Capitolo 9

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Capitolo 9

Io:no……cosa ti avevo detto prima?

Bloccandomi dal braccio

Ge:Fammi spiegare, io non sapevo nulla di loro, davvero, deve essere stato Gustav a invitarli senza dirmi nulla……..credimi io ti volevo far passare una serata tranquilla tra amici……
Io:io non c’è l’ha faccio……non lo voglio vedere a lui
Ge: lo so, però le cose vanno anche affrontate
Io:e io non le voglio affrontare ora
Ge:dai, vedrai che non succederà niente, e poi non c’è nemmeno Irene
Io:non me l’ha nominare, quella.
Ge:okei, okei

In quel momento esce Bill dal bar e si avvicina a noi

B:ragazzi venite……hanno portato da bere
Ge:arriviamo subito, deve fare una chiamata e si arriva
B:okei, va bene
E rientra dentro per fortuna non ha chiesto nulla
Ge:allora andiamo??
Io:me l’ha pagherete

Mi prende per mano e entriamo dentro tutti ci guardavano, ci avviciniamo a loro, Bill era vestito con una maglietta e pantaloni stretti, Tom sempre con la suoi vestiti larghi, ma almeno avevo ridotto di qualche taglia,Gustav portava una camicia rossa e jeans e Georg  anche lui con una camicia bianca e jeans, mentre io un vestitino rosso e nero corto che arriva al ginocchio, senza spalline e scarpe con tacco

Ge:Ciao a tutti
Tutti:ciao
Io:ciao

Ci sono solo due posti liberi, uno accanto a Gustav e uno accanto a Tom, solo che quel intelligente di Georg si è messo vicino a Gustav cosi che io sono costretta  a mettermi vicino a Tom, mi sento i suoi occhi puntati su di me, dio che nervi, ma non me ne potevo stare a casa, loro incominciano a parlare come se io non ci fossi, ma grazie Georg che bella giornata -.-
 
Ogni tanto qualcuno scambia qualche parola con me, ma poi sono di nuovo invisibile, l’unica compagnia è la birra che mano a mano bevo.Mi guardo intorno per vedere se c’è per caso qualcuno che conosco cosi ho una scusa per andarmene, ma no , stasera mi vogliono tutti male,  ad un certo punto mi sento abbracciare da dietro, mi giro di scatto dallo spavento e indovinate chi è……..ma chi deve essere se no Tom

Io:staccati
T:shh dai un attimino cosi, tranquilli
Io:no non hai capito non mi devi toccare
T:……….
Io:Tom!!
T:si….
Io:staccati
T:no
Gli prendo le mani e gliele tolgo, solo che le incrocia alle mie e mi riabbraccia
Io:sei testardo……mi devi lasciare
T:sei bellissima –sussurato all’ orecchio-
Io:tu no…..ora mollami
T:si sta bene cosi
Io:no non si sta bene per niente
T:lo so che ti piace-accarezzandomi il viso-

Mi libero dalla sua presa, prendo la borsa, lascio dei soldi per la mia birra ed esco da li, comincio a camminare e intanto lacrime di dolore bagnano il mio viso, quanto vorrei un abbraccio da un amico vero, arrivo al parco e mi siedo su una panchina ormai le lacrime non si fermano più,mi sento abbracciare ma sinceramente non ho il coraggio di vedere chi è, comunque alzo lo sguardo e vedo Georg, uh per fortuna non è lui

Ge:scusa scusa scusa
Io:basta, Gerog
Ge:mi dispiace
Io: dimmi la verità sapevi che sarebbero venuti?
Ge:no, non lo sapevo, te l’ho giuro su chi vuoi
Io:okei
Lo riabbraccio, gli sto bagnando tutta la camicia
Io:scusa
Ge:e di che
Io:ti ho bagnato tutta la camicia
Ge: e vabbè, ti riaccompagno a casa,vuoi?
Io:si avrei un po’ di paura ad andare da sola
Ge:andiamo

Ci incamminiamo verso casa, continuo a piangere silenziosamente e Georg mi abbraccia cosa che ricambio, ne avevo proprio bisogno, stasera sono pure da sola a casa, arriviamo

Io:Georg lo so che può sembrare strano,ma…….vorresti rimanere qui per stanotte?
Ge:ma non do noia?
Io:no, sono da sola
Ge:Va bene, avviso i ragazzi che vado a casa

Entriamo in casa e lui manda un messaggio a Gustav dicendo che non sarebbe venuto li da loro, ma sarebbe tornato a casa, io nel frattempo ero andata a prendere il pigiama per lui

Io:il bagno è di sopra, la porta infondo
Ge:okei
Andiamo su io in camera mia e lui nel bagno, mi metto il mio pigiamino e poi riscendo mettendomi sul divano e accendendo la televisione, metto un film e in quel momento scende Georg e si mette vicino a me e io appoggio la mia testa sulla sua spalla
Ge:stanca?
Io:un po’
Ge mi dispiace per stasera
Io:basta Georg, ho capito non sentirti in colpa
Ge:ma mi sento in colpa, volevo che passavi una serata tranquilla e serena
Io:un'altra sera, la passeremo tranquilla, questa è andata cosi
Ge:la prossima volta usciamo solo io e te
Io:ci sto,almeno stiamo tranquilli
Ge:dai adesso andiamo a nanna che sei stanca
Io:si

Mi prende in collo, questo non me l’ho aspettavo, spengiamo tutto e saliamo di sopra, mi adagia sul letto e si stende vicino a me, l’abbraccio e dopo averci dato la buona notte ci addormentiamo tutti e due.

La nuova babysitter per la famiglia KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora