Verde.
Tutto quello che Louis vedeva era verde.
Verde come i prati in primavera, come gli smeraldi appena raffinati, come le vecchie bottiglie di vino che suo nonno portava a casa loro quando veniva a trovarli.
Ma con il tempo, Louis aveva imparato ad associare quel colore così particolare anche a qualcun altro.
All'improvviso gli sembrò di essersi seduto in un cinema buio, in una delle vecchie poltroncine rosse, dove stavano proiettando un trailer della storia della sua vita.
E Louis era seduto lì, come un qualsiasi spettatore. Solo che quella era la sua storia.
Lui era il protagonista.
La prima volta che era salito su una bicicletta. Sentiva ancora la stessa emozione e sensazione di avercela fatta di quel bambino di sei anni.
Un ricordo più sfocato degli altri.
Un viso.
Un uomo con una valigia al suo fianco che lo salutava e gli diceva di volergli bene.
- Ci rivedremo presto Lou -
E quel presto risultò essere più di 10 anni dopo.
Buio e luce.
Si ritrovava illuminato da un faro, nella sua vecchia scuola, e uno spettacolo era in pieno svolgimento. Louis era uno dei protagonisti.
Ricordò con orgoglio quella prima volta sopra un palcoscenico. Come si era sentito speciale e a suo agio con il pubblico. Il luogo migliore dove fosse mai stato.
Ora si trovava a casa sua.
Le sue sorelle erano sedute tutte intorno al tavolo, sua madre al suo fianco. La cena si stava svolgendo in modo tranquillo, quando quest'ultima si rivolse al figlio maggiore.
- Louis, devo dirti una cosa ma promettimi di non arrabbiarti - esclamò con tono tremante.
Il figlio diciottenne si girò ad osservare la madre preoccupato, perché quando diceva così finiva sempre con l'arrabbiarsi.
- Che hai fatto stavolta mamma?- chiese stancamente.
Lei serrò gli occhi, dicendo tutto d'un fiato - Ti ho iscritto ad X-Factor -.
Gelo nella stanza.
Non poteva crederci.
Si alzò dalla sedia di scatto e voltò lo sguardo furente verso sua madre.
- Lo sai che non sono sicuro di poter cantare davanti a tutte quelle persone! Avresti dovuto consultarmi prima di fare di testa tua! - sbottò, prima di voltarsi e salire le scale verso camera sua a grandi falcate, lasciando tutti a bocca aperta.
Mesi dopo.
Era il giorno dei provini.
Dire che Louis fosse nervoso era un eufemismo. Non la smetteva di stare fermo un secondo e di torturarsi il ciuffo con le mani sudate e tremanti.
Fino a quando decise di andare ia sciacquarmi le mani e il viso nei bagni degli studi.
Tentò di aprire la porta invano, perché qualcosa la bloccava dall'altra parte.
STAI LEGGENDO
Amnesia
FanfictionDue ragazzi, la cui vita sembrava aver finalmente preso la piega giusta dopo anni di sofferenze, si ritrovano al punto di partenza a causa di un incidente in cui uno dei due ha perso la memoria. Riuscirà l'altro a far ritornare la bussola puntata ve...