ᵛᵉ́ʳᶤᵗᵉ́˒ ᵐᵉᶰˢᵒᶰᵍᵉˢ ˑˑˑ ᵉᵗ ᵈᵘʳᵉ ʳᵉ́ᵃˡᶤᵗᵉ́ˑ

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Questa One Shot è ispirata ai primi due episodi della quarta stagione di Miraculous, due episodi intrecciati che si chiamano "mensonges" (bugie) e "verité" (verità). Detto ciò, questa OS potrebbe contenere qualche spoiler ;-;

Ringraziamo biscxttinx  per la fantastica foto XD

Buona lettura <3

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Marinette stringeva fra le braccia il suo cuscino mentre vi affondava il viso, cercando di reprimere i singhiozzi. Tutti i Qwami della Miracle Box erano ancora accanto a lei, poggiati sulla sua spalla e fra i suoi capelli, mentre con le loro zampette cercavano di abbracciarla e confortarla.

Fra lei e Luka era definitivamente finita, anche se, da qualche parte nel suo cuore, la ragazza pensava che fra loro non fosse mai iniziato nulla. Non pretendeva nulla da lei: l'unica cosa che voleva sapere era la sola e pura verità.

«la verità è l'unica cosa che non posso dirti» gli aveva risposto, facendolo rimanere così male che Papillon l'aveva colpito con una sua Akuma. E alla fine di tutto, dopo essere stato liberato da Ladybug e Chatnoir, aveva detto a Marinette che l'avrebbe aspettata quando sarebbe stata pronta.

La corvina era scoppiata a piangere fra le lenzuola ancor prima di ritrasformarsi nella sé di tutti i giorni, aveva represso delle urla isteriche nel cuscino e maledetto i suoi doveri, la sua doppia identità, Papillon e tutti i Miraculous per averle strappato la sua adolescenza. Avrebbe desiderato essere libera di uscire con i suoi amici, viaggiare, andare a scuola, avere un fidanzato senza la costante paura di dover inventare scuse o scappare per eseguire ordini superiori.

«vorrei solo essere Marinette senza per forza dover essere Ladybug...» aveva mormorato fra un singhiozzo e un altro mentre Tikki cercava di calmarla, e con lei anche tutti gli altri Qwami, poco dopo.

Dopo una buona mezz'ora scese dal suo letto e si trascinò fino alla toilette per guardarsi allo specchio: il velo di matita e mascara che metteva ogni mattina le si era riversato sulle guance e gli occhi azzurri come il cielo erano circondati da orribili ragnatele color cremisi. Sciolse i capelli e li pettinò come faceva ogni sera, poi aprì la porticina del suo piccolo bagno personale e vi si chiuse all'interno per fare una doccia bollente.

Lasciò che l'acqua calda le scivolasse sulla pelle, ferma sotto il getto, sperando che assieme ad essa scivolasse via anche l'angoscia che provava, ma fu così solo marginalmente. Di sicuro si sentiva molto meglio, una volta asciutta e pulita. Non era nemmeno ora di cena, quindi non indossò ancora il pigiama e si aggiustò di nuovo i capelli. Stringeva uno degli elastici fra i denti e modellava le codine fra le mani quando sentì bussare alla botola. Non alla botola che dava sul salotto, ma quella in cima alle scale che dava sul terrazzo.

Confusa, mise gli elastici ai polsi e salì sui pioli, poi spinse la botola con la mano e fece sbucare la testa all'esterno.

Faceva un po' freddo, lo sentiva soprattutto per via del calore della doccia che ancora percepiva sulla pelle. Il cielo era già pieno di stelle e i fiori che teneva sul balcone si muovevano insieme alla debole brezza primaverile.

Assottigliò lo sguardo per vedere meglio nel buio e riuscì a distinguere una figura familiare accovacciata sulla ringhiera del suo terrazzo.

«Chatnoir...?»

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«Plagg, ritrasformami.» Adrien era appena atterrato in camera sua e la prima cosa che aveva fatto era stata chiudere la finestra con un gesto brusco. Un forte lampo verde illuminò il suo corpo mentre la tuta nera spariva, lasciando posto ai soliti jeans, camicia bianca e maglietta nera.

Vᴇ́ʀɪᴛᴇ́, Mᴇɴsᴏɴɢᴇs... ᴇᴛ ᴅᴜʀᴇ Rᴇᴀʟɪᴛᴇ́.  ||Miraculous||  Oɴᴇ SʜᴏᴛDove le storie prendono vita. Scoprilo ora