Il lupo

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A quella notizia, Jen si sentì cedere.
Sua madre proprio in quel momento arrivò di corsa, sorreggendola.
Com'era possibile che fosse scomparsa Maia, come era successo?
Da quando la conosceva, Maia era sempre stata una ragazza tranquilla, che non si cacciava mai nei guai, e adesso era misteriosamente scomparsa, dopo quello strano sogno.
«C..com..com'è scomparsa?» disse Jen
«Ieri notte, verso mezzanotte, si è allontana di casa e si è diretta verso la foresta di Greentree.»
Anche se Jen conosceva il posto solamente da quell'estate, sapeva bene che in quel bosco scomparivamo sempre persone e succedevano cose strane.
A Jen gelò il sangue.
Era scomparsa la sua amica.
Forse morta.
Morta.
No, si disse tra se, non poteva essere morta, Maia era intelligente e non si sarebbe mai allontanata senza un motivo verso quella foresta, visto che conosceva bene i fatti successi lì.
Allora perché si era allontanata da casa?
Forse era stata rapita da qualcuno?
Non gli interessava come fosse scomparsa, voleva solamente trovarla.
Corse in camera sua e prese il suo giubbotto.
Scese in fretta le scale e si precipitò davanti alla porta, dove sua mamma stava parlando con lo sceriffo.
Jen si intromise bruscamente e disse:
«Vado a cercare Maia.»
A quelle parole, John e sua madre la guardarono come per dire che lei non si muova proprio di casa.
«Jen, tu resti a casa, c'è la polizia a cercarla, sono già sulle sue tracce.»
«È vero.» intervenne John «Abbiamo anche dei cani da segugio.» dicendolo in un modo che a Jen sembrò quasi per vantarsene.
I cani.
Ma certo, Jen era un lupo mannaro.
A volte dimenticava completamente la sua natura.
Gli venne in mente un piano perfetto, quindi disse subito:
«Ha ragione sceriffo, mi scusi.»
Il suo tono era quasi astuto.
Si girò e disse a sua mamma:
«Mamma, posso restare a casa da scuola finché non ritroveranno Maia, non credo di potercela fare.»
Jen non piangeva mai, e non si stupì che non pianse neanche questa volta.
La madre annuì, e gli disse di andarsi a cambiare.
Allora salì di corsa verso camera sua.
Non si cambiò.
Guardo fuori dalla finestra con la sua vista da lupo, e vide la macchina dello sceriffo bianca e nera, con le luci spente.
Aspettò finché John non uscì da casa, entrò in macchina e prese la strada per andare chissà dove.
Un rumore dalla porta.
Era sua madre che bussava, e se lo aspettava, visto che per ogni cosa brutta che le succedeva, sua madre arrivava sempre a consolarla, anche se non sempre ci riusciva.
Entrò, mentre Jen accese il telefono e guardò l'ora.
Erano le 9:00.
Sua madre, che di solito aveva due occhi marroni scuro (Jen li aveva ereditati da suo padre i suoi), adesso li aveva spenti, tristi.
Conosceva benissimo Maia, visto che lei e sua mamma erano amiche come lo erano Jen e Maia.
Cominciò a consolarla, dicendo che l'avrebbero ritrovata e che fosse sana, ma nella sua voce si sentiva qualcosa che scosse Jen.
Non era sicura delle parole che diceva, come se neanche lei credesse alle parole che diceva.
Per il resto del tempo in qui sua madre parlò, Jen pensava solamente al suo piano, e sperava che sua madre se ne andasse dalla camera.
Le squillo il telefono.
Grazie, penso Jen, finalmente restava sola in camera.
«È la mamma di Maia, vado a parlare fuori, continuiamo dopo a parlare noi due, okay tesoro?»
«Okay.» disse Jen, sembrando quasi felice perché restava sola.
Certo che sono un'egoista, sono felice mentre la mia migliore amica è chissà dove, pensò Jen.
Ricordò ancora il suo sogno.
Era di Maia che urlava, ma perché, e come aveva fatto a sognare cosa succedeva a Maia?
Non ci pensò su molto, e si diresse in bagno.
Non appena arrivò davanti allo specchio, chiuse gli occhi e si concentrò.
Si immagino che le orecchie a punta e gli occhi lucenti.
Sentì qualcosa che si muoveva, che nasceva dentro di lei
Aprì gli occhi.
Ecco la Jen che le piaceva, la Jen lupo, la Jen forte.
Usci a quattro zampe dal bagno, con un passo veloce e felpato.
Si affacciò alla finestra.
Erano almeno 5 metri, e si sarebbe fatta male se fosse stata la Jen normale, ma la Jen lupo non si faceva niente, era come scendere da un gradino.
Saltò, ed arrivo a terra in un modo talmente silenzioso che le sembrava di non aver mai toccato il suolo.
Annusò l'aria e cercò di sentire l'odore di Maia.
Lo percepì, verso la foresta, ovviamente.
Corse, con il passo aggraziato ma forte, di un lupo.

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