*OPEN DOOR*

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Norah non aveva orari, viveva con la nonna e la diligente sorella Ari.

Quella sera se ne stava seduta sulla panchina a fumare una delle sue immancabili sigarette, irrequieta.

"Voglio fare qualcosa per me, e per gli altri! Sono molto più in gamba di un sacco di miei coetanei maschi, eppure per tutti, l'idea più desiderabile per una donna dovrebbe essere semplicemente quella di trovar marito e pensare alle faccende domestiche. Certo, come no."

Spense la sigaretta stizzita e con una stiracchiata e uno sbadiglio si avviò verso casa. Era già buio.

Era molto carina ma abbastanza stravagante da non essere troppo popolare tra i ragazzi della sua età. Capelli rossi spettinati ed occhi verdi, ipnotici. Aveva un'intuizione molto sviluppata, ma quello che metteva a disagio le persone era la sua particolare propensione a capire le intenzioni, anche le più nascoste, comportandosi spesso in modo poco diplomatico.

Troppo presa dai suoi pensieri non si accorse dei due malviventi che la stavano seguendo da un po'.

"Hey ma quanto sei carina! Ci tieni compagnia in questa serata così fredda?"

Norah riconobbe uno dei due, era uno sbandato che viveva non lontano da casa sua.

Aumentò il passo.

"Avanti, tanto ti prendiamo, ti conviene essere gentile fin da subito con noi!"

"Maledizione!" pensò con il cuore in gola "Se mi metto a correre mi raggiungeranno in men che non si dica. Però sono grossi, non dovrebbero essere agili"

E dopo qualche metro di corsa, con un paio di balzi salì tettoia di una vecchia locanda.

"Scendi da lì, gattina!" disse uno.

E l'altro: "Tranquillo Kojuro, so io come farla scendere" Detto questo, le puntò dritto dritto una pistola.

"Abbastanza convincente?" Le disse con sorriso maligno.

Norah strizzò gli occhi rannicchiandosi, e riecheggiò uno sparo.

Li aprì piano. "S...sono viva!"

Vide il malvivente disarmato.

"Scappa idiota!" si dissero l'un l'altro, e si dileguarono nel buio.

Una macchina scura. Poliziotti, forse.

"Scendi pure, è tutto finito" la rassicurò il passeggero

Il suo sguardo fu rapito dallo strano personaggio seduto dietro.

Scese con un balzo e si avvicinò alla macchina. Dietro c'era seduto anche un altro ragazzo, molto bello, che le disse con fare amichevole: "che ci fai in giro da sola a quest'ora? Dovresti saperlo che non è molto raccomandabile!"

Percepì qualcosa di misterioso in quegli uomini.

"Siete... poliziotti?"

"Diciamo di si" rispose con un bel sorriso quello che avrebbe scoperto chiamarsi Matsuda.

"Sentite... Ho un po' di paura ora a tornare a casa. Quello biondo lo conosco, è Kojuro Mitzuga e abita non lontano da casa mia. Non è che mi dareste un passaggio a casa?"

Si guardarono perplessi. "se fossero stati poliziotti normali me l'avrebbero chiesto loro" pensò.

-e se fossero criminali organizzati, che so, mafiosi? No, non sento di essere in pericolo. Però...-

"Dai, sali" le disse il bel ragazzo, Light. Si presentarono e si sedette dietro, in mezzo ai due ragazzi. "Che buon profumo di... TORTA!" Si girò verso Ryuzaki.

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