Perfect Match

Chapter One

                                                 29/12/2028
Caro diario, non ho mai scritto un diario, o almeno ora non me lo ricordo. Sono propio brilla e questo perché la mia vita sta andando a rotoli. A diciotto anni si pensa spesso al futuro, si immaginano tante cose, le quali molto complicate da realizzare.
Io a diciotto anni immaginavo o almeno speravo che a ventisette anni suonati, avrei avuto il lavoro, la casa e la famiglia perfetta con annesso un cane anche se ne ho paura.
Le mie vicende amorose non sono andate come sperato e non saprei dire se la colpa è mia o di tutti i ragazzi che ho incontrato, i quali erano tutti uguali, ovvero stronzi, che volevano solo una cosa, ma io non ero pronta come adesso. Forse morirò zitella, con tanti cani. Non ho sbagliato a scrivere, i cani mi piacciono anche se ne ho paura, invece i gatti sono la mia paura più grande, li odio tantissimo, sono esseri spregievoli. Tra tutti i ragazzi conosciuti ne spiccano due, il primo e l'ultimo. Il primo l'ho conosciuto a 16 anni, l'età delle sciocchezze no? L'ho conosciuto a causa di una scommessa con Bianca, molto infantile devo ammettere ma fu divertente, sempre grazie ad un'altra scommessa di Bianca ho conosciuto l'ultimo stronzo. È un veterinario, costantemente vestito elegante, mai fuori posto i capelli o le sue parole, mi incanta quando parla, è di una raffinatezza unica. Sembra perfetto vero? Ancor di più perché non vuole andare di fretta, mi sta aspettando.
Esattamente nove giorni fa, mercoledì 20 dicembre è andato tutto male, per Marco di più però, anche il nome era perfetto.
La mia vita ha iniziato ad andare a rotoli il 3 dicembre alle tre di mattino, più o meno. Non mi ricordo benissimo l'ora. Però quello che successe lo scriverò la prossima volta, devo finire prima di raccontare la storia con Marco.
Qualche giorno dopo il tre dicembre ho iniziato a riflettere sulla mia relazione con Marco, ad immaginare il mio futuro con lui e tutte quelle cose fantastiche, solo che non ci riuscivo, la mia mente era bloccata. Questo perché pesavo solo una cosa, al casino più grande che avevo combinato in vita mia.
Dopo aver trascorso dieci giorni a rimuginare sulla stessa cosa, ero arrivata alla conclusione grazie anche all'aiuto delle mie amiche, Bianca, Alessandra e Zaia, di dover lasciare Marco. Non volevo continuare ad illuderlo, mi piaceva ma non lo amavo.
Quindi quando la mattina di mercoledì mi manda un messaggio per incontrarci nel pomeriggio accetto, mi inizio a preparare mentalmente un discorso che non lo faccia soffrire, una cosa molto complicata e impossibile. Così quando viene da me, scelta sua, dopo che io avevo fatto un po' di resistenza e afferma di dover dire una cosa importante, lascio che sia lui a parlare.
Speravo dicesse che non funzionavamo, mai più errati furono le mie speranze.
Come al solito andammo sul terrazzo, dove avevo già preparato una bottiglia di vino e due calici.
Appena seduti sulle poltrone bevvi un gran sorso di vino, sperando di alleggerire l'atmosfera perché io la sentivo un po' strana.
Il suo discorso iniziò poco dopo, durò meno di due minuti e rimarrà nella storia probabilmente o almeno impresso nella mia memoria.
Le sue esatte parole furono: "Elena so che non ci conosciamo da tanto, eppure mi sembra da sempre, sei brillante, simpatica, spiritosa e bella, la mia famiglia ti adorerà, sei perfetta, mi vuoi sposare?"
L'ultima frase fu pronunciata in ginocchio.
L'unica cosa che volevo fare era scappare e urlare un gigantesco no.
Marco non mi conosceva realmente, sarebbe stato spaventato dalla vera me. Non avrei voluto dirlo però mi scappò e non so neanche come, quella sarebbe stata l'ultima cosa da dire in questo caso eppure successe.
Le mie parole furono dette in modo gelido e duro: "ti ho tradito".
La smorfia che assunse il suo viso fu qualcosa di sconvolgente, rappresentava dolore e tristezza.
"Coosa? Quando? Come?" Chiese, e altre domande sconnesse che non ricordo
"Non mi sembra il caso" dissi
"A me sembra perfettamente il caso invece" disse arrabbiato, pensai di non averlo mai sentito parlare così.
"La sera che uscì con le mie amiche ad inizio dicembre" dissi, tralasciando tutto il resto
"Cioè tu che sembri così puritana, così perfetta, che vuoi aspettare per fare sesso, mi hai tradito?!" Inizia così ad alzare la voce
"Ero ubriaca, non ho riflettuto" dissi
"Cioè noi stiamo insieme da sei mesi e non hai voluto fare sesso, ma lo hai fatto con uno a caso in discoteca?" Dice con voce grave
"Ma se poi più di due calici di vino non li bevi" continua.
"Io bevo tantissimo, solo non lo sai, come tante altre cose, non mi conosci, non sai chi sono" affermato ciò non so cos altro dire.
"Io sono senza parole, non sei chi credevo di essere."
"Penso che sia meglio che tu vada e che la finiamo qua" dico con voce calma sperando sia accondiscendente.
"Ovvio che la finiamo qua, non voglio avere niente a che fare con te, sei una stronza e una puttana" lo dice urlando mentre prende il cappotto e va via.
Me le sono meritate quelle parole forse eppure mi sento triste.
Il continuo della sua dichiarazione fu questo più o meno. Dopo che bevvi tutta la bottiglia di vino chiamai le mie amiche, le aggiornai e promisi loro che avrei di nuovo raccontato tutto il giorno dopo, di persona davanti una bella pizza è così fu e ci divertimmo anche tanto, avevano abbandonato le loro uscite di coppia per me e non potevo essere più felice.
Ora caro diario devo proprio andare, i miei occhi hanno retto abbastanza, di solito alle 4 di mattina sono nel mondo dei sogni, anche perché domattina ho tantissime commissioni da fare. Però una cosa la devo dire, Zaia è veramente una brava psicologa, oltre che una delle mie migliori amiche, quando mi ha consigliato di scrivere per liberare la mente, il cuore e lo stomaco non le avevo creduto eppure ora mi sento stranamente rilassata.