The Devil and I

Capitolo 1 - WHEN EVIL CALLS YOUR NAME

L'inferno è la ricompensa più alta che il diavolo può offrirti per essere stato un suo servo.

- Billy Sunday

Casa di Kyle, Purissima Rd, Los Altos Hills, Novembre 2015

Freddo. Sento freddo ovunque. Il mio sangue, la mia pelle, la mia anima è fredda. Ci sono dei momenti in cui non mi sento umano, non mi sento affatto un corpo fatto di carne e sangue caldo che scorre nelle vene e nelle arterie. Ma ciò non mi disturba affatto, anzi ne sono quasi felice di questa mia inumanità.

Mi piace paragonarmi all'aria, quel bellissimo elemento che ci circonda, essenziale per molti organismi... Ma è invisibile, non la puoi toccare, non la puoi afferrare. La puoi solo percepire. E la cosa più pericolosa è che non la puoi controllare. Quando decide che è ora di farsi sentire gli effetti sono disastrosi e io sono esattamente così. Invisibile per la società, senza alcun briciolo di controllo quando si osa andar contro al Serpente Nero. Tutti sanno quando lui attacca e non è per nulla piacevole essere la preda della sua caccia.

Le persone hanno timore di me, al sentire il mio nome tremano e , quando si trovano faccia a faccia con me, implorano pietà. Sono il loro incubo divenuto realtà.

Non è stato difficile essere quello che sono ora, non avendo mai conosciuto l'amore e l'affetto di una famiglia, non mi sono mai posto il problema della liceità dei miei comportamenti, non ho una morale prestabilita e impartita dalla società o da un genitore. Ho una mia morale e delle mie regole e vivo bene così.

Però ci sono delle notti in cui mi domando cosa sia l'amore, quel sentimento che ti strega come il peggiore dei veleni. Molti di essi sono letali e ho come la sensazione che l'amore sia proprio così. Vorrei sapere cosa si prova nel legarsi a qualcuno, renderlo parte della tua vita... Avere qualcuno che ti aspetta a casa la sera, qualcuno con cui ridere e scherzare nella quotidianità, qualcuno con cui poter essere davvero sinceri fino in fondo.

"Hai segreti troppo grandi per essere confidati. L'amore è una debolezza, un macigno che può portarti alla distruzione. Il legame con qualcuno sarà la tua rovina. E il Serpente Nero non si può permettere tutto ciò, lo devi mantenere al sicuro. Metti a rischio la tua difesa." bisbiglia la voce nella mia testa. A volte è così reale che sembra parlarmi all'orecchio proprio come se fosse accanto a me.

Scuoto la testa bruscamente e ritorno in me. Ruoto il collo, piano piano, lasciando defluire da me tutti questi pensieri che la mia testa non può contemplare. Lancio un'occhiata al computer, richiamato dal rumore della notifica: il carico di droga è appena arrivato nella magnifica cittadina di Bahía Tortugas, nella bassa California.

<Signore ? È permesso ?> Léon, uno dei miei collaboratori informatici, bussà sullo stipite della porta già aperta. Lui ha il controllo di tutte le telecamere piazzate a San Josè, la città sede dei miei affari, sia di proprietà della polizia che non. Un giochino da ragazzi, niente si può nascondere ai miei occhi. So tutto di tutti, è come un Grande Fratello in cui io sono lo stratega che dirige tutte le sue truppe a proprio piacere.

Faccio cenno a Léon di entrare. <Mi scuso se l'ho disturbata, volevo segnalarle questo fatto se così lo possiamo chiamare...> Si avvicina e mi porge il tablet con l'arcano in questione. È una cartella con una serie di video, tutti catalogati secondo data, ora e luogo. <Stiamo parlando delle corse Léon ?> domando placidamente mentre scorro su e giù tra i video.

<Sì signore. Ho visto movimenti potremmo dire "sospetti" da parte di una BMW M4 bianca, la stessa BMW che da quasi due mesi partecipa alle nostre gare... > si affretta a spiegare. <Definisci sospetti per favore.> <Niente, semplicemente si allena per le strade di San Josè e dintorni.> Inarco un sopracciglio. <E quindi ?> incalzo, non capendo dove vuole andare a parare. <Ho ritenuto utile farglielo vedere, è una tosta e sta vincendo un bel po di gare.> <Hai detto una? È una ragazza ?> La cosa inizia a interessarmi non poco. Mi rilasso sulla sedia, spingendo indietro lo schienale mentre afferro il bicchiere di whisky.