Vortice, fiamme, gelo, guerra, urla, lame che affondavano sulla sua carne; e quando pensava di poter dare un argine alla marea veniva sommersa di nuovo.
Il dolore di quegli uomini era caotico, ma di un caos diverso da quello degli spettri delle Isole. Quelli erano stati sottoposti tutti ad agonie immense, travolgenti, ma con delle forme definite, in un certo senso ripetitive; invece quegli otto erano così unicamente... umani, esperienze simili ma separate nel tempo che ora si sovrapponevano senza controllo. Per essere degli uomini avevano sofferto agonie che non avrebbe mai potuto immaginare. Quanto era cambiato il mondo nei secoli in cui si era nascosta?
Poi un dolore più intenso, improvviso, una spada che lacerava l'incubo, la fulminò e la risucchiò via: spalancò gli occhi ma non vide nulla se non la luce del suo dolore; crollò a terra, sentendo liquido bollente scorrere da una fenditura sullo stomaco. Boccheggiò senza più aria nei polmoni e l'oscurità la chiamò a sé.
Rinvenne ritrovandosi in piedi, circondata dalle fiamme, e seppe all'istante dove si trovava. Zeffira. Kayle stava guidando l'assalto, ma dei nemici avevano invaso la città e lei era intervenuta per salvare i suoi abitanti.
Qualcuno chiamò aiuto: una voce bambina, inudibile se non fosse stato per il terrore che le dava fiato.
-Resisti, sto arrivando!- Si mosse cercando di capire da dove fosse venuta, ma non vedeva altro che fuoco. Una figura solitaria si stagliava tra i petali vermigli e la guardava severa, una giovane donna dai capelli bianchi.
-Dove sei, sorella?-.
La sua voce echeggiava terribile nell'aria, come se non fumo, ma solide pareti la circondassero.
Morgana strinse i denti e si tuffò tra le fiamme, individuando finalmente la bimba sotto alcune assi. Lì vicino, corpi adulti carbonizzati.
-Ti tiro fuori da lì!- Non aveva niente da usare per aiutarsi, dovette spostare le assi in fiamme con le mani. Si interruppe per un secondo stordita dal dolore, poi prese la piccola in braccio e si voltò per uscire. La donna di prima ora era in un'armatura splendente, ma incrostata di sangue.
-Mi hai lasciata sola.-.
-Tu hai lasciato sole queste persone!- Le rispose e corse verso l'uscita, anche se non ricordava nemmeno com'era entrata. Le lingue di fuoco la lambirono più volte e non riusciva a schermarsi mentre difendeva la bambina. Nonostante continuasse a correre, la donna appariva sempre al suo fianco.
-Che stai facendo?-.
-Hai permesso tutto questo!-.
-Mi fidavo di te.-.
Morgana scosse la testa e finalmente trovò l'uscita; ma come fu fuori una luce accecante la investì. Kayle era sospesa in aria con le ali spiegate e l'elmo calato sul volto, non una donna, ma una divinità guerriera: il suo corpo emanava fiamme, e tutto attorno erano corpi bruciati. Morgana era paralizzata dalla paura. Kayle le puntò contro la spada e le sue braccia strinsero il vuoto.
L'orrore le strinse la gola.
-No!!! No!!! Perché l'hai fatto???-.
-Hai fallito, Morgana! Di fronte alla scelta della giustizia sai solo fuggire! Ora sono tutti morti, e il loro sangue è sulle tue mani!-.
-Non è vero!!! Tu non sei mia sorella!!! Non sei mia-
-sor-ugh-agh!- Vomitò un fiotto di sangue e divorò l'ossigeno che le mancava. Zeffira era stato molto tempo prima, e quello che aveva visto non era mai successo. Ma questo non lo rendeva meno reale.
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Come il Sole e la Notte
FanfictionNelle Terre Antiche si incrociano i cammini di due viaggiatrici; l'una una prode guerriera dall'armatura lucente dedita ad un'instancabile ricerca, l'altro un angelo oscuro in fuga dal proprio passato. Sembrano destinate a essere nemiche, ma forse i...