Il tempo passa in fretta

Il richiamo delle anime

<<Il sangue ribolliva nel mio cuore. Il respiro si faceva freddo come il giorno più freddo d'inverno. I miei muscoli si stavano contorcendo come le giostre ad un Luna Park. Tutto intorno a me sembrava bruciare. Il mio pensiero si mischiava con i miei sentimenti, rabbia, disprezzo, amicizia, amore, delusione, era tutto un' insieme, un' insieme di cose che facevano salire il mio istinto e la mia rabbia; Spalancai le mani le rivolsi verso il basso con il palmo aperto, sentivo l'adrenalina salire in me. Sentivo quell'energia che non sentivo da tanto tempo, sentivo che c'era qualcosa che non andava sentivo che tutto ciò era troppo. Ma non riuscì a fermarmi lo scaraventai a terra, gli armadietti di scuola si aprirono e qualsiasi cosa c'era dentro volò via con una forza talmente forte che sembrava un uragano di libri scolastici. Si mise davanti a me, chiuse gli occhi, aveva i capelli viola, indossava una strana collana con un una pietra colorata, indossava un vestito tutto giallo ocra le arrivava un po' più sotto delle ginocchia, alla mano sinistra portava un bracciale d'orato che si collegava al suo dito medio, indossava sempre degli orecchini con dei fiori, ogni volta ne cambiava uno e indossava sempre quelle buffe scarpette da ballerina, portava sempre i colori del mondo con lei, aveva quasi sempre il sorriso sul volto, perché quasi sempre? Oh beh, ogni tanto nel cielo c'è bisogno di pioggia. Quella prima volta che si mise davanti a me mi diede tranquillità, mi calmò e a tutto d'un tratto tutta quella furia svanì, come quando dopo un tuono arriva il lampo. Eh bene sì, questo è come ho incontrato Lita, la miglior strega che conoscevo, ma purtroppo Lita morì, in quella guerra che portò con se milioni di streghe e stregoni morti, ma portò via una strega importante, non solo la mia ragazza ma anche la futura regina di Netolia e io sarei stato suo marito. Aveva solo 21 anni, ancora mi ricordo quella volta che mi scompigliò i capelli e mi disse con tono serio " Rob andiamo a bere un cappuccino?" la guardai, presi le chiavi della macchina e le risposi con tono soddisfatto " ma ti muovi? Guarda, che dopo si raffredda" ricordo che corse verso di me e mi diede un bacio a stampo. Ci conoscevamo da quando avevamo 12 anni ma trovare il coraggio di dichiararmi solo quando ne avevo 16 anni. Non era solo la mia fidanzata ma era la mia migliore amica, era mia madre, era mia sorella, era  mia nonna, era la mia amica, era mia zia, era mia cugina, lei era praticamente tutto, il 'tutto' che sarebbe diventato il mio ' per sempre'. Ricordati di me piccola Lita>>. Mi asciugai le lacrime e poi tornai al mio posto aspettando le parole dei superiori che stavano celebrando i funerali. <<Ora ti prego torna da noi, torna qui, mostrati>> urlava il coro dei superiori. L'enorme cerchio di streghe e stregoni si prende per mano e ripetono le stesse parole << Ora ti prego torna da noi, torna qui, mostrati>>, le voci sono mischiate a miliardi di emozioni. Subito dopo qualche minuto apparve lo spirito di Lita che posò per terra un fiore, quel fiore scomparve dopo qualche istante insieme allo spirito di lei. Mi scende una lacrima e poi un'altra e poi un'altra ancora, quindi per riprendermi chiudo gli occhi per un minuto, e nel mentre un'altro superiore nomina il nome di un altra persona deceduta ieri, perchè si, Lita morì ieri, della guerra rimangono le macerie, la vittoria, un'intera città distrutta e i milioni di defunti da ricordare e onorare. Continuai ad ascoltare il richiamo delle anime, mentre ogni tanto ripensavo al dolce sorriso della mia amata.

 << Ricordati che ciò che ti distrugge ti ricostruisce >> Passarono 4  anni dopo quella guerra e questa mattina stavo pensando alle parole che mi disse Lita quando avevamo 17 anni, aveva ragione, aveva ragione perchè ciò che mi ha distrutto mi ha dato la forza di rialzarmi. Le sue parole mi diedero il coraggio di aiutare suo padre, il Re, e diventai il suo 'fidato'. La città si rialzò, le persone erano felici, ma io no, a me Lita mancava e mi manca, ma devo ricostruire dalla mia distruzione.