"Vieni e salvami, Selene. Il tempo sta per scadere. Seguimi." La voce si sfumò per via dell'acqua che si frantumava negli scogli e il nero avvolse il sogno. Pensavo di starmi svegliando, ma non fu così quando davanti a me vidi la luna piena che imponente stava per toccare il mare, sarei rimasta a vedere quella scena per ore, se non fosse che ora la voce ripeteva la stessa frase con urgenza e un tono disperato. Man a mano che si susseguiva ciò la luna assumeva un colorito sul blu, la mia testa iniziava a girare, le immagini si facevano gradualmente più sfocate, la voce alzava di ottave e poi nulla.
Un urlo, mi svegliò e solo dopo essermi ristabilizzata capii che io ero la generatrice del suono. Come uno zombie, mi trascinai in bagno per rendermi decente, con le immagini del mio incubo che non mi lasciavano mai sola, proprio come lui stesso mi tormentava dal giorno in cui avevo messo piede in casa.
Nei primi giorni familiari e amici mi avevano provato a contattare, ma non avevo mai risposto. Dopo aver spostato i numeri da sim a telefono, tolsi la sim e la buttai in mare, lasciando perdere definitivamente le mie tracce. Essendo sicura loro avrebbero chiamato la polizia per fare delle ricerche sulla mia scomparsa mi tagliai i capelli e mi misi lenti a contatto. Volevo stare da sola, per riflettere e perchè non avrei resistito ancora per molto in quella gabbia di cristallo.
Dopo una semplice colazione, mi misi le cuffie nelle orecchie e uscii per esploare nuovi luoghi dove passare il tempo e se la fortuna era dalla mia parte potevo trovare anche un lavoro estivo.
Mi domandavano sempre a quale università sarei voluta andare, ma non avevano mai compreso che non avevo intenzione di andarci. Volevano la figliola perfetta, non avendo mai capito che di perfetto non avevo nulla e tutto ciò che desideravo era niente più che libertà.
Con i pensieri che mi stavano divorando, non mi resi conto di essermi imbattuta in qualcuno, se non quando mi ritrovai a gambe all'aria. Mi scusai a destra e manca, mentre cercavo di riordinare il disastro combinato, mi fermai solo quando alle mie orecchie arrivò il suono di una semplice risata, che era limpida e cristallina, e forse mi sarei messa a ridere anche io se non fosse che questo chiunque stesse ridendo di me. Non con me.
"Senti, mi faresti il piacere di smetterla di spaventare i passanti, con quella tua sottospecie di ri- e l'errore più grande fu quello di alzare lo sguardo, perchè mi fece deconcentrare il solo contatto con i suoi occhi.
"Dicevi?" Mi chiese con un sorrisetto beffardo e malizioso.
"Sei più bello, quando taci."
"Fidati quando lo farò sarà solo perchè le mie labbra saranno sulle tue."
Mi ricomposi, ripresi controllo dei miei pensieri che stavano prendendo pieghe di cui non ne sono fiera, ma per essere una che ha dato solo qualche casto bacio, a delle stupide feste durante il famoso gioco della bottiglia, devo ammettere che la fantasia non manca.
"Pervertito come pochi." mi decisi a rispondere per reclamare la mia dignità.
"Questo è solo un'assaggio, Candelina."
Sentii delle notifiche arrivarmi nel telefono, perciò mi procinsi a trovarlo nella mia borsa, ma la sua risata mi bloccò, di nuovo.
"Cercavi questo?" Domandò indicando con una mano il mio cellulare che lui avidamente teneva.
"Ma sei Flash? Anzi no, non spigarmi come lo hai preso, Vorrei solamente riaverlo indietro dato che è mio." Conclusi marcando l'ultima parola, da notare che stavo trattenendo i miei istinti omicida, ma solo perchè ero in un luogo pubblico.
"Allora dovresti stare più attenta, Candelina, se è tuo lo devi proteggere. Tra l'altro dovresti ringraziare dato che sono io ad averlo e non altri; anche se in tutta sincerità non credo sarebbero intenzionati a rubare un giocattolino apri e chiudi."
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Ocean Breeze
AventuraMi è sempre piaciuto il mare, le notti di luna piena. Ha un qualcosa di calmante per me. Il suono delle onde del mare che si scontrano l'una contro l'altra mi culla in una dolce ninna nanna. Chiudo gli occhi e rintanata in questo angolo di paradiso:...