4: I'm not Afraid

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''L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno. È saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.''

-Giovanni Falcone

Song to listen: Train Wreck – James Arthur

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Song to listen: Train Wreck – James Arthur.

La notizia di Camille sconvolse Alyssa, e fino alla fine del turno di lavoro costrinse sé stessa a mantenere la calma. Ma non fu per nulla semplice.

Ogni volta che si accendeva la televisione, i telegiornali esistenti parlavano dell'accaduto, ed erano sempre neutri nell'esprimere possibili sospettati. Non vennero più di tanti clienti nel bar, e chi entrava squadrava Alyssa dalla testa ai piedi, cercando di capire se fosse una Magician oppure no. Ma lei rimaneva impassibile. Non diceva una parola, né esprimeva emozioni.

La situazione era affilata come la lama d'un coltello. Una sola mossa azzardata, un minimo errore e tutto sarebbe potuto collidere.

Quella poca gente che varcava le soglie del locale non faceva altro che parlare dell'accaduto, incolpando i Magician.

''Sono esseri dotati di magia, figurati se non sarebbe possibile per loro uccidere un loro simile. Quei simboli poi, tutta roba che puzza di magico da lontano un miglio.'' Così dicevano.

Per ogni commento del genere, Alyssa chiudeva gli occhi e contava fino a dieci, ripetendo a sé stessa che le parole non contavano nulla se dette da ignoranti come loro.

Per lei erano come polvere che si disperdeva nel vento.

La fine del turno arrivò presto, e Alyssa si propose di buon grado di aiutare Roshelle con la chiusura del locale.

«Sei davvero gentile, ma non voglio farti tornare tardi a casa. Corrono brutti tempi.» disse Roshelle, guardandola con occhi quasi materni.

Alyssa scosse il capo. La aiutò ad alzare le sedie nella sala.

«Non ti preoccupare, Roshelle. So difendermi bene. E ho la mia amica che mi sta aspettando fuori. Non sottovaluterei neanche lei.» ammise divertita.

La donna annuì, riservandole un sorriso e guardandola con dolcezza.

Finirono di rassettare tutto e si salutarono dandosi appuntamento all'indomani, sempre alla stessa ora.

Alyssa vide Camille fuori dal locale, con le braccia incrociate al petto e lo skate sotto al piede, leggermente inclinato per tenerlo ben saldo al terreno.

«Ce ne hai messo di tempo, pensavo rimanessi a dormire lì!» borbottò sottovoce Camille, un po' annoiata.

«Volevo mostrarmi gentile. Non è che avessi chissà quali impegni. Ormai sono single. Non mi ricordo più cosa si fa, sono passati un paio di anni.» ammise un po' malinconica.

The Magician - We Won't HideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora