[thoughts: part two]

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Restai al parco ancora per un po'. La musica si faceva sempre più viva nelle mie orecchie e più cercavo di non pensare a lui più i testi lo citavano. Era stressante. Era come se tutto mi riportasse a lui, come se lui fosse il centro del mio mondo e tutto doveva ruotare intono a lui.

Quando ormai era ora di pranzo raccolsi i miei pensieri sparsi ormai tutt'intorno a me e decisi di tornare a casa per non far preoccupare mia madre. Tornato a casa l'odore del riso che proveniva dalla cucina mi fece svegliare un po' dai miei pensieri: niente più Todoroki, niente più film mentali, solo il buon cibo di mia madre:
-Izuku mi stavi facendo preoccupare!
-Scusa mamma non volevo.
-Devi uscire stasera?
-Io-
Per poco non mi ero scordato dell'uscita con Todoroki. Allora i pensieri ri iniziarono  a uscire dalle piccole cellette del suo cervello e i film ri iniziarono a girare:
-Si. Devo uscire con Todoroki, ci siamo incontrati oggi al parco per quello sono arrivato in ritardo.
-Oh va bene, dopo potresti passare a prendere del latte per fare una torta? Pensavo ne fosse rimasto almeno un bicchiere ieri ma mi sbagliavo..
-Oh certo.

Finito di mangiare e sparecchiare mi precipitai in camera. Non sapevo cosa mettermi per uscire, non sapevo cosa avremmo fatto, non sapevo a che ore dovessi uscire e non sapevo dove ci dovevamo incontrare. Ero un disastro. Decisi di mettere una felpa nera e un paio di jeans. Mi diressi in bagno e mi feci una doccia calda. Tutti i pensieri che avevo mi scivolarono addosso con l'acqua. Uscito dalla doccia mi asciugai e mi vestì. Quando prendo il cellulare in mano trovo un messaggio da Todoroki
Todoroki<3
Sono giù, scendi

È giù. Devo scendere. Spero con tutto il mio cuore che stia scherzando, mi affaccio alla finestra e vedo che non era così. I suoi capelli non erano divisi perfettamente a metà a causa del vento che li aveva scompigliati, il suo maglione a collo alto lo faceva sembrare più carino del solito e vedendomi fece un piccolo sorriso scuotendo la sua mano per salutarmi. Io risposi timidamente al saluto e mi precipitai giù dalle scale urlando "Mamma c'è Todoroki giù, ci vediamo stasera" e ricevendo in risposta un "Ricordati del latte!".

-Hey Midoriya.
-Hey
-Non hai freddo così?
-Non credo
-Mh ok
Todoroki mi avvolse le spalle con il suo braccio e mi guidò verso una strada che non prendevo mai. Non sapevo se quello fosse davvero un appuntamento, probabilmente non lo era, Todoroki non era un tipo da appuntamenti o cose così ma quel gesto mi aveva scaldato il cuore. Volevo che quel momento non finisse mai e che restassero così per il resto della sua vita. Ma non era possibile. Arrivammo in una piazza abbandonata piena di erbaccia. C'erano delle vecchie altalene e una piccola casetta in legno per i bambini che andavano a giocare li.

Io e Todoroki ci sedemmo su un muretto vicino alle altalene e iniziammo a parlare del più e del meno.

Era come pensavo. Quando stavo con lui mi dimenticavo di tutto e il mio cuore si riempiva di gioia. Non avevo nessun brutto pensiero nella testa. Anzi, non pensavo a nulla. Riuscivo solo a vedere la sua velata felicità in quei suoi magnifici occhi e il suo sorriso che ogni tanto faceva capolino sul suo splendido viso. Riuscivo solo a pensare a quanto volevo che quel momento non finisse mai.

