III Capitolo

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CLARKE POV.

<Cara mamma...
so che siamo molto lontane ma volevo rassicurarti sul fatto che io sto bene, sto conoscendo nuove persone e le prime lezioni che ho frequentato in questa prima settimana sono state molto interessanti e costruttive.
In particolare c'è un professore che mi ha colpito con il suo modo di esporre gli argomenti della sua materia, ma in particolare quello con cui si pone a noi studenti, infatti è sempre molto disponibile, educato e simpatico.
Il suo nome è Marcus Kane ma si fa chiamare solo Kane e insegna arte; penso che mi appassionerò molto alla sua materia, considerando che già conosci la mia passione per il disegno sin da quando ero piccola, e se hai prestato attenzione, avrai notato la maggior parte delle volte ritraggo quello che più desidero dalla vita, come per esempio, quando ho un nuovo obbiettivo, ma non solo.
Ecco spiegate tutte le illustrazioni nate dalla mia pura immaginazione che rappresentano l'entrata di questo edificio che tanto ho sognato... ahhh invece quanti ritratti che ho regalato a te e a papà, anche se purtroppo oggi lui non è più qui con noi a sostenerci e a dirmi di seguire i miei sogni a tutti costi, e nonostante tutto, io non lo deluderò mai, te lo giuro mamma.
Sai che ti parlo sempre di tutto, e per questo vorrei anche parlarti di una persona: c'è un problema di fondo però... non so neanche il suo nome, eppure da quando ho incrociato il suo sguardo il primo giorno di università all'entrata, non riesco più a dimenticarla,e sento solo il bisogno di incontrare di nuovo i suo occhi, e non so, anche riuscire a parlarle un giorno... se mai la rivedrò.
Adesso vado a studiare perché non voglio sprecare neanche un secondo del mio tempo adesso che devo impegnarmi al massimo per rimanere qui dentro e per continuare ad essere degna di farne parte>.

Questa è stata la lettera che ho inviato ad Abby una settimana dopo l'inizio della mia nuova ed emozionante esperienza, per rassicurarla e raccontarle quello che sto vivendo in questi giorni in cui lei non è accanto a me... certo, messaggiamo ogni giorno a tutte le ore, ma volevo raccontarle tutto nei minimi dettagli conuna lettera dato che mi piacciono molto i modi di fare di una volta, ma soprattutto perché con lei parlo di ogni cosa senza tralasciare nulla e con i messaggi non sarebbe la stessa cosa; il nostro è un rapporto così speciale e raro, e dopo la morte di mio padre ci siamo sempre sostenute a vicenda soprattutto durante la sua brutta caduta nella droga: in quel periodo ho dovuto avere più forza di quanta immaginavo di possedere, perché l'unica che poteva tirare avanti la famiglia ero solo e unicamente io; e mia mamma mi è sempre stata grata per questo.
Mi ricorda sempre che sono io quella forte della famiglia, colei che non si fa abbattere da nulla e non fa scorrere neanche una lacrima se capisce che non è il momento giusto; ma a volte non è sempre bello essere vista così...

Mentre la parte conscia del mio cervello verte sui miei genitori, l'altra parte mi spinge a prendere un foglio, e, senza la mia autorizzazione, le dita della mano destra, mentre impugnano una matita, iniziano a muoversi disegnando una cosa specifica di cui ancora io non ho metabolizzato la provenienza; a volte sembro non avere il pieno controllo del mio corpo e delle mie azioni... ma appena il disegno si fa un po' più definito capisco subito cosa il mio subconscio vuole comunicarmi: come potrei scordarmi di quelle pupille dilatate che guardano dritte nella mia direzione, come potrei scordarmene dopo tutto quello che mi hanno fatto provare con un solo secondo di contatto; ecco perché le sto riproducendo su carta.
Come avevo detto prima? Disegno spesso le cose di cui ho più bisogno e che più desidero al momento... e in effetti ne ho proprio bisogno.

******

È il giorno seguente e non riesco a non fissare quel disegno che ho fatto ieri senza rendermene conto, continuo a dire al mio cervello di svegliarsi perché devo andare all'università e con molto impegno, riesco a prendere le forze necessarie per alzarmi dal letto e prepararmi per poi incamminarmi di fretta e furia verso la solita entrata.

La giornata passa molto velocemente e sono pronta a tornare a casa  accompagnata dal mio ormai fisso gruppo di amiche  composto da Raven, Octavia e una nostra nuova compagna di corsi, molto simpatica quando vuole ma chiusa in se e scontrosa la maggior parte del tempo, Echo.

Mentre mi incammino verso l'uscita un passo alla volta, noto uno sguardo familiare... sì è il suo: sento i brividi lungo la schiena e finalmente riesco ad ammirarla in tutta la sua bellezza e perfezione, con le sue curve a dir poco perfette ... noto con dispiacere però, che il suo modo di guardarmi non è lo stesso in confronto al nostro primo incontro, infatti è molto distaccato, con le pupille ritratte e un tono, azzarderei a dire... disprezzante nei miei confronti.
Nonostante questo però, non mi faccio scoraggiare, d'altronde non ci siamo mai parlate e non ci conosciamo minimamente, ma sta volta non me la farò scappare come è già successo; ecco perché chiamai le ragazze che chiaccheravano accanto a me e dissi a tutte di andare pure a casa perché io avevo una cosa importante da fare; loro, anche se un po' confuse dal mio cambio di programma immediato, accettarono e uscirono dall'edificio.

Io, per non attirare troppo la sua attenzione, mi diressi verso una pila di libri appoggiata su un tavolo lì accanto e mi misi a sfogliarlo  come se niente fosse... noto che è quello in cima è adatto alla nostra età e stranamente non parla di studio o di argomenti complicati... è una storia d'avventura che parla di 100 ragazzi che dallo spazio vengono mandati sulla terra per vedere se essa è ancora abitabile dopo aver subito degli attacchi nucleari che la resero al 90% inabitabile per l'uomo in poco tempo.

Mentre leggo la trama di questo romanzo sento una voce provenire dalle mie spalle e molto scossa, mi giro per vedere chi sia, scoprendo che si tratta del mio professore di arte Marcus Kane che mi sorride dolcemente e inizia la conversazione dicendo:

K-<interessante vero?>

C-<si molto professore... per caso sono suoi questi libri?>

K-<beh a dire il vero sì, sono miei>

A quel punto mi sale un tremendo senso di colpa rendendomi contro solo ora, di aver preso una cosa che non mi appartiene senza permesso...

C<oddio professore, mi scusi davvero tanto!Ero in sovrappensiero e non mi sono resa conto di aver preso un oggetto che non mi appartiene, a maggior ragione se di proprietà di un docente; non so davvero dove ho la tes... >

Non mi da neanche il tempo di finire che sento una risata.

K-< ahahahah... ma clarke non ti devi preocupare, capita a tutti! E poi capisco che potessi non pensare fossero di un professore, dato che sono libri adolescenziali.
Vedi, a me piace molto avvicinarmi quanto più possibile ai miei studenti: capire cosa li attrae e cosa li appassiona, e il modo migliore per farlo è cercare di entrare nella loro mente e pensare come loro; e una cosa che aiuta molto e leggere storie che potrebbero interessare a voi giovani. Ecco perché ho preso in prestito questo libro in particolare dalla biblioteca della scuola.>

C-< wow professore, è un pensiero davvero molto bello>

Non faccio neanche in tempo di finire la frase e di aggiungere altro perché con la coda dell'occhio vedo l'unico motivo per cui io sono ancora qui e non a casa mia che, una volta finita la sua telefonata, si dirige verso l'uscita di fretta e furia.

C-<scusi davvero tanto professore solo che mi sono appena ricordata di un importante impegno... Arrivederci.>

Cavolo sono stata davvero una maleducata a salutarlo così, ma ci sono cose ben più importanti in questo momento.
Vado verso il cancello e seguo la mia preda per un breve tratto di tempo; fino a quando lei, accortasi della mia presenza, si gira e con aria scocciata mi dice:

L-<se fai in questo modo potrei benissimo scambiarti per una stalker sai?>

Davvero non capisco il cambiamento repentino nel suo modo di fare; ma tralasciando questo discorso mi sono appena resa conto di una cosa...
MI HA PARLATO!

~spazio autrice~

Ed ecco il nuovo capitolo!
Scusatemi per il piccolo ritardo ma ho avuto la fine del quadrimestre quindi penso possiate immaginare quanti compiti e interrogazioni io abbia avuto🙂.
Comunque, questo capitolo è molto più lungo dello scorso e per questo sono molto fiera di me.
AH E SCUSATEMI SE VI HO LASCIATO IN SUSPANCE, ma ho sempre sognato di farlo😂.
Detto questo spero che il capitolo vi sia piaciuto e... ci vediamo al prossimo:)



~Wanheda University~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora