IV capitolo

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LEXA POV.

È mattina, ed un nuovo giorno pieni di noiose e inutili lezioni mi aspetta; così senza fare troppe storie, mi preparo con le prime cose che trovo e mi dirigo verso l'università.

*ore dopo

Appena finite le interminabili ora di spiegazione a cui non ho prestato la minima attenzione, sento la vibrazione del mio cellulare della tasca sinistra dei jeans causata da una chiamata, così con piacere mi allontano dalla folla e prendo il dispositivo tra le mani leggendo il suo nome: 🖤Anya🖤;
e preocupata mi affrettò a rispondere:

L-<Anya, che succede?>

A-<ciao anche a te eh! deve per forza essere accaduto qualcosa perché io ti chiami?>

L-<hai ragione scusami ma lo sai che mi precupo spesso; comunque come va lì a new York? è all'altezza di Hollywood?>

A-<oh sorellina... questa città è a dir poco fantastica, ma niente supererà la nostra patria, lo sai!>

L-<beh, hai proprio ragione.
Comunque come va con il nuovo caso?>
Ci fù qualche secondo di silenzio ma alla fine rispose con tono poco convinto

A-<tutto bene dai>

L-<ne sei sicura? mi sembri strana>

A-<sicurissima, non ti preocupare... piuttosto, bello il rientro nella Wanheda?>

L-<uuuh bellissimo! non senti come sono esaltata...? >
Mentre finisco la frase noto una persona familiare che si aggira nel corridoio.
Riconosco subito quella sensazione che sentì il primo giorno di rientro, quei capelli chiari che arrivano fin sotto le scapole, ma soprattutto quegli occhi azzurri che mi hanno fatto dimenticare di tutto e tutti, facendomi sprofondare come in un immenso oceano.
Poi però vedo una persona affianco a lei... Echo.
CHE COSA CI FA LEI QUI?

*flashback*
L-<dai amore, faremo tardi e ci perderemo le onde migliori>

COSTIA-<lo so lo so, due minuti e sono pronta>

L-<mi hai detto la stessa cosa anche due minuti fa!

COSTIA-<ti giuro che ho finito!>

L-<ok dai>

Qualche minuto dopo finalmente la vidi uscire dal bagno col fiatone, e subito ci incamminammo verso la spiaggia poco distante da casa mia.
Appena arrivammo notai che la mia ragazza era molto strana... in realtà si comportava in modo sospetto da un paio di settimane ma ho sempre fatto finta di nulla; sta volta però sembrava imbarazzata, felice e arrabbiata allo stesso tempo, ma continuai a non capire bene il motivo di questo strano comportamento.
Così cercai rendere la situazione meno strana proponendo di portarle un cocktail dal bar lì accanto, e lei accettò volentieri.
Andai al bancone e ordinai, ma notai subito che Costia non si trovava più nello stesso posto in cui l'avevo lasciata io, così appena presi i drink, mi dirisi subito verso il punto dove l'avevo vista l'ultima volta e guardandomi intorno, la vidi lì... tra le braccia di una ragazza che non ero io.
Feci cadere i due bicchieri che tenevo tra la mani e sentì le lacrime percorrere il mio viso senza alcun controllo; appena lei si rese conto che avevo visto tutto, presi le mie cose e andai via senza dire una parola.
Dopo poco la sentì correr i dietro e mi urlò due frasi... "lexa non è stata colpa mia, mi ha baciato lei! è stata echo a baciarmi, io non lo volevo"
*fine flashback*

Sento una fitta al cuore e la rabbia si propaga in tutto il mio corpo ma cerco di trattenermi e di non attirare la loro attenzione.
In quel momento ripercorsi tutto il tempo che passai con Costia... quella fu la sola e unica volta in cui litigammo seriamente, poiché qualche settimana dopo lei subì in aggressione da parte degli scagnozzi di un criminale che rapiva e rendeva le proprie vittime col sangue nero, dei topi da laboratorio; lei però era troppo forte per essere presa da quello stronzo, infatti da quel che dissero la polizia e i pochi testimoni, lei si era difesa con le unghie e con i denti fino ad accasciarsi a terra senza forze tanto da sembrare morta...riuscì al limite ad arrivare in ospedale da viva, e da quel momento capì che dovevo starle accanto nonostante tutto quello che era successo, perché nulla era più importante della sua salute e della sua sopravvivenza.
La parte peggiore fu quando non potetti continuare a dormire con lei in ospedale a causa degli studi... avevo perso troppe lezioni e non potevo permettermi di continuare su questa strada; anche se io ero fermamente convinta della decisione di perdere tutte le spiegazioni ed esami per poi recuperare tutto appena sarebbe stata meglio, lei mi costrinse ad andare avanti e a vivere la mia vita indipendentemente da quello che le sarebbe successo e così decisi di ascoltarla, perché se questo era quello che voleva, allora lo volevo anche io.
E poi, esattamente tre giorni dopo, verso'inizio delle lezioni, mi arrivò quella telefonata...
Fortunatamente a interrompere i miei pensieri negativi fu la voce di anya

A-<Lexa, tutto apposto?... Lexa?>

cerco di risponderle con tono sicuro per non darle ulteriori pensieri
L-<si si sorellona, scusami>

Nel frattempo vidi una scena al quanto strana: la mia biondina si allontanò dal gruppo di amiche che giravano insieme a lei e si mise a frugare tra dei libri poggiati su uno dei tavolini in prossimità della biblioteca senza un'apparente motivo, ma cercai di non farci caso, anche perché figurati se quel gesto era stato fatto per me, probabilmente dovrà solo prendere in prestito un libro che si era scordata o chissà cos'altro.
Non sono così importante... è poi non mi conosce neanche!
Ma che film mi faccio? Cioè lei era proprio accanto alla persona che più ho odiato in tutta la mia vita, potrebbe essere come echo o anche peggio. Perché mi metto sempre in guai simili?!!!

Al concludersi delle mie riflessioni sentì la voce al telefono che mi rimproverava
A-<non ne sono molto convinta ma facciamo finta che ti creda... mi raccomando non stare troppo con la testa tra le nuvole eh! Ci sentiamo sta sera su Skype se ti va>

L-<emm.. certo che mi va! allora a dopo?>

A-<a dopo!>

Appena chiusi il telefono riposizionandolo nella tasca posteriore dei miei jeans, feci per andarmene, ma ad ogni centimetro che percorrevo, sentivo dei passi dietro di me che si facevano sempre più pesanti e di conseguenza, più vicini a me.
Era ovvio che quella persona stava seguendo me, ma non conoscendo la sua identità attiva la mia modalità "nel dubbio, sii stronza con tutti", così mi girai con aria scocciata e anche un po' arrabbiata e alzando la voce dissi

L-<se fai in questo modo potrei benissimo scambiati per una stalker sai?>

e la dolce voce della persona sconosciuta che ormai era di fronte a me ma a cui non degnai neanche di uno sguardo mi disse
C-<scusami... non volevo darti fastidio>

senti che nel suo tono c'era molto imbarazzo ma provava a comunque a farsi vedere forte e sicura di sé; a quel punto mi voltai e la vidi lì, esattamente di fronte a me che mi stava parlando per la prima volta.
OK forse adesso mi pento leggermente di aver utilizzato quel tono, ma preferisco tenere un comportamento chiuso e distaccato anche se... cazzo con lei non ci riesco proprio.

L-<oh... mi dispiace davvero tanto, p-pensavo fossi un'altra persona>
OH DAI LEXA MA SIAMO SERI? Adesso ti metti anche a balbettare? certo che sei caduta proprio in basso eh!

C-<non ti preocupare davvero, sono io la pazza che insegue le persone senza neanche conoscerle... ah a proposito, piacere, sono Clarke Griffin>

LEXA TI PREGO CONTIENITI, SI È APPENA PRESENTATA E TU DEVI FARE ALTRETTANTO, NON-DIRE-COSE-STUPIDE!
L-<Lexa Komtrikru, piacere mio>

PIACERE MIO!!? Ma cos'è, sei ad un colloquio che le rispondi "piacere mio"?
cavolo,ogni cosa che dico in sua presenza mi sembra così stupida e insensata!
Qui si va di male in peggio...

C-<capito... beh ora scusami ma devo proprio scappare, ci vediamo in giro ok?>

L-<emm, si certo!>
Fa per andarsene quando le parole mi escono dalla bocca spontaneamente

L-<ehi...Clarke giusto? Non è che ti andrebbe di... non so, uscire uno di questi giorni? magari domani pomeriggio verso le 19.30, che ne dici?>
OK, ho proprio perso la testa, è appurato

C-<si! mi farebbe molto piacere, allora... a domani?>

L-<c-certo, a domani>

Vedo un bellissimo sorriso formarsi sul suo volto angelico per poi rigirarsi di nuovo di spalle e andarsene verso la parte opposta alla mia.
OH MIO DIO DIMMI CHE NON È SUCCESSO SUL SERIO!
Penso di voler profondare in questo preciso istante: e adesso dove la porto, che cosa indosserò, che cosa le dirò?
I pensieri vagano tutti così velocemente nella mia testa che non riesco proprio a controllarli; mi sono appena messa nei casini completamente da sola... sono davvero un fenomeno...!

~spazio autrice~

OK lo so faccio molto schifo... ho saltato ben due settimane di pubblicazione, ma ho avuto degli impegni importanti e non ho trovato molto tempo per scrivere, scusatemi.
In compenso però c'è stato il primo incontro tra clarke e lexa! e penso abbiate capito che il prossimo capitolo sarà mooolto interessante.
Bene, detto questo, spero non mi odiate per il tempo che vi ho fatto aspettare e, al prossimo capitolo (che sta volta sarà in orario🙂).










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