IX.

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.BIANCA.

-Il mio ex marito mi ha denunciata ai servizi sociali...Vuole prendersi Stella...-.
Affermo lentamente per poi scoppiare in lacrime tra le braccia di Erasmo che mi stringe a sé.
-Ma con quale accusa?-.
Mi domanda Sabi.
-Ha detto che non sono in grado di prendermi cura di Stella per via del mio lavoro, visto che sono spesso fuori, e che ho un nuovo compagno...-.
Le spiego continuando a piangere.
-Quando torniamo a Roma ci penso io...Non permetterò che te la tolga, ti fidi di me?-.
Mi domanda la mia migliore amica, il miglior avvocato civilista di Roma.
-Sei mia sorella, è ovvio che mi fido di te!-.
-Allora adesso stai tranquilla e non ci pensare, domani mattina chiamo mia madre, le spiego tutto e lei comincerà a fare qualcosa e io lo finirò!-.
Conclude arrabbiata.
-Grazie Sabi!-.
-Ma non devi ringraziarmi...Siamo come sorelle,no?-.
Mi dice sorridendo dolcemente.
Annuisco sorridendole a mia volta.
Così la serata del mio compleanno si conclude.
Stella viene a dormire a casa nostra, mentre gli altri hanno preso una camera in albergo.

-Amore, ci sono io con te...Questa cosa la risolviamo insieme ok?-.
Mi sussurra Erasmo mentre siamo a letto abbracciati.
-E se non si arrende?-.
Gli domando spaventata.
-Non ci arrenderemo neanche noi. Hai sentito Sabina? Sta più incazzata di noi...E quando uno lotta con forza ottiene sempre ciò che vuole e la tua amica mi sembra una che non si arrende...-.
-Sabi? È un grande avvocato! Ce la farà!-.
Affermo convinta che sia così, inoltre non è la prima volta che vinciamo contro di lui, per questo sono certa che ce la farà, ed è con questi pensieri che mi addormento tra le braccia dell'uomo che amo.

Tre settimane dopo

.Erasmo.
Sono passate tre settimane dal compleanno di Bianca. Qualche giorno dopo abbiamo concluso il lavoro e siamo tornati a Roma. Abbiamo cercato subito casa, volevamo una casa col giardino e l'abbiamo trovata dalle parti di Grottarossa. È una villetta schiera a due piani. Al piano terra c'è la cucina, il salone e un bagno,c'è poi la scala in legno che porta al piano superiore dove ci sono una camera matrimoniale, e due camere, una l'abbiamo adattata per Stella e nell'altra abbiamo messo un divano letto come camera degli ospiti e c'è anche un altro bagno.

Purtroppo abbiamo dovuto iniziare una battaglia legale per l'affidamento unico di Stella, che stiamo cercando di proteggere al meglio, ma oggi arriverà un assistente sociale per parlare con lei e il resto della famiglia, ovviamente ci saranno anche Sabina e Aldo.

-Erasmo, ma cosa mi chiederà questa signora?-.
Mi domanda Stella mentre stiamo raggiungendo gli altri nel salone.
-Sinceramente non lo so, penso che ti domanderà come stai, se stai bene con me e la mamma, se vuoi vedere tuo padre, cose così...-.
Cerco di spiegarle.
-Io non voglio vedere mio padre, anzi io vorrei tanto che fossi tu mio padre...-.
Mi dice sorprendendomi, sinceramente non me l'aspettavo.
Le poso un bacio sulla fronte.
-Anche io vorrei tanto che fossi mia figlia...-.
Le dico sorridendo.

-Eccoci!-.
Esclamo arrivando nel salone dove ci sono tutti compresa l'assistente sociale.
Mi siedo sul divano e Stella non accenna a spostarsi dalle mie gambe.
-Ciao Stella, come stai?-.
Le domanda l'assistente.
-Benissimo.-.
Risponde la bimba sorridendo felice.
-Come ti trovi qui?-.
-Bene, sto con mia madre e con Erasmo. Lui ci vuole bene !-.
Afferma Stella rimarcando l'ultima frase.
-Perchè tuo papà non vi vuole bene?-.
-No! Mio padre no.-.
-Posso chiederti il perché?-.
-Quando vivevamo tutti insieme, mio padre picchiava mia madre...-.
A quel punto guardo allarmato Bianca che a sua volta guarda Stella confusa.
-Amore, tu come fai a saperlo?-.
Le domanda Bianca dolcemente.
-Lo vedevo. Di nascosto...Scusami mamma...-.
Le dice Stella, dal conto suo la mia ragazza comincia a piangere silenziosamente, ma noi che la conosciamo ce ne rendiamo conto, tanto che Aldo si avvicina e l'abbraccia in modo fraterno.
-E poi?-.
Domanda l'assistente.
-L'ultima volta che ho visto mio padre, l'ho sentito parlare con mia nonna, insultavano mia madre, io sono uscita dal mio nascondiglio e gli ho detto che erano cattivi, che mia madre era buona e ho detto a mia nonna che era una brutta strega. Mio padre allora mi ha sbattuta contro il muro e ha...Mi ha menata forte...-.
Conclude Stella scoppiando in un pianto disperato attaccandosi al mio collo. La stringo a me per dimostrarle che è al sicuro.
-Stella...-.
La richiama l'assistente sociale.
Istintivamente guardo Sabina e lei capisce subito.
-Dottoressa credo che abbiamo concluso, ha le informazioni che le servivano,no?-.
-No, ho altre due domande...-.
Stella si rigira asciugandosi le lacrime con la mano.
-Quali?-.
-Quando tua madre va via per lavoro, a te va bene cosi?-.
-Sì, sto bene con i nonni e zia Beatrice. A volte viene anche zio Aldo che mi porta al mare e zia Sabina che mi porta al parco. Mamma se lavora, lo fa per me. Perché vuole che a me non manchi nulla.-.
-E con Erasmo come ti trovi?-.
-Benissimo! Lui è dolce, è simpatico, non urla mai! Ha sempre il sorriso sulle labbra, e poi mi accompagna a scuola, poi con mamma mi viene a riprendere, insieme mi portano a Judo, anche mia mamma lo faceva e anche zio Aldo. E poi, grazie ad Erasmo ho trovato altri due nonni Enrico e Angela e anche altri zii, sono tutti carini con me e con la mia mamma... E se proprio lo vuoi sapere vorrei tanto che fosse Erasmo mio padre.-.
Conclude Stella facendomi commuovere.
-Ok, ora abbiamo finito.-.
Afferma la dottoressa che Sabina accompagna alla porta.

.Bianca.

-Vado a fare il caffè...-.
Affermo ad un certo punto.
-Vengo con te amore...-.
Mi dice Erasmo seguendomi mentre Stella resta con gli altri.
-Perchè non me lo hai mai detto?-.
Mi dice Erasmo abbracciandomi.
-Perchè con te ho ritrovato la felicità e il passato non deve rovinarla...-.
Dico abbozzando un sorriso.
-Ti amo...-.
Mi dice prima di coinvolgermi in un meraviglioso bacio che per me, può durare per sempre...

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