Mask

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Devo fabbricarmi un sorriso, munirmene sotto la sua proiezione, frapporre qualcosa tra il mondo e me, cammuffare le mie ferite, imparare, insomma, a usare la maschera.

Emil Cioran.

Carnevale.

Questo significava vedere bambini felici, con i loro costumi da principesse, ninja, cavalieri; coriandoli ovunque e sopratutto la felicità che sprizza da ogni poro possibile delle persone. Odiava il carnevale più del Natale.

Emilie trovava questa festa inutile e stupida, come tutti i bambini anche lei si travestiva durante Carnevale anche se sin da piccola aveva odiato travestirsi. Ogni volta che c'era la solita festa in maschera a casa dei suoi genitori, lei era al centro dell'attenzione soprattutto a causa del costume fatto apposta per lei che si distingueva perfettamente dagli altri. Non era mai riuscita a sopportare tutti quegli occhi puntati addosso, odiava avere bambine gelose che puntualmente le rovesciavano la fanta addosso.

Carnevale le portava a galla i suoi momenti più brutti, anzi il mese di Febbraio in generale le faceva schifo; lo ricordava come il mese delle maschere.

San Valentino era il giorno in cui si divertiva di più: se ne stava seduta nella terrazza del suo monolocale a fissare quel ristorante colmo di finte coppie. La affascinava vedere quelle persone che riuscivano a fingere anche davanti alla persona amata; infondo lei era stata ed è ancora una di loro.

Si era costruita la sua maschera apposta proprio per non far vedere quanto fosse distrutta dentro: in questi ultimi anni aveva perso la madre che aveva combattuto contro il cancro e il fratello morto in una missione di guerra. I suoi contatti con il padre erano legati esclusivamente alla sua educazione e a quanto denaro lui dovesse sganciarle per pagarsi l'affitto e le bollette. Aveva cercato in tutti i modi di tagliare i rapporti con l'unica parte della famiglia che le era rimasta, ma ogni volta ritornava tra quelle braccia quando sentiva la mancanza di casa.

Dopo la sua separazione dal fidanzato di una vita, il suo mondo si concentrò sul non credere più nell'amore e nella felicità che le offriva la vita; Emilie aveva spento i suoi sentimenti diventando così una persona intrappolata nella propria maschera.

"Em! Scendi giù che il signor Bennet offre la cena a tutti stasera!" urlò Zayn.

Zayn era uno dei camerieri del 'Bennet Restaurant'. Era alto, moro, occhi color nocciola, aveva le labbra rosee contornate da una leggera barba. Ogni parte del suo corpo era coperto da tatuaggi e il suo aspetto ingannava chiunque lo vedeva per la prima volta.

Si erano conosciuti un anno fa quando il moro l'aveva notata fissare una coppia litigare.

Mask. (Zayn Malik One Shot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora