fare shopping, quindi io e Ally non ci siamo nel pomeriggio, se vuoi venire anche tu, ma non penso che sia di tuo gradimento. Se volete nella serata potremmo fare, non saprei...!"

"Io sabato pomeriggio lavoro" guardò il muro pensieroso "Aaah! Mi ha chiamato Louis, l'avvocato, mi ha detto che nel fine settimana viene qui per incontrarsi con un suo collega, mi ha chiesto se per caso volevi parlargli che ti dava dei consigli e poi mi sembra che dovesse consigliarti qualche ottimo avvocato, non riuscirà a stare qui per molto.."

"Sarebbe magnifico! Dopo semmai lo chiamo o gli invio una mail e ci troviamo per parlarne... Grazie mille davvero Jay!" lo abbracciai per l'ennesima volta.

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Hello deaaar! Siamo ritornate con un altro capitolo di questa storia. Abbiamo superato i 700 lettori! Sappiamo che altre storie hanno tantissimi lettori ma per noi è davvero un gran traguardo💞 Grazie mille a tutti quelli che commentano e che leggono la storia!
Pooi... so che è stupido farlo con cosi pochi lettori, io e Michela stavamo pensando di creare un gruppo su Whatsapp, se siamo in più di dieci si fa, sennò fa niente per i numeri contattatemi nei messaggi😏

Un bacio da M&M

Afraid || h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora