II.

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.Erasmo.

Bianca è svenuta. Sua figlia la chiama dall'altra parte spaventata. Istintivamente lascio il telefono sul tavolino davanti al divano e vado in bagno a prendere il mio profumo, me lo spruzzo sulla mano e la passo sotto al naso di Bianca dandogli piccoli schiaffetti sul volto.

-Bianca?-.
La richiamo spaventato.
Lentamente apre gli occhi così prendo il telefono.
-Stella, guarda mamma sta bene vedi?-.
Lei mi sorride.
-Grazie Erasmo.-.

-Sì grazie...-.
Mi dice Bianca una volta che si è ripresa.
Mi sorride è così bella, nonostante sia così spaventata.
-Amore, chiama i nonni...-.
Le dice lei sorridendo così vediamo Stella andare via.

-Grazie per avermi aiutata...-.
-Servono anche a questo i coinquilini, no?-.
-Certo, ma devo esserti sembrata una pazza...-.
Scuoto la testa.
-No, sei solo una mamma spaventata...Ma vedrai che andrà tutto bene.-.
Lei annuisce accennando un sorriso, e forse sono ripetitivo ma è davvero meravigliosa.

-Bi, eccoci...-.
Sento la voce di un uomo dall'altra parte del telefono, dev'essere suo padre.
-Lui è Erasmo...-.
Mi presenta lei.
-Sì nonno, lui ha aiutato mamma perché stava male...-.
-Piacere, noi siamo Carlo e Claudia, i genitori di Bianca.-.
-Piacere mio...-.
Affermo accennando un sorriso.

-Papà, adesso devi stare molto calmo...Guarda la spalla e la schiena di Stella.-.
Afferma lei mentre il padre le alza la maglietta.
-Non mi dire che...-.
Bianca abbassa lo sguardo.
-Cosa vuoi che faccia?-.
-Porta Stella da Elisabetta e poi con il referto, vai dalla polizia e denuncialo.-.
Lui annuisce.
-Amore, ora io devo andare, ti chiamo domani. Fai la brava con i nonni...-.
-Mamma?-.
-Dimmi.-.
-Non voglio più vederlo, ti prego...-.
-Non lo vedrai più, te lo prometto.-.
-Mi fido di te.-.
Bianca sorride e le manda un bacio sorridendole per poi chiudere la chiamata.

-Sei molto coraggiosa...-.
Le dico.
-O molto stupida per averlo sposato...-.
-Gli errori nella vita si fanno, l'importante è poter rimediare...-.
Lei annuisce.
-Ti dispiace se vado a farmi una doccia prima di cena, sono distrutta...-.
-Certo! Vai pure, io intanto apparecchio la tavola...-.
-Va bene, a tra poco...-.
Così la vedo sparire in bagno.

Apparecchio la tavola, e dopo poco arrivano le pizze. Le metto sul tavolo e aspetto Bianca. Certo che quello che deve aver vissuto è veramente assurdo, eppure i suoi occhi continuano a brillare, gli occhi, la prima cosa che mi ha colpito di lei quando l'ho vista.

-Eccomi!-.
Mi volto sentendola. Si è cambiata, indossa un paio di pantaloncini e una canottiera nera e le infradito.
-Vieni...È ancora calda.-.
Lei mi sorride e si siede.
Cominciamo a mangiare, di tanto in tanto lei alza lo sguardo e i nostri sguardi si incontrano, è come se i nostri occhi si parlassero, è una sensazione bellissima.

-Tu sei fidanzato?-.
Mi domanda ad un certo punto lei interrompendo il silenzio che si era creato.
-No, sono solo. Tu?-.
Domando a mia volta.
-Anche io...Nonostante siamo nel 2021 gli uomini quando sento che ho una figlia spariscono in due secondi...-.
Dice ridendo ironica.
È bella anche quando ride, ti trasmette gioia e serenità.
-Io non me ne andrei...-.
Affermo senza neanche pensarci mentre lei mi guarda un po' sorpresa ma anche confusa.
Per fortuna la notifica della mail suona sul cellulare di entrambi attirando la nostra attenzione.
Convocazione sul set alle sei del mattino, perfetto direi.
-Anche tu la convocazione?-.
Mi domanda lei.
Annuisco.
-Io sono stata convocata alle sei.-.
-Idem-.
-Beh allora...Finiamo la birra, sigaretta e io me ne vado a dormire...-.
Mi dice sorridendo mentre io annuisco.
Così finiamo di mangiare, di bere per poi accederci una sigaretta.
La fumiamo in silenzio guardandoci di tanto in tanto, fino al momento in cui non la finiamo, ci dirigiamo verso le nostre stanze, ma di entrare sembra che non vogliamo proprio saperne, i nostri occhi sono gli uni negli altri, e l'impulso di attirarla a me e baciarla sta diventando troppo forte, lei mi sorride.

-Buonanotte Erasmo...-.
-Buonanotte Bianca....-.

Entriamo nelle nostre stanze, ma io mi rendo conto che non posso andare a dormire, così esco dalla mia stanza e dopo pochi istanti, lei fa lo stesso e restiamo così a fissarci, sorridendo, forse indecisi su chi deve fare il primo passo.

-Baciami adesso...-.

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