Il tempo passò troppo velocemente e ci ritrovammo alle 9 ancora lì a parlare:
-Midoriya, che ne dici di andare a mangiare qualcosa?
-Oh si, certo.
Mi alzai un po' a malincuore e il freddo mi colpì improvvisamente, come se per tutto quel tempo non esistesse nulla se non io e lui:
-Hey, io l'avevo detto che avresti avuto freddo.
-Già ma non importa davvero io-
Prima che potessi finire di parlare si risedette e mi fece sedere su di lui per poi abbracciarmi, mettermi la sua giacca addosso e creare un piccolo fuocherello per riscaldarmi. La mia mente fece partire 800 film mentali ma non volevo pensare ad altro. Volevo solo godermi questo momento a pieno:
-Andremo a mangiare più tardi, a meno che tu non abbia davvero fame.
-Va bene così.
-Ok, va bene.

Dopo mezz'ora passata a coccolarci decidiamo che era ora di andare a mangiare. Mi alzai, feci per togliermi la giacca ma Todoroki mi fermò:
-Non posso riscaldarti tutto il tempo, il massimo che posso fare è darti la mano e la mia giacca. Quindi tienila.
Quella frase mi aveva riscaldato il cuore. Amavo quando si preoccupava per me.

In un paio di minuti arrivammo in un ristorante poco lontano dal centro. Non sembrava un locale di lusso come quello che mi sarei aspettato da un Todoroki, semplicemente una piccola locanda come quelle delle fiabe. Non sapevo dell'esistenza di questo posto ma mi faceva sentire in qualche modo a casa.

I guess I should stop
Looking out for you
Like I always do
When will you

La musica mi faceva sempre questo effetto: trovava sempre un modo per adattarsi alla mia vita, ai miei sentimenti, alle mie paure. Era come un pilastro fondamentale e non ne ero dispiaciuto. O almeno, non finchè questo non andava a mio discapito. La musica può far bene, ma può far anche soffrire, e capita spesso. Nonostante questo, però, è una delle poche cose che ancora riesce a farmi andare avanti e ad intrattenermi come fossi un bambino.

Start looking out for me too
Instead of leaving me staring at my shoes

Just the way you're glancing at me
Something about you

-Ci sediamo in quel tavolo li infondo?
-Va bene
Ordiniamo e pensai alla cucina di mia madre: in effetti nessuno poteva rimpiazzarla ed era da tanto che non mangiavo in un ristorante, quindi non mi aspettavo granchè:
-Sicuramente non sarà come la cucina di tua madre, stai pensando a quello, vero?
-Come fai a saperlo?
Chiesi e tutti e due iniziammo a ridere:
-Intuito, credo.

La cena arrivò, noi mangiammo parlando di tutto e il momento di arrivare a casa purtroppo arrivò. Todoroki mi accompagnò solo per un tratto di strada dato che anche lui doveva tornare a casa. Ci fermammo in un incorcio per salutarci:
-Stasera è stato bello, dovremmo rifarlo.
-Si, è piaciuto tanto anche a me.
-Io devo andare adesso, mandami un messaggio quando sei a casa.
-Va bene.
-Perfetto. Ci vediamo, Midoriya.
Disse per poi darmi un bacio sulla fronte e avviarsi per la strada di casa sua.

Arrivai a casa per un pelo. Le mie gambe erano di gelatina e non riuscivo a camminare come si deve, quel bacio mi aveva completamente fuso. Entrai in camera e notai di avere ancora la sua giacca addosso. La tolsi e mi misi il pigiama. La mia faccia era più rossa dei capelli di Kirishima. Presi il telefono e con le mani tremanti aprii la chat di Todoroki:

Sono arrivato a casa

In men che non si dica Todoroki mi rispose:

Va bene, buonanotte Midoriya<3

Notte<3

Non riuscivo a credere che Todoroki mi avesse mandato la buonanotte. Era davvero strano. Mi addormentai dopo poco abbracciando la giacca di Todoroki. Il suo profumo riusciva a calmarmi e mi piaceva sentirlo. Mi chiedo se anche a lui piaccia il mio odore...

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Spazio Autore
Anyeo! Buongiorno, buonasera, buonanotte, buonqualsiasiorariovoistiateleggendoquesto, questa è la seconda parte della mia Tododeku sempre per la felicità di Kei

&quot;oh dear diary, I've met a boy&quot; - tododekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora