Fradicio
sotto questa pioggia incessante
i vestiti pesano il doppio
due velocità
tra quella fredda pioggia che dall'alto divora
e quella che brucia di sale
scende dagli occhi
e veste l'intero corpo
guardo i passanti
sono tutti asciutti
e io lentamente sento
quel freddo penetrare le ossa
sensazione quasi di marcire
cerco di uscire da quel vestito
cucito su misura per me
servendosi delle mie lacrime
ma ogni mossa è sbagliata
palleggiato come in un flipper
sudicio straccione dei sentimenti
nessuno ne apprezza il tocco
e io continuo a smarrire la via
non c'è un posto per me
e guardo la mia casa in foto
così vicina e lontana
eterno dualismo che spezza
non vi è luogo dove riposare
non vi sono ossa benevole
o sguardi confortanti
perso in quel nero bagnato
una negazione al petrolio
per quanto io fissi quegli occhi
quasi da Ville Valo
sono sempre qui
quel azzurro quasi ghiaccio
pare non possa portarmi
lontano da qui
come fece col Titanic
amore suicida
vinaccia e penacea
accendete quel nero
bruciatemi
accedente quel vischioso oro nero
chissà che le annerite ossa
possano trovare una casa
dove
la mia anima di vetro fallisce
che il fuoco sciolga queste vesti
e lasci di me il nulla
che nessuno può più ferire
che nessuno continuerà a ricordare
perso nel niente
ceppo d'albero
che nessuno conosce
in questa foresta di salici piangenti
lasciatemi qui
dove non esisto
bagnato da queste lacrime
che nessuno vuole asciugare
By
Ian Marchi
12/04/2018
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Ronin Dell'anima - 魂の浪人 _ Tamashī no rōnin
شِعرVetrina per le mie poesie, vecchie e nuove, come mi sento ispirato a postarvele. i temi saranno variegati con principalmente testi che parlano d'amore o solitudine ma anche altro Ho sempre definito la mia corrente il Memento Amori o il Tears On Pape...
