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Questo giorno non appare diverso dagli altri.
La scuola é affollata come sempre, e senza neanche pensarci vado alla ricerca della mia preda preferita.
Un ragazzo dai capelli tinti di rosso che é troppo debole per ribellarsi e troppo solo per difendersi.
É un ragazzo senza uno scopo nella vita. Un bersaglio perfetto.
I corridoi sono un flusso continuo di studenti e professori, gli armadietti si chiudono e si riaprono, i ragazzi parlano e ridono.
Lo cerco fino allo squillo della campana, ma non c'è alcuna traccia dello spilungone.
Le ore di lezione sono noiose senza qualcuno da sfigurare e punzecchiare.
La mia preda é scomparsa nel nulla, ed io muoio dalla voglia di poterlo prendere a parole e cazzotti.
I miei occhi volano da una parte all'altra del corridoio principale.
I miei passi rimbombano tra le pareti tappezzate di armadietti grigi.
Sono di nuovo qui, alla disperata ricerca di quei suoi occhi bassi e malinconici.
Sono diventati un'ossessione per me.
Non passa giorno in cui non desidero altro che incrociare di nuovo quelle iridi scure mentre si arrendono al proprio destino, ovvero quello di essere una mia vittima.

Le lezioni sono concluse.
La pioggia colpisce ripetutamente il mio ombrello e le strade trafficate di Seoul.
Senza nemmeno accorgermene mi ritrovo a ispezionare ogni vicolo alla sua ricerca.
Perché ci tengo cosí tanto a trovarlo?
É questa la domanda che mi assilla da tutta la giornata, seguita poi da: Dove diavolo si sta nascondendo?
Lui non ha nessuno da cui recarsi. É piú solo di un cane randagio.
I suoi occhi sono come quelli di un animale bastonato, ed il suo corpo lo conferma.
É ogni giorno piú magro e debole.
Le sue braccia sono ogni giorno diventate sempre piú piene di tagli, alla quale non ho mai fatto caso.
Ha perfino cercato di suicidarsi.
Non gliel'ho permesso.
Non ho ancora finito con lui.

Controllo l'ennesima via secondaria, trovandomi davanti ad un palazzo ancora in costruzione.
Le basi sono solide e non sembra mancare molto all'apertura.
Mi chiedo cosa diventerà.
Percorro la strada stranamente pulita a passo deciso.
In mio sguardo é puntato sulla grande costruzione, ma un particolare a terra attira la mia attenzione.
Un diario.
La copertina é sgualcita e fradicia.
Le pagine ingiallite e per fortuna non ancora zuppe d'acqua piovana.
Lo sfoglio, senza pensare a cosa potrei trovarci dentro.
La calligrafia tremolante ma ordinata mi é familiare.
Pagina dopo pagina scavo sempre piú a fondo nella vita del possessore di quel piccolo libricino.
Sembra soffrire molto.
É disperato.
Chiede perfino aiuto a quel diario.
L'ultima pagina é quella che piú mi sconvolge.
Sono scritti due nomi.
Il mio.
E quello della mia vittima.
Quello é il diario sul quale spesso lo avevo visto scarabocchiare durante l'intervallo.
Un groppo fastidioso mi si forma in gola.
É una brutta sensazione.
Chiudo quella dannata fonte di ricordi e mi osservo ancora attorno.
Si era buttato da quel palazzo.
Avanti qualche metro intravedo una presenza inquietante.
Un cadavere.
Il suo.
Gli occhi aperti e senza vita osservano il cemento grigio sul quale é atterrato.
Le braccia e le gambe in posizioni innaturali e all'apparenza dolorose.
I capelli che una volta apparivano soffici sono in parte immersi nella pozza di sangue che circonda il corpo senza vita.
La pioggia scalfisce il suo corpo inanimato senza che lui reagisca. La sua bocca è aperta, e dalle sue perfette labbra fuoriesce un piccolo rivolo di sangue denso e scuro.
Sono stato io ad ucciderlo.
Sono diventato un assassino.
Mi accuccio accanto a quella presenza triste e senza vita.
Lui mi amava.
Mi amava anche se ogni giorno io lo trattavo peggio di uno zerbino.
Come ci sono riuscito?

La mia vista diventa sempre piú fuori fuoco, e la mia mente sempre piú annebbiata dal rimorso.
Sono disgustato dalle mie stesse azioni.
Chiudo gli occhi. Come ho potuto fare una cosa del genere? Spingere a tanto un povero innocente?
A passo svelto e senza far caso a tutte le occhiatacce che mi arrivano ogni volta che mi scontro con qualcuno raggiungo la mia casa. I miei genitori sono ancora ai rispettivi lavori.
La casa é un regno di silenzio e calma.
L'esatto contrario di ció che si sta scatenando dentro di me.
Voci indefinite mi incolpano.
Mi deridono. Mi insultano.
Non posso fare altro se non ascoltare.
La mia mente non è piú lucida.
Hanno ragione quelle voci.
Sono un assassino.
Una persona spregevole senza cuore.
Cieco davanti al dolore fisico e non solo.
Lacrime amare scorrono copiose sul mio volto arido.
Sono anni che non piango.
Lui ti amava, e tu l'hai ripagato con le botte e con gli insulti.
L'hai ucciso tu.
Sei pessimo.
Non ti meriti piú di vivere.
Quest'ultima frase mi fa evadere dal mio stato di trance, convincendomi ad incamminarmi verso il bagno.
L'armadietto dei medicinali é stracolmo di scatole e tubetti di pastiglie.
Senza pensare alle mie azioni afferro degli ansiolitici ed antidepressivi, solitamente consumati da mia madre.
Senza nemmeno concedermi un sorso d'acqua butto giú quella polvere compressa, per poi afferrare degli antidolorifici altrettanto potenti.
Una dopo l'altra tutte le pastiglie da me ingoiate fanno effetto, stordendomi e facendomi crollare rovinosamente a terra.
Quel diario é stata la vera causa del mio rimorso.
Quei pochi appunti sono stati in grado di colpirmi al cuore come lame affilate.
Chiudo gli occhi, non sento piú il pavimento sotto di me. Mi sembra di cadere nel vuoto.
Un vuoto piacevole. Niente voci. Niente dolore.
Questo é l'unico modo per potermi scusare con lui.
Ho commesso errori di cui non sono nemmeno a conoscenza.
Ho rovinato la vita di un ragazzo che probabilmente neanche se lo meritava.
Ho ricambiato il favore.
Le mie parole l'hanno ucciso.
Le sue parole mi hanno ucciso.
Ora siamo pari.

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Heylà ragazzi. Questo è il capitolo finale di questa breve storia. Sinceramente mi è dispiaciuto concluderla così, ma sono convinta che le storie d'amore non sono sempre felici e perfette. L'amore va oltre alla felicità, in amore si soffre ed ho cercato di esprimere il concetto sotto il punto di vista di un ragazzo maltrattato, in questo caso Seonghwa.
Spero che questa mia piccola creazione sia stata di vostro gradimento.
Bye~

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𝐃𝐞𝐚𝐫 𝐝𝐢𝐚𝐫𝐲 •𝐒𝐞𝐨𝐧𝐠𝐉𝐨𝐨𝐧𝐠•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora