prologue

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camminando lungo la strada buia di seoul, jeno raggiunse un seven eleven così che potesse comprare qualcosa da mangiare

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camminando lungo la strada buia di seoul, jeno raggiunse un seven eleven così che potesse comprare qualcosa da mangiare.

anche se comprava la stessa cosa ogni sera, a lui non importava. ciò che importava è che fosse cibo, e a lui piaceva ogni cosa.

no, non era povero. no, non gli mancavano i soldi.

semplicemente, a jeno piaceva il ramen.

e mangiarlo ogni sera non lo avrebbe ucciso, giusto?

allontanando via ogni pensiero, jeno entrò nel seven eleven e si diresse direttamente verso la sezione nella quale si trovava il ramen che voleva.

aprì la ciotola e la riempì con acqua calda prima di andare dal commesso.

il commesso, era un'altra ragione per il quale jeno si recava lì ogni sera.

era dannatamente carino, sembrava anche un po' femmineo forse. questo ragazzo non sembrava affatto qualcuno che lavorava per un supermercato. jeno si chiedeva come mai lavorasse in un posto del genere. ma non si lamentava.

era davvero carino con i suoi occhi color cioccolato, le labbra rosa e carnose ed uno dei sorrisi più carini che avesse mai visto.

jeno ammise che se non fosse stato per il commesso, non sarebbe andato lì tutti i giorni.

posizionò la ciotola sulla cassa, il commesso la guardò stranito e disse "è la venticinquesima volta questo mese, smetterai mai di mangiarli?" chiese mentre jeno canticchiava.

"vengo qui ogni giorno. guarda che giorno è oggi" disse jeno. il ragazzo guardò il calendario alla sua sinistra sbuffando, quando notò che in effetti era il venticinque del mese.

"e quando verrai licenziato, forse smetterò". borbottò a bassa voce, ma il commesso non riuscì a sentirlo.

il commesso serrò le labbra, passando lo scanner sul codice a barre, mentre jeno gli passò i soldi subito dopo.

jeno prese la ciotola di ramen fumante tra le mani prima di ringraziare sottovoce il ragazzo.

appena si voltò per andar via, il commesso lo raggiunse toccandogli la spalla.
"hey uhm, hai dimenticato le tue bacchette" borbottò, facendo diventare il viso di jeno completamente rosso dall'imbarazzo.

"ah...non stavo prestando attenzione" jeno andò verso la zona dove si trovavano le varie posate e prese un paio di bacchette.

poi ringraziò timidamente il commesso e stava per andar via, ma non prima di leggere il nome sulla sua targhetta.

na jaemin.

"jaemin..." borbottò tra sé e sé quando si allontano abbastanza dal supermercato, sorridendo leggermente quando pronunciò il nome del commesso.

ramen | nomin [trad. ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora