𝗍𝗐𝖾𝗇𝗍𝗒-𝗈𝗇𝖾

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narratore pov

dopo circa cinque minuti le sirene si sentono fuori casa.

il ragazzo percorre l'ultimo gradino e con il suo esile corpo tra le braccia, esce fuori per portarla via il prima possibile.

«resisti angelo mio, ti salveranno»

la posa sulla barella mentre i soccorsi la partono subito via.

il ragazzo prende il necessario non dopo aver chiuso la casa e torna verso la sua, per poi salire in macchina e arrivare all'ospedale.

arriva vicino alla porta nella sala in cui la stanno cercando di salvare.

la testa gli fa male.

le lacrime agli occhi gli impediscono di vedere bene quello che succede.

si lascia scivolare sul muro con le mani tra i capelli, scoppiando in un pianto pieno di dolore e pentimento.

«non lasciarmi ti prego, sei l'unica cosa che mi resta»

[ ~ ]

dopo svariati minuti passati in agonia le porte si aprono.

la dottoressa si china verso il ragazzo iniziando a parlare.

«per ora è stabile, il suo corpo presenta altre cicatrici di tagli, alcune sono vecchie mentre altre sono recenti infatti non sono ancora cicatrizzati e hanno ancora la crosta su di esse, dovrà rimanere sotto osservazione almeno per una settimana, altrimenti rischia di non farcela»

il ragazzo fissa il pavimento nel mentre le parole della donna accanto a lui rimbombano nella sua mente.

«è tutta colpa mia» sussurra quasi ignorando le sue parole.

«non è colpa tua, tu l'hai salvata»

«ma sono io che l'ha portata a questa scelta, i-io ho bisogno d'aria» dice correndo fuori.

esce ma si ritrova quasi subito bagnato a causa della pioggia improvvisa.

le sue lacrime si fondono alle goccioline della pioggia e preso dalla rabbia e dalla paura sale in macchina dirigendosi a qualche chilometro dall'ospedale, nel tentativo di porre fine a tutto questo.

𝗇𝖾𝗏𝖾𝗋𝗆𝗂𝗇𝖽 - 𝗉𝖺𝗒𝗍𝗈𝗇 𝗆𝗈𝗈𝗋𝗆𝖾𝗂𝖾𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora