L'inizio

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Bea- Era il primo giorno di scuola. Inizio molto banale vero? Vabbé dai, per evitare commenti inutili passo la parola al narratore.

Narratore- Il primo giorno della scuola superiore Bea entrò in classe tra gli ultimi e si sedette in una postazione a suo parere appropriata. Intorno a se aveva dei perfetti sconosciuti, tutti ansiosi quanto lei di iniziare un nuovo anno con gente mai vista prima. L'unica persona che conosceva era Daniele, vecchio compagno delle medie.

Bea- "Saranno tutti degli idioti?" "Mi accetteranno?" "Speriamo non siano come i miei compagni delle medie..."

Narratore- Tra un pensiero e l'altro, guardò fuori dalla finestra per vedere... nulla di interessante. A questo punto l'unica cosa che avrebbe potuto fare era guardare dritto davanti a sé, e così fece. Guardò avanti sempre e comunque. Gli insegnati entrarono e uscirono, si presentarono e chiacchierarono. Persino il preside entrò ad augurare alla classe un caloroso benvenuto, e lei gli rivolse uno sguardo, lo ringraziò, ma nulla di più. Non guardò in faccia nessuno, finché non arrivò la pausa.

Daniele- Hey Bea come va?

Bea- Tutto bene dai. A te come sembra la classe?

Daniele- Non saprei... non ci siamo nemmeno parlati.

Bea- Beh secondo me s-

Crissy- Ciao Daniele! Ti ricordi di me? Sono Costanza delle elementari.

Daniele- Ah sì... Ciao Costanza. Ma perché ti fai chiamare Cristina?

Crissy- Beh perché quello in realtà è il mio primo nome. Costanza è il secondo.

Daniele- Ah ho capito.

Crissy- Ciao io sono Crissy.

Narratore- disse Crissy girandosi verso Bea.

Bea- Io sono Beatrice, ma puoi chiamarmi Bea.

Crissy- Ciao Bea.

Narratore- Quella era la prima interazione che Bea aveva avuto con un compagno di classe al di fuori di Daniele.

Narratore- Ad ogni pausa tra una lezione e l'altra, Bea è rimasta al fianco di Crissy, che tra l'altro era seduta nella fila dietro di lei, la quale a sua volta stava accanto a Margherita, un'altra loro compagna. Le ore passavano, e Bea chiacchierava con Daniele, suo vicino di banco, Crissy con Leonardo, ragazzo seduto subito dietro di lei, e Margherita parlava con il suo gruppetto di amici. Margherita infatti era l'unica che conosceva più di una persona all'interno della sua classe, e si era appositamente seduta vicino a loro. In tutto questo, Bea aveva adocchiato una ragazza di nome Deborah, che le sembrava simpatica, ma anche lei era appiccicata a qualcuno, due persone per la verità. Deborah stava con Carlotta e Luca, due perfetti sconosciuti con cui però sembrava andare d'accordo.

Bea- Per ora che idea vi siete fatte della classe?

Chiede Bea alle sue due compagne

Crissy- Beh che dire... ancora non li conosciamo quindi non ho alcuna opinione. Ad ogni modo posso dire che mi sembrano simpatici.

Margherita- Io sono d'accordo con Crissy. Non ho idea di chi siano o come siano fatti realmente, ma mi sembrano delle brave persone.

Bea- No perché io non so che pensare. Ho solo paura che siano come i miei compagni delle medie. Le medie erano un'inferno...

Narratore- Il tempo vola, e arriva il momento di tornare a casa. Bea, Margherita e Crissy si avviano, ma ad un certo punto le loro strade si separano. Come molti studenti della sua scuola, Bea aveva bisogno di prendere la metro per tornarsene a casa, e quindi salì con molti altri ragazzi. Quello nella metro, fu il primo incontro tra Bea ed Edo.

Edo- Oh ciao! Ti ho visto in classe oggi, sei nella 1H vero?

Bea- Ciao. Sì, sono proprio io.

Edo- Bene. Io mi chiamo Edo, piacere di conoscerti.

Bea- Io sono Bea.

Narratore- La loro prima interazione fu breve e la seguì un silenzio abissale tra i due, che a Bea sembrava durare un'eternità. Dopo un po' di tortura silenziosa, Bea si girò e vide Edo che parlare con altri loro compagni, anche loro sulla via di casa.

Narratore- Alla fermata, Bea non scese frettolosamente, ma scese in maniera calma senza correre. Una volta scesa, si voltò indietro giusto per vedere la metropolitana partire, e portare via con se anche i suoi compagni.

Narratore- Quella sera, Bea ebbe un po' su cui riflettere, ma rispose ad ogni singola domande che le veniva in mente con un "Non lo so, lo scoprirò più avanti." Fece lo zaino per il giorno dopo, cenò, guardò un po' di televisione, e poi si ritirò nei suoi appartamenti per andare a dormire.

Tipica storia di un amore teneroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora