(0) 𝙣𝙚𝙫𝙚𝙧𝙡𝙖𝙣𝙙 ,, namkook

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[ 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐣𝐮𝐧𝐠𝐤𝐨𝐨𝐤 𝐫𝐢𝐦𝐩𝐢𝐚𝐧𝐠𝐞 𝐢 𝐛𝐞𝐢 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐮𝐢 ]

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[ 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐣𝐮𝐧𝐠𝐤𝐨𝐨𝐤 𝐫𝐢𝐦𝐩𝐢𝐚𝐧𝐠𝐞 𝐢 𝐛𝐞𝐢 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐮𝐢 ]

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𝙨𝙘𝙖𝙣𝙣𝙞𝙣𝙜 𝙘𝙤𝙙𝙚...

E quando arriva la notte te ne resti da solo a guardare il muro o le stelle del cielo e forse si, è più bello guardare la volta celeste piuttosto che una parete buia che non ti dice niente. La testa parte e se ne va a fare un giro per i ricordi, per le strade dei rimorsi in cerca dei suoi perché, in cerca dei sui frammenti di speranza andati a puttane per un inconveniente, una cosa che è capitata e per cui sfortunatamente non esiste rimedio. È lì che capisci che è veramente sera perché la mattina a queste cose non ci pensi, non ti farfugliano in mente assillati come solo loro sanno fare.

È facilissimo reagire con freddezza alle cose durante il giorno ma di notte è tutto un altro discorso. Le senti implodere e burlarsi di te. puoi sentire i sensi di colpa sogghignare e tutte le cose belle che sono successe si nascondono per paura di disturbare il tuo stato mentale già compromesso. E te ne stai lì, come uno scemo, a fissare la finestra, a guardare questa grande ombra scura, quel senso di infinito che ti mette quasi paura, che toglie le barriere e le censure ai brutti pensieri.

E Jungkook si ritrovò, in quel momento, seduto su una sedia che dava su una finestra dove il buio faceva da padrone a ripetere l'eco di ogni frase pronunciata, a ricordare il suo silenzio, le sue azioni, i suoi movimenti, le sue espressioni e il tocco delle sue mani che ormai potevano giacere solo come un ricordo, un bellissimo ricordo ma pur sempre tale. Sinceramente non sapeva neanche lui cosa stesse provando, erano troppe emozioni per stare lì a contarle e per trovargli un senso.

Era lì in balia del nulla, dell'aria gelida che premeva sulla pelle che nel mentre gli scompigliava i capelli, quello stesso freddo che è capace di sussurrarti all'orecchio brutte storie, racconti tristi. Il freddo che si vede dalla finestra, mentre allunga le dita nella nebbia e nel ghiaccio attraverso la notte, invadendo lento e inesorabile le strade. Arriva come una condanna e non potete farci niente, Solo aspettare e pregare che tutto finisca.

E lui pregava veramente qualcuno di svegliarlo da quel brutto incubo che stava vivendo, peccato che sembrava tutto così reale, così tremendamente vero. Non c'era nessuno a fargli compagnia quella sera, solo un grande senso di nausea e un mal di testa che lo stavano accompagnando già da diversi minuti, forse ore, aveva perso il senso del tempo. La verità è che non lo sapeva neanche perché era lì, ad aspettare qualcosa che non sarebbe mai arrivato o forse meglio dire qualcuno.

Anche questa volta non sarebbe arrivato nessuno. Ma Jungkook non era scemo, non stava più aspettando nessuno. Sorrise amaro verso il cielo dove sapeva l'avrebbe trovato e sperava che anche lui gli stesse sorridendo con quel suo fare che tanto l'aveva fatto innamorare.

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