ᴄᴀᴘɪᴛᴜʟᴜᴍ xᴠ: ᴜᴛ ᴛᴜɴᴄ ᴛᴇ ᴀᴍᴀʙᴀᴍ ɪᴛᴀ ᴇᴛɪᴀᴍ ɴᴜɴᴄ ᴛᴇ ᴀᴍᴏ

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⚠️⚠️ ALLERTA SPOILER AOT: nello 'spazio autrice or something like that' alla fine del capitolo, menzionerò degli spoiler che non sono ancora stati trattati dall'anime⚠️⚠️

⚠️A questo punto della storia avevo bisogno di un antagonista e ho scelto una Mikasa yandere, pur amando il suo personaggio in AOT⚠️

📃Capitolo 15: Come allora ti amavo, così ora ti amo📃

*Flashback*

𝐴𝑒𝑟𝑒𝑛'𝑠 𝑃𝑂𝑉
"Chiudigli gli occhi ragazzo, è morto."
E obbedisco.

Inizialmente non ho provato niente, non riuscendo a realizzare.
Subito dopo mi sono preso qualche istante per guardarlo: dal suo viso sembra solo profondamente addormentato.

'Finalmente ti farai una dormita come si deve, Levius'.
A pensarla così, ho quasi sorriso tra le lacrime.
Sono contento che almeno non abbia sofferto, che non sia stato ucciso, che sia morto da eroe.

L'ho stretto al mio petto ancora una volta per portarlo in strada, magari consegnarlo a qualche parente.

Ma, dopo aver fatto pochi passi, ho sentito tirarmi un lembo della tunica.
Ho smesso improvvisamente di camminare, rimanendo in piedi al centro di uno spiazzo creatosi tra la folla.

Ho guardato le sue palpebre aprirsi per rivelare quei bellissimi occhi: nelle sue pupille riesco a vedere la mia immagine, grazie più alla luce del rogo dietro di me che a quella del sole, che ormai sta tramontando.

Lo ammiro per qualche secondo, e ricomincio a piangere mentre lui continua a stringere quel lembo di tunica.
Avrei voluto che durasse per sempre, ma siamo stati interrotti dai suoi amici che mi sono venuti incontro correndo.

"È ancora vivo"
"Certo che è ancora vivo, questo qua è duro a morire: se l'è cavata questa volta come molte altre volte.
Portalo là in fondo ragazzo, chiedi un carretto.
Lo faremo visitare da un medico il prima possibile."

*Qualche ora dopo, alla villa di Levius*

La madre se la caverà: si assomigliano così tanto, come due gocce d'acqua.
Hanno probabilmente anche lo stesso carattere burbero con tutti, meno che con le persone a cui tengono.

Era semi cosciente quando il medico gli ha amputato terzo e quarto dito della mano sinistra, e io ero là a tenergli il braccio immobilizzato al tavolo.
Tutta la notte ho vegliato su di lui, baciandolo sulla fronte, sulla guancia e sulle labbra ogni tanto.

"Grazie per essere sopravvissuto, te l'avevo detto che non avevo ancora finito con te...
Mi stai anche facendo piangere.
Ti ricordi quando mi dicesti che ti saresti vendicato per averti rubato il cuore..?
Va bene che sei permaloso, ma così è un po' troppo"

*Fine flashback, è l'alba del giorno successivo.
Si sta facendo la conta dei danni e dei morti*

𝐿𝑒𝑣𝑖𝑢𝑠' 𝑃𝑂𝑉
Porca troia, che male alla testa.
È ancora peggio delle altre volte, e sembra tutto concentrato solo a destra.
Sento un sacco di voci, e mi stanno disturbando.

Cerco di raccogliere le forze, come per svegliarmi da un incubo, per sibilare un:
"State... zitti..."

Mentre cerco di aprire gli occhi, vedendo tutto sfocato, sento tutte quelle voci urlare il mio nome all'unisono.
"Ho detto... di stare zitti"

"Sì, si sta comportando come al solito.
È il solito Levius"
"Mamma..?"
"Smettila di chiamarmi mamma, hai trent'anni suonati"

Sento delle risatine e sgrano gli occhi per individuare chi stia ridendo di me e fargliela pagare, ma non riesco a vedere quasi nulla.
"Forse la luce gli dà fastidio, qualcuno gli ripari gli occhi con una mano"

《 845 𝐬𝐞𝐬𝐭𝐞𝐫𝐳𝐢 》|𝐄𝐫𝐞𝐫𝐢| |𝐑𝐢𝐫𝐞𝐧| |𝐋𝐞𝐯𝐢𝐱𝐄𝐫𝐞𝐧| |𝐀𝐎𝐓| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora