New York

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Ho sempre desiderato visitare la città di New York, così complicata, immensa, insondabile, era troppo per crederla vera.

Non appena scesi dall'aereo, ancora un po' frustrata dal viaggio,mi ritrovai in mezzo ad una massa di persone che faceva a gara per prendere le proprie valigie. Dopo aver preso le mie, chiamai un taxi e gli diedi l'indirizzo della mia nuova abitazione.
Una nuova casa, sembrava così strana come cosa. Dopo aver ricevuto una promozione dal mio capo, sono stata costretta a trasferirmi a New York per lavorare in quella che è la "NY company", la più grande editoria di New York.

Scesi dal taxi e mi ritrovai davanti ad una di quelle villette a schiera, di colore bianco con un bel giardino.
Diciamo che i soldi non mi sono mai mancati, ma ecco, non mi sono neanche mai vantata di ciò.

Mi tolsi gli stivaletti e il cappotto, e mi misi a sistemare le valigie e la casa.
Sentí il rumore di una vibrazione, presi il telefono, guardai lo schermo ed era Amelia, la mia migliore amica.

<<Hailey Collins dimmi che sei arrivata sana e salva !>> urlò lei dall'altro capo del telefono .
Era la mia migliore amica per questo, si preoccupava di tutto e di tutti, oltre che ad essere una grandissima amante delle feste come me.
<<Si sono arrivata quasi due ore fa, ma mi sono messa a sistemare un po' la casa. Laggiù che si dice ?>> chiesi sorridendo.
<<Che ci manchi, tanto, non vedo l'ora di venirti a trovare e magari festeggiare insieme>>mi disse con un tono malinconico.
<<Le altre le hai sentite ? Tu ed Alex tutto ok?>>chiesi. Alex era il suo ragazzo, stavano insieme ormai da quasi 3 anni, erano così romantici e allo stesso tempo litigavano per qualsiasi cosa.

Parlammo per un po' fino a quando non chiusi la chiamata e andai in cucina, mi affacciai alla finestra e iniziai a pensare a come la mia vita fosse cambiata così tanto negli ultimi anni.
Il lavoro dei miei sogni nella città più bella e contorta del mondo.
La mia famiglia e le mie amiche mi hanno sempre appoggiato in questo, Amelia per prima; l'unica cosa che mi mancava era l'amore, che in passato mi fece molto male e che il mio cuore, adesso, sta proteggendo.

Arrivata la sera mangiai una pizza veloce, sistemai il necessario per il lavoro e stremata dalla lunga giornata, mi addormentai sul divano.
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La mattina seguente avrei visitato per la prima volta quello che sarebbe stato il mio luogo di lavoro.
Mi misi una semplice camicetta nera, una gonna rossa stretta ma pur sempre raffinata e le mie amate Louboutin, volevo essere elegante e professionale, per il mio primo giorno di lavoro.

Decisi per prima cosa di fermarmi a fare colazione a quello che era il Juice's bar, non a molti metri da casa mia.
Mi misi al bancone ed aspettai di ordinare.

<<Non mi è mai capitato di incontrare una bellissima ragazza così elegante di prima mattina>> mi disse il ragazzo dietro al bancone mentre mi stava servendo. Io arrossii imbarazzata e gli sorrisi.
<<E dai Ethan non fare lo stupido con le clienti>>disse la ragazza che stava accanto a lui. <<Scusalo, non esce con una ragazza da quando ha finito il college e quando ne vede una si emoziona. Comunque io sono Emma e lui è Ethan>>mi disse gentilmente porgendomi la mano.
<<Hailey>> dissi facendo lo stesso e scoppiando in una risata.<<Comunque è tutto molto buono, veramente>> mi complimentai, e continuammo a parlare fino a quando non arrivò il momento di andarsene. Salutai sorridendo ed uscii.

Arrivai davanti ad un grande palazzo, non potevo crederci, avrei lavorato alla NY company.
Aprii la grande porta di vetro e mi diressi alla reception.
<<Buongiorno, ha un appuntamento ?>>mi sorrise gentilmente. <<oh no, mi scusi sono Hailey Collins, mi manda la White Empire, sono la nuova dipendente, la giornalista.>>
La ragazza mi guardó mortificata, ma come poteva saperlo lei ?
<<Mi scusi, non ne sapevo niente, adesso chiamo il dirigente e gli dico che sta salendo ok?>>appunto, non poteva saperlo.
<<Si, si...c'è la nuova dipendente...ok la faccio salire, buongiorno>>attaccò al telefono e mi indicò la strada.

L'ascensore non smetteva più di salire, saranno stati almeno sessanta piani.
Arrivata al trentesimo piano, si fermò e mi ritrovai davanti all'ufficio di quello che sarebbe stato il mio capo.

<<Avanti>>disse la voce dall'altra parte della porta.

Aprii la porta e la prima cosa che feci fu quella di incontrare due iridi così profonde, che in passato non avrei mai smesso di guardare e che adesso mi bruciavano la pelle con un solo sguardo.

<<Hailey>> sussurrò quasi senza fiato, e proprio in quel momento il mio cuore perse un battito.

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