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Chongyun'pov

Ero da poco giunto nella città che avrebbe ospitato la mia nuova vita, la mia nuova casa, la mia nuova identità. Non ero estremamente felice delle scelte che avevo compiuto in passato, e la mia fama lentamente era andata a sfumarsi nel vento, come cenere lasciata in un piccolo vaso di fronte ad una fredda brezza invernale. La mia testa era completamente nel pallone, persa nei suoi più vaghi pensieri, luoghi a cui non ero mai giunto con l'immaginazione o con solo la mente.

Ammettevo però, che il posto in cui mi ero ritrovato era particolarmente bello, pullulava di meravigliosi alberi dalle chiome arancio e rosse, il mercato si trovava sull'acqua e a decorarlo c'erano strani laghetti riempiti di ninfee gialle dove tranquillamente nuotavano carpe e rane, ero attirato da quel buon profumo di cibo che proveniva dai vari ristoranti, finché non notai la folla che stava intorno ai vari banchetti, la gente non mi era mai piaciuta, ma queste persone erano davvero tranquille.

Pareva quasi il paradiso se lo si guardava con occhi innocenti, ma sapevo che anche lì avrei avuto vita difficile, non conoscevo la parola "amore" e mai mi ero posto la fatidica domanda di porre fine a questa inutile emozione come la curiosità, il mio cuore bramava di trovare un amore come quello che si legge nei libri, ma forse quel fardello, quel sentimento così malsano, non era poi fatto per me.

Tra un pensiero e l'altro mi accorsi in fretta di essere davanti all'abitazione della famiglia che mi avrebbe ospitato come "cameriere" per il loro figlio, sapevo poco e nulla, il ragazzo aveva all'incirca diciassette anni e oltre al fatto che fosse viziato e carismatico non mi era stato detto altro.

La casa si trovava sul lago, pareva quasi galleggiasse in mezzo ad esso, finché non mi accorsi del fatto che stava sopra un isolotto, ai lati c'erano due navi con le tele tirate, l'attraversamento era un immenso ponte in pietra decorato da un tettuccio rosso e nero retto da due pilastri proprio al centro di esso. Il lago pullulava di ninfee gialle e pesci di tutti i tipi, appena mi ritrovai di fronte all'edificio suonai il campanello, ad aprirmi fu una ragazza dai capelli bianchi a caschetto, mi fece un leggero inchino afferrandomi la valigia.

"Devi essere il nuovo maggiordomo di Sir. Xingqui, prego, entra pure!" Esclamò dolcemente lei, la seguii chiudendo la porta alle mie spalle, la grande scalinata di fronte a me ergeva nella stanza, una chioma blu si presentó dinanzi al mio corpo, sfiguravo in confronto a quello sconosciuto, il passo fiero del ragazzo che scendeva le scale mantenendo lo sguardo sul mio viso era quasi ammaliatore, non avevo mai visto volto più bello e delicato di quello.

I capelli erano tagliati irregolari lungo il suo dolce viso, infatti la parte destra scendeva fino al collo mentre quella sinistra si fermava all'orecchio, una frangia scalava lungo la sua fronte finendo su parte dell'occhio, pozze ambrate dal taglio a mandorla, la rima cigliare era spessa, di un nero pece splendido, le ciglia lunghe, sembrava truccato, eppure era tutto così naturale. Il naso sottile, con un leggera punta all'insù, le labbra rosee erano incurvate in una smorfia accusatoria. Il fisico snello, all'incirca alto un metro e settanta, mi accorsi dopo dei lunghi orecchini oro che decoravano le sue orecchie.
Portava con eleganza una tunica dalle maniche a sbuffo, molto larghe, proprio ricadenti sulle mani, erano decorate da una parte bianca con merletti, il vestito sfumava dal nero allo stesso blu dei suoi capelli, i pantaloncini del medesimo colore si vedevano grazie allo spacco sulla coscia, sulla schiena era più lunga e divisa in due parti da ricami neri e oro, indossava dei calzini bianchi, alti fino a metà polpaccio, la gamba sinistra era decorata da un laccio attaccato alla calza, infine ai piedi calzava delle scarpe nere che mostravano parte della caviglia e più.

Mi resi conto di essere completamente avvolto da quella bellezza così pura, uno strano calore si presentò nel mio stomaco seguito da farfalle, arrossii di scatto cercando di non far notare il mio disagio.

𝕲𝖑𝖎 𝖆𝖒𝖆𝖓𝖙𝖎 𝖉𝖊𝖑𝖑𝖊 𝖖𝖚𝖆𝖙𝖙𝖗𝖔 𝖉𝖊𝖑 𝖒𝖆𝖙𝖙𝖎𝖓𝖔 [Xingyun]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora