Capitolo 1

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(T/n) pov.
È arrivato il giorno più brutto dell'anno: il 18 luglio.
Vi starete chiedendo perchè, no? È il giorno in cui la mia perfetta vita fu totalmente cambiata, tutto per colpa mia. Avevo una casa e una famiglia che mi voleva bene ma no, io ho dovuto mandare tutto a puttane. Avevo quattro cazzo di anni e mi sono rovinata la vita da sola.
Mi ricordo poco di quella sera: un gatto stava in mezzo alla strada e io incuriosita mi sono avvicinata per giocare con lui. Mamma e papà erano nel cortile di casa, videro che una macchina mi stava venendo incontro e che non rallentava quindi provarono ad avvertirmi. Io ero troppo occupata ad osservare quel gatto e non li sentii. Entrambi iniziarono a correre per salvarmi e ci riuscirono... peccato che loro due non si salvarono: vennero entrambi investiti al posto mio e dato che quel bastardo stava correndo troppo morirono nell'impatto. Il bastardo neanche si fermò a controllare cosa fosse stato quel botto e se ne andò come se niente fosse accaduto. I vicini accorsero sentendo il botto e chiamarono un'ambulanza. Erano tutti sotto shock. Soprattutto io. Guardavo inerme i cadaveri dei miei dentro a delle pozze scure. Iniziai a piangere e ad urlare "MAMMA, PAPÀ",
come se le mie urla li avrebbero portati indietro. Rosy la vicina di casa, non che mia babysitter, si avvicinò a me e mi prese in braccio cercando di calmarmi. Io continuai a piangere senza fermarmi. Dopo qualche instante si sentirono le sirene dell'ambulanza. Dei medici misero i miei genitori nei lettini, mi guardarono e mi dissero
"Andrà tutto bene"
Bugia.
"Riusciremo a salvare i tuoi genitori" Altra bugia. Io già lo sapevo anche a quella età: non si poteva più fare nulla.
Perchè tutti mi continuavano a dire che sarebbe andato tutto bene? Come poteva andare tutto bene? Dalla rabbia di quelle bugie mi divincolai e dallo spavento Rosy mi lasciò andare. Iniziai a correre. Ero piena di energia, dopotutto si sa i bambini hanno energie a non finire, però quell'energia era dovuta alla rabbia. Corsi fino al boschetto vicino a casa e mi nascosi in un cespuglio. Ad un certo punto sentii la dolce voce di Rosy
"(T/n) vieni fuori, vedrai che andrà tutto bene"
Basta mentirmi, basta. Uscì dal cespuglio e in quell'esatto momento si manifestò il mio quirk. Le ombre degli alberi iniziarono a prendere vita proprio "BASTA CON LE BUGIE"
Urlai
"LO SO BENISSIMO CHE SONO MORTI. CREDETE TUTTI CHE DATA LA MIA ETÀ SONO PICCOLA E INGENUA E CHE NON CAPISCO VERO? BEH INVECE CAPISCO ECCOME"
Detto questo le ombre iniziarono ad avvolgere Rosy piano piano stringendo sempre di più
"IO LO SO CHE SONO MORTI. LO SO CHE NON LI AVRÒ PIÙ INDIETRO. HO VISTO IL SANGUE. SUCCEDE LA STESSA COSA AGLI UCCELLI"
Non so neanche io dove presi la forza per dire quelle cose, cazzo già a quattro anni avevo le palle. Rosy provò a fermarmi "(T/n) fermati, calmati ragiona"
Non ci vidi più dalla rabbia e dalla disperazione e le ombre spezzarono in due il corpo di Rosy. Una ragazzina di quattro anni che commette un omicidio. Assurdo. Molti bambini a quell'età non avrebbero capito nulla della situazione ma io no. Io dovevo essere per forza speciale e uccidere una persona perchè avevo capito delle bugie.
Mi spaventai per quello che accadde e scappai. Non so per quanto corsi, ero comunque una bambina, ma mi ritrovai in una strada piuttosto mal ridotta: c'erano cartacce ovunque, l'ambiente era scuro e di certo non sembrava un luogo per una bambina. Me ne fregai e mi rifugiai in un vicolo. A quel punto iniziai a piangere molto forte e le ombre di quel posto iniziarono a fare un trambusto assurdo ribaltando secchioni e alcune volte anche qualche persona. Ripensai ai miei genitori, era colpa mia se erano morti e ripensai a Rosy e al modo in cui la uccisi. Perchè stavo giocando in mezzo alla strada quella sera? Perchè non mi sono fatta gli affari miei? Io ho perso tutto perchè ero demente e non pensavo alle conseguenze. La cosa che mi inquietò di più non era il fatto di aver ucciso qualcuno, no, ma il fatto che non avevo rimorsi sull'accaduto anzi, ero quasi felice di averlo fatto. Pensavo che se lo meritasse. Insomma ero una bambina pazza.
Durante la notte ci fu un grosso temporale e io rimasi seduta in quel vicolo a prendermi tutta la pioggia. Dopo qualche ora mi si avvicinò una persona, non riuscivo a capire come era il volto perchè era tutto coperto di pelle. Mi si avvicinò tranquillamente e mi disse
"che ci fai tutta sola piccola?"
"I miei genitori sono morti, ho fatto una cosa brutta e ora non so dove andare"
Lui mi guardò, se guardare si può dire, e mi porse una mano
"vieni con me, sarai al sicuro e avrai una nuova famiglia"
Io senza pensarci due volte gli presi la mano ed andai con lui.
Ecco come ho incontrato mio padre, All for One, e come ho scoperto il mio quirk.

Mi chiamo (T/n) (T/c), ho 19 anni, il mio quirk è il controllo e la manipolazione delle ombre e questa è la storia di come mi innamorai di un ragazzo che come me aveva perso tutto.

Angolo autore:

Bella raga questo è il primo capitolo della mia storia. Non so se mediamente alla storia è corto o breve comunque serviva come inizio.

In questo capitolo abbiamo conosciuto (T/n), che ne pensate?

Fatemi sapere, tutte le critiche a scopo costruttivo sono ben accette.

Vi ringrazio se avete deciso di leggere questa storia.

Al prossimo capitolo

~Ash

Talking to the moon (Dabi x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